Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Giro delle Fiandre 2015: Anche l'Italia muove pietruzze - Discreti Oss e Pozzato, ma non ci sono solo loro | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro delle Fiandre 2015: Anche l'Italia muove pietruzze - Discreti Oss e Pozzato, ma non ci sono solo loro

Versione stampabile

Pippo Pozzato in azione nel Giro delle Fiandre © Bettiniphoto

Non per essere i soliti contabili della negatività, ma per mero dovere di cronaca, ci togliamo subito il dente: con il Giro delle Fiandre di oggi facciamo 32 Classiche Monumento senza vittorie italiane. A soli 7 giorni dall'indimenticabile successo di Luca Paolini nella Gand-Wevelgem (corsa importantissima anche se non facente parte del club delle magnifiche 5 - Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi e Lombardia), questo dato fa meno male di altre volte, e quindi lo bypassiamo in fretta per andare ad analizzare da vicino la prova dei nostri sui 264 km da Brugge a Oudenaarde.

Una gara in cui gli italiani al via erano 24, la metà esatta dei quali hanno concluso la corsa. Nessuno in top 10, tre nei 20, sei nei 50. Un risultato però inferiore a quanto si poteva raccogliere, considerando lo svolgimento di questa Ronde.

 

La Androni e la fuga di Marco Frapporti
Per bocca del team manager Gianni Savio, la Androni - una delle wild card in gara - aveva come obiettivo quello di entrare nella fuga del mattino. Con qualche difficoltà Marco Frapporti (che non è salito subito sul treno giusto, ma ha dovuto inseguire per una ventina di chilometri gli altri attaccanti) è riuscito nell'impresa.

Il trentenne bresciano è stato allo scoperto dal km 30 al km 205, niente male per il suo esordio nella classica fiamminga. Tra gli ultimi a mollare (dopo essere stato molto positivo tirando il drappello di fuggitivi su diversi muri), è stato ripreso quando il gruppo era già entrato nella fase calda della corsa. E in casa Androni ha rappresentato lui l'unica nota positiva, visto che i più esperti Oscar Gatto e Marco Bandiera sono stati praticamente trasparenti (anche se sono stati gli unici a concludere la gara: 49esimo il primo, 68esimo il secondo).

 

La sfortuna di Trentin sul Koppenberg
Matteo Trentin sta pian piano provando a scalare le gerarchie in casa Etixx. Tra un infortunio e una defaillance dei suoi compagni di squadra, il suo percorso l'ha portato ad essere valutato quanto meno come una seconda punta nel team di Lefévère, e oggi - prendendo Niki Terpstra come capitano di giornata - il trentino godeva più o meno della stessa considerazione di uno Stybar o di un Vandenbergh.

La sua velocità nei gruppetti e la possibilità quindi di strappare dei piazzamenti interessanti (da ultimo, il terzo posto nella E3 Harelbeke di qualche giorno fa), unite al grande spirito di sacrificio e alla capacità di spendersi per i compagni, lo rendono uno degli uomini più utili per la corazzata belga.

Purtroppo sul più bello, ovvero quando si profilava un finale in cui Matteo aveva qualche carta da giocare, l'imprevisto l'ha appiedato: ingresso del Koppenberg, scivolone maldestro del francese Ladagnous, e Trentin buttato giù suo malgrado. Non bastasse, l'italiano s'è pure beccato una Tsatevichiata sul corpo (avete capito bene: Tsatevich, sopraggiungente alle sue spalle, gli si è abbattuto addosso).

Ammaccato ma non piegato, Trentin è ripartito ma a quel punto la corsa era bella che andata. La sua forzata uscita di scena (dai quartieri alti: la Ronde l'ha comunque portata a termine) è anche costata qualcosa alla Etixx in termini di strategia, visto che - ci fosse stato pure lui nel gruppetto con Stybar e gli altri favoriti della vigilia - magari Terpstra non avrebbe lavorato tanto per portare al traguardo l'uomo chiaramente destinato a batterlo (ovvero Kristoff).

 

I nostri in prima linea con Sky e Wanty
Per molti chilometri abbiamo visto Elia Viviani e Salvatore Puccio nelle prime posizioni del gruppo, a tirare a beneficio della tattica Sky, una tattica che poi non ha prodotto molto, ma ciò non sminuisce il gran lavoro dei due gregari (oggi lo sono stati in tutto e per tutto) di Geraint Thomas.

Più interessanti le dinamiche in casa Wanty, con Marco Marcato e Mirko Selvaggi visti a tratti nel vivo dell'azione (molto più defilato - e poi ritirato - Simone Antonini). Marcato ha ereditato nel finale i gradi di capitano della squadra, dopo che Björn Leukemans ha subìto un salto di catena sul Kruisberg, a 29 km dalla fine.

Il veneto ha fatto quello che ha potuto, perdendo contatto dal drappello dei migliori sull'Oude Kwaremont, ma portando a casa un onorevole 18esimo posto; Selvaggi l'avevamo invece visto in precedenza, in un bel contrattacco stimolato da Greipel sul Kanarieberg a poco più di 70 km dalla conclusione: un'azione che avrebbe meritato maggiore fortuna, visto che coinvolgeva diversi nomi interessanti, ma che è stata annullata (troppo presto, a ben vedere) dalla Sky.

 

Quei lavoratori oscuri
L'importanza di un gregario come Matteo Tosatto emerge quando il capitano subisce qualche intoppo: ad esempio se fora, come ha fatto Sagan a 115 km dalla fine; a quel punto, bisogna organizzare un trenino per riportare dentro l'uomo forte minimizzando le complicazioni. Detto fatto. Non si può poi chiedere a un Tosatto di esserci anche sugli ultimi muri (anche se il veneto della Tinkoff è uno dei 12 italiani che hanno concluso la corsa).

Tra questi 12, nello stesso gruppetto di Tosatto a oltre 10' dal vincitore, ha chiuso anche Alan Marangoni, che però - complice la scarsa vena del suo capitano Sebastian Langeveld - non si è praticamente visto in gara.

Si sono invece visti i due italiani in maglia Katusha, ma sarebbe stato meglio di no: Luca Paolini, forse scarico dopo l'entusiasmante successo della Gand, era spesso a fondo gruppo, tra le ammiraglie, a berciare per un guaio meccanico o per chissà che altro. Ma oggi per la squadra russa non c'era problema, visto che Kristoff ha dimostrato negli ultimi 30 km di poter far da sé... Più sfortunato Jacopo Guarnieri, caduto sul pavé di Paddestraat e poi costretto al ritiro.

 

Oss e Quinziato e la gioia che non arriva
La inseguono da tempo, una bella soddisfazione in maglia BMC, ma anche oggi il loro capitano Greg Van Avermaet non è riuscito a vincere (comunque un buon podio per lui a Oudenaarde).

Se Manuel Quinziato si è fatto vedere con la partecipazione a un break tra il Kwaremont e il Paterberg (nel primo dei due passaggi accoppiati, ai -55), Daniel Oss è stato chiamato in causa più avanti. Per dirla tutta, il fatto che sia stato messo in marcatura su Geraint Thomas (che partiva come il favorito numero uno), ci ha fatto pensare che il trentino potesse essere considerato quantomeno co-capitano insieme a GVA.

Ottimo il lavoro di contenimento di Daniel sul Taaienberg, poi sull'ultimo Oude Kwaremont è emerso ancora una volta il suo essere destinato al lavoro sporco: era lui che tirava il gruppo sullo scatto di Thomas e Stybar (a loro volta partiti per riavvicinare le lepri Terpstra e Kristoff).

Superato di slancio il Paterberg, Oss è rimasto nel gruppetto buono, mostrando eccellente tenuta e finendo col prendersi la piccola soddisfazione di essere il migliore degli italiani al traguardo: neanche in top ten, però. Un 11esimo posto che comunque lo conferma come uno dei più degni partecipanti al gran ballo dei vip di muri e pavé.

 

Pozzato, la Lampre e quel Cimolai...
L'unica formazione WT italiana sta conducendo una stagione molto interessante. Si tratta della Lampre, già diverse volte a segno, e presentatasi alla Ronde con la consapevolezza di avere qualcosa da dire.

Ce l'ha ancora Filippo Pozzato, qualcosa da dire, ad esempio: tra i più brillanti ancora sull'ultimo Oude Kwaremont, a 18 km dalla fine, dopo essere stato discreto sul Koppenberg (ai -45) e ancor più pimpante sul Taaienberg (ai -37). Purtroppo l'ultimo Paterberg l'ha un po' patito, anche se non ha perso le ruote del gruppetto buono, ma ha forse speso lì le energie che gli potevano tornare utili per una top ten. Il 12esimo posto è comunque da non buttare via, considerando che da qui alla Roubaix di domenica prossima il virus che l'ha debilitato lo scorso weekend sarà sempre più lontano; e la condizione potrebbe quindi migliorare un po'. Staremo a vedere.

Di sicuro la Lampre ha presentato oggi un ottimo Davide Cimolai, che sul penultimo Oude Kwaremont si è anche tolto lo sfizio di andare all'attacco insieme ai padroni di casa Lampaert e Debusschere, al francese Offredo e allo svizzero Schär. Un'azione tutt'altro che banale, a 57 km dalla fine, visto che il friulano è rientrato di forza sui contrattaccanti, e ha pure avuto la bravura per resistere insieme ai due belgi, rimanendo per un po' avvantaggiato sul gruppo che in quel momento non andava certo piano.

Oggi più lui che i compagni Modolo o Bonifazio (ritirati entrambi) esce bene da questa giornata fiamminga, e il 44esimo posto finale dimostra che le cartucce non le ha sparate tutte nell'occasione citata. In ogni caso, per il 25enne di Pordenone una buona esperienza i cui dividendi - speriamo - saranno distribuiti nei prossimi anni.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano