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Milano-Sanremo 2015: Più caduti che sconfitti - Interpretazione pavida di Sagan e Cancellara

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Philippe Gilbert visibilmente ammaccato all'arrivo della Milano-Sanremo © Bettiniphoto

La Milano-Sanremo è una delle corse tra le più crudeli: attesa e preparata da 5 mesi, può sfuggire per un incidente meccanico, una caduta di chi è a fianco o anche per scelte tattiche sbagliate, oltre alla semplice mancanza di gambe. Indipendentemente dal percorso disegnato da RCS, è una corsa selettiva, nel senso che uno alla volta molti dei pretendenti vengono fatti fuori. Andiamo dunque in ordine a vedere chi oggi è uscito sconfitto da questa Sanremo, quando e perchè.

 

Cipressa: la caduta che ha segato Démare e non solo
Fino alla Cipressa, tutto è filato abbastanza liscio per i favoriti, sebbene la caduta di Puccio in discesa del Capo Berta abbia scombinato un po' le carte e messo in disparte Ian Stannard, che poteva essere una pedina giocabile nel finale. La caduta in salita di Arnaud Démare ha fatto la prima vittima, col giovane velocista transalpino che poteva dire la sua sull'arrivo di Via Roma. Anche altri velocisti però han pagato questa frattura (e, verosimilmente, perso la loro Sanremo) poiché davanti il team Sky pestava duro. Juan Josè Lobato è uno di quelli che ha proprio mollato, deludendo le attese che alla vigilia eran su di lui, così come Moreno Hofland e Andrea Guardini, mentre Alexander Kristoff e Mark Cavendish han sofferto come dannati per restare attaccati alla coda del gruppo.

 

Bmc e Sky generose, ma non basta
Va dato merito alla BMC e al team Sky di essere state le squadre che più han provato a rendere dura la Classicissima, riuscendo nell'intento ma senza portare a casa i risultati. Il team svizzero-americano ha piazzato diversi attacchi sin dal Poggio, muovendo tutti gli uomini abili che aveva a disposizione. Apprezzabile la generosità di Greg Van Avermaet, sia sulla Cipressa che sul Poggio, ma fare la discesa del Poggio a tutta davanti è stato più che altro un favore agli avversari. Gli Sky han tirato il collo ai rivali dopo la caduta di Puccio e mandato in avanscoperta un generoso Thomas dopo l'attacco tra Poggio e Cipressa di Daniel Oss, l'unica azione considerevole di giornata, frenata da un'accelerata di Gilbert quando ormai Oss non ce la faceva più. Una tattica di gara per favorire Ben Swift, che però si è sciolto sul traguardo di via Roma giungendo solo tredicesimo.

 

Poggio: cedono Cavendish e Greipel, ma fa più danni la discesa
Che il Poggio faccia più male che selezione, ormai è una cosa nota da anni. È lì che si vede chi non ne ha più: Andrè Greipel molla la presa così come Mark Cavendish, che paga gli sforzi precedenti. Con loro c'è anche un Vincenzo Nibali non attesissimo, ma che ci si poteva aspettare almeno in gruppo. Sono le cadute in discesa, complice l'asfalto umido, a far più danni: la Etixx è particolarmente sfortunata, e perde i suoi unici due uomini rimasti, il campione del mondo Kwiatkowski e Stybar, in due diverse cadute. Quest'ultima fa finire a terra anche Philippe Gilbert e il vincitore 2013 Gerald Ciolek, i quali altrimenti sarebbero finiti in top ten, e rallenta Pippo Pozzato.

 

Fabian, Peter, vi è mancato il coraggio
E dopo aver elencato i caduti, gli attaccanti, e gli staccati, passiamo a quelli che pur essendo finiti davanti, sono degli sconfitti a pieno merito. Fabian Cancellara e Peter Sagan sono sempre protagonisti della Classicissima, nel bene e nel male, ma quest'anno nessuno dei due è finito a podio. Il primo, troppo confidente in uno sprint, non ha osato pressochè nulla ed è rimasto coperto tutto il tempo; il secondo, possiamo dire che negli ultimi 3 km ha sbagliato praticamente tutto: a fine discesa, con un gruppo troppo folto per pensare di avere più speranze in uno sprint compatto, si ritrova davanti per un buco accidentale, ma piuttosto che proseguire con l'azione, si rialza e aspetta. Non sappiamo come sarebbe andata: certamente meglio rispetto a come sono andate le cose, in una volata nella quale il suo alleato Matti Breschel si fa trovare troppo indietro non portandolo in una posizione adeguata. Peter parte troppo dietro: seppure con un buono scatto, il massimo che può raccogliere è un quarto posto. 

 

Della serie "chi l'ha visto?" : Valverde e soci
Suscitava una certa curiosità la presenza di Alejandro Valverde alla Sanremo, tornato dopo 9 anni, potenzialmente uno dei pochissimi che poteva fare qualche danno sul Poggio. Ma il murciano non si è mai visto mettere il naso davanti, né ha partecipato alla volata finale: il ventesimo posto odierno resta il suo miglior piazzamento alla Sanremo in carriera. Nel complesso, vista anche la sfortuna di Lobato, una gara deludente che i Movistar. Non si è visto neanche il campione del mondo di Firenze, Rui Alberto Faria da Costa, caduto e ritirato: niente di rotto per lui, solo un giorno di riposo e tornerà ad allenarsi.

Nicola Stufano

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