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Tour de Langkawi 2015: Esclamativo finale firmato Guardini - Corsa a Reguigui, Agnoli prende un abbuono e chiude secondo

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Quattro vittorie in otto tappe per Andrea Guardini al Tour de Langkawi 2015 © www.ltdl.my.com

Doveroso pezzo di chiusura per il Tour de Langkawi 2015, doveroso omaggio all'ennesima vittoria di Andrea Guardini, doveroso riepilogo di una corsa per la quale il cambio di data (in passato si svolgeva in febbraio) non risulta avere una grande utilità, tenendola schiacciata tra appuntamenti colossali chiamati Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico.

Ma tant'è, il TDL va in archivio e ci lascia un vincitore sorprendente (Youcef Reguigui), un podio su cui spicca al secondo posto Valerio Agnoli, e il computo delle vittorie di tappa di Guardini: 4 in questa edizione, 18 in totale in Malesia: prima di quest'anno, ne avevamo contate 5 nel 2011, 6 nel 2012, 1 nel 2013, 2 nel 2014.

Lo sprint con cui il veronese si è aggiudicato l'ottava e ultima tappa, nella capitale Kuala Lumpur, è stato magistrale, un'esplosione di potenza lunga 200 metri (distanza notevole, per uno abituato a volate più "concentrate"), seguita da un'esultanza divertente e divertita che ha mandato in visibilio il pubblico di casa, per il quale Guardini è da tempo un idolo.

 

Agnoli, il traguardo volante e il podio conquistato
Si sapeva già in partenza che sarebbe stato assai difficile scalzare Youcef Reguigui dalla testa della classifica: 9" in palio ai traguardi volanti, 10" il vantaggio dell'algerino nella generale. Anche ipotizzando che qualcuno conquistasse le tre volate intermedie, non si sarebbe riusciti a superare il corridore della MTN. Pensare che la fuga andasse in porto, o che qualcuno anticipasse i Guardini e gli Ewan al traguardo, era professione d'utopia, sul velocissimo circuito che concludeva l'ottava tappa.

Restava però aperta la lotta per il podio, visto che alla vigilia trovavamo tre corridori con lo stesso ritardo di 10" da Reguigui (Sebastián Henao, Pierre-Luc Périchon e Francisco Mancebo), uno a 12" (Valerio Agnoli) e qualcun altro (tra cui Luca Chirico) a 16".

Agnoli è stato bravissimo a sprintare al primo traguardo volante, al km 20, e a vincere quella volatina che gli ha permesso di guadagnare 3" coi quali ha scavalcato il terzetto a 10", installandosi al secondo posto a 9" da Reguigui. Da lì alla fine, nessuno degli uomini di classifica sarebbe più riuscito a conquistare alcunché, quindi la forma finale della generale è stata sancita proprio da quel traguardo volante. Buon per il laziale.

 

Una fuga segnata e una volata imperiosa
Dopo vari rivolgimenti in gara, la fuga buona è partita intorno al km 30. Fuga buona per modo di dire, visto che aveva il destino segnato: non a caso, il vantaggio massimo per Jonathan Clarke, Rafâa Chtioui, Bruno Pires e Leonardo Duque (questi i componenti dell'attacco) non ha superato il 1'15" (al km 51). Il lavoro di MTN, Orica e Astana ha costantemente tenuto i battistrada nel mirino, anche se per arrivare al ricongiungimento si son dovuti attendere i 2 km alla fine.

A quel punto, si era già pienamente in clima volata. La Southeast ha impostato il proprio treno per lo sprint di Alessandro Petacchi, e ha tenuto il gruppo in fila indiana nell'ultimo chilometro; ai 200 metri però dalle spalle di AleJet (che a propria volta era ancora dietro al compagno Andrea Dal Col) è sbucato fortissimo Andrea Guardini, che ancora una volta ha fatto una volata perfetta, autoritaria, padronale. Caleb Ewan è stato tuttavia bravo a prendere la ruota del veneto dell'Astana, ma non è riuscito a fare altro se non farsi risucchiare fino all'arrivo dalla scia dell'avversario. Secondo posto per lui, nessun altro risultato era possibile al cospetto di questo Guardini.

Al terzo posto si è inserito lo slovacco Michael Kolar, quindi due italiani: Francesco Chicchi al quarto posto e Petacchi al quinto. In classifica, come detto più su, Youcef Reguigui precede Valerio Agnoli, secondo a 9"; a seguire, Henao, Périchon e Mancebo a 10", Jesper Hansen a 14", e al settimo posto Luca Chirico a 16", stesso ritardo di Rodolfo Torres e Jacques Janse Van Rensburg. Decimo Ian Boswell a 22".

Marco Grassi

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