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Vuelta al País Vasco 2015: Matthews risponde presente - Bling batte Kwiatkowski. Felline e Agnoli nei 10

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Michael Matthews batte Kwiatkowski a Bilbao © Bettiniphoto

C'è stato un tempo in cui il ciclismo seppe sfornare una straordinaria carrellata di campionissimi, dotati di un letale spunto veloce ma capaci di tenere più che botta anche su percorsi sulla carta per nulla adatti alle loro caratteristiche. I vari Van Steenbergen, Van Looy, Poblet e poi ancora Maertens, De Vlaeminck, Moser, Saronni erano tutti corridori capaci di fare il bello e cattivo tempo tanto nelle volate a ranghi compatti quanto in corse in cui l'affare per la vittoria era riservato a pochi intimi.

I tempi attuali molto raramente riescono a produrre atleti da caratteristiche così variegate ma è fuor di dubbio che la figura del "velocista resistente" sia tornata indubbiamente in auge. A tal punto da far chiedere se sia davvero il caso di considerare delle semplici ruote veloci corridori in grado di esprimersi al meglio in percorsi ben più esigenti. Così abbiamo i Degenkolb che trionfano in Via Roma a San Remo, i Kristoff che danno spaventose dimostrazioni di forza sulle strade del Belgio, vincendo alla grande il Giro delle Fiandre (dopo aver messo già in saccoccia la Milano-Sanremo stessa). Poi abbiamo quelli come Michael Matthews, avviati sulla medesima strada (non a caso il podio dell'ultima Milano-Sanremo è stato: Degenkolb-Kristoff-Matthews) e destinati ad occupare i vertici di un'èlite di atleti, specializzata in volate in cima agli strappi oppure in gruppi accuratamente selezionati da salite poste a ridosso del traguardo.

Non bastassero le splendide dimostrazioni offerte a Montecassino al Giro d'Italia dello scorso anno oppure ad Arcos della Frontera nell'ultima Vuelta, Bling ci ha tenuto a ribadire quest'oggi il concetto in quel di Bilbao nell'apertura della Vuelta al País Vasco, probabilmente per non essere da meno dei suoi avversari diretti che hanno già marchiato a fuoco la propria stagione con una classica monumento a testa. Avversari che, guarda caso, Matthews ritroverà a fine settembre in quel di Richmond quando in palio ci sarà una maglia iridata (già da lui conquistata tra gli Under 23 battendo, guarda un po', proprio Degenkolb), ragion per cui è sempre meglio fare qualche prova generale strada facendo per dimostrarsi sempre sul pezzo.

 

Fuga per tre, poi Fraile fa tutto da solo
162.7 i chilometri da percorrere nella prima frazione con partenza e arrivo a Bilbao e dopo che la bandierina viene abbassata per il via ufficiale si scatena subito la bagarre con tre atleti immediatamente all'attacco: trattasi di Omar Fraile della Caja Rural, Brian Bulgaç della Lotto NL-Jumbo e Anthony Turgis della Cofidis. Terzetto che gode subito del beneplacito del gruppo, arrivando a guadagnare già 7'10" dopo una ventina di chilometri, prima che la Movistar di Quintana iniziasse a fare il suo in testa al plotone per ricucire lo svantaggio.

Il gap cala pian piano e dopo aver superato l'Alto de Morga (primo Turgis), i fuggitivi giungono alla prima delle due ascese all'Alto del Vivero: proprio qui Omar Fraile, sempre protagonista sulle strade di casa (lo scorso anno si aggiudicò la classifica delle "metas volantes"), rompe gli indugi e, dopo la dipartita di Bulgaç sulle pendenze più aspre, riesce a staccare anche Turgis, iniziando così un'azione solitaria ad una quarantina di chilometri dalla conclusione, che gli regala una buona mezz'ora a favore di telecamera, con tanto di passaggio di fronte al suggestivo Guggenheim, una volta che la corsa si era riportata su Bilbao.

 

Fraile ripreso, sul Vivero ci prova Henao
Se il primo passaggio sull'Alto del Vivero aveva messo le ali a Fraile, il secondo ed ultimo passaggio (ad una decina di chilometri dal traguardo) le tarpa sensibilmente, visto che sulle prime rampe l'azione del Caja Rural si appesantisce nettamente, aprendo così le ostilità in gruppo. Si apre così una fase in cui si susseguono vari scatti, con il francese Vuillermoz che scatena la bagarre portandosi dietro Wellens e Arredondo (il colombiano della Trek, poco dopo, dovrà fare i conti con un problema meccanico proprio nel momento peggiore).

Mentre il plotone perde man mano pezzi si susseguono i tentativi e, dopo le sortite di David López prima e di Rein Taaramäe (ben marcato da Ion Izagirre) poi, è Sergio Henao a piazzare un affondo ben più deciso, che permette al redivivo colombiano (già buon protagonista alla Coppi&Bartali al servizio di Swift) di scollinare per primo con qualche secondo di vantaggio sugli inseguitori.

 

Matthews vince nettamente, bene Felline e Agnoli
L'ascesa al Vivero non crea però un netto sparpaglio, cosicché sono la discesa e la successiva pianura che precedono l'arrivo i terreni residui per tentare una soluzione d'anticipo: fiutano l'occasione Tony Martin (seguito da Westra), poi anche Tim Wellens e Rafal Majka ma non c'è nulla da fare per evitare la conclusione allo sprint: Tony Gallopin parte lungo sulla destra, Kwiatkowski è pronto ad uscire ma Matthews (appena lanciato da Simon Yates) parte in una progressione decisamente violenta che, oltre ad anticipare il polacco, fagocita in un amen anche il francese della Lotto e lancia Bling verso un successo netto.

Nulla da fare per Kwiatkowski, costretto ad accontentarsi della piazza d'onore (così come la Etixx) mentre il terzo posto è appannaggio dell'interessante Ilnur Zakarin della Katusha (che nell'ultima ascesa aveva perso Vicioso, staccatosi dai primi). Quarta posizione per il francese Kevin Reza, già buon protagonista lo scorso anno sulle strade basche, seguito dai connazionali Gallopin e Simon. Settima posizione per Fabio Felline, col piemontese della Trek che avrà anche la tappa di domani per cercare un buon piazzamento mentre finisce nei dieci anche Valerio Agnoli, giunto ottavo. Completano la top-ten di giornata il ceco Vakoc e Dani Moreno.

Da registrare una brutta caduta negli ultimi 500 metri, che ha coinvolto tra gli altri il basco Landa, il francese Edet, lo statunitense Stetina e l'altro spagnolo Pardilla mentre tra i ritardatari di giornata si segnalano Arredondo (per il già citato problema meccanico), Frank Schleck, Visconti, Nieve, Swift (dopo aver sorpreso sulle strade romagnole dal britannico ci si aspettava molto di più) e Diego Ulissi, quest'ultimo al rientro dopo la squalifica: per tutti 3'09" di ritardo. Fuori tempo massimo l'ex iridato di ciclocross Mike Teunissen, giunto con un ritardo di 26 minuti.

 

Matthews leader, domani a Vitoria volata ancora possibile
Grazie al successo odierno, il secondo del 2015 dopo quello ottenuto alla Parigi-Nizza, Matthews veste la prima maglia di leader della gara e domani avrà la possibilità di difendere agevolmente il primato nella Bilbao-Vitoria-Gasteiz di 175.3 chilometri. Una frazione che proporrà ben sei GPM ma solo uno di prima categoria, con l'Alto de Zaldiarán posto a 9 chilometri dalla conclusione a fungere da ultimo trampolino prima del traguardo. Non sarà però facile evadere dal gruppo e dalla fame di vittoria dello stesso Matthews. Che proprio a Vitoria, dove fu primo un anno fa, sa già bene come si fa a sfrecciare davanti a tutti.

Vivian Ghianni

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