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Tirreno-Adriatico 2015: Quintana, one man snow - Nella bufera del Terminillo Nairo stacca tutti. Nibali indietro | Cicloweb

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Tirreno-Adriatico 2015: Quintana, one man snow - Nella bufera del Terminillo Nairo stacca tutti. Nibali indietro

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Nairo Quintana tra la neve del Terminillo, nella quinta tappa della Tirreno-Adriatico © Bettiniphoto

Uno scatto, a Nairo Quintana è bastato un solo scatto perfetto per demolire tutti gli avversari di questa Tirreno-Adriatico e andare ad ipotecare il successo finale della 50esima edizione della Corsa dei Due Mari: una prestazione sontuosa quella del colombiano che ha restituito ad Alberto Contador la batosta subita l'anno scorso sempre in questa corsa, ma sulla salita di Passo Lanciano. E come a Val Martello nel 2014, a rendere ancor più epica la giornata del fenomenale scalatore della Movistar ci ha pensato una fitta nevicata con l'ultimo chilometro che è stato percorso su una strada quasi interamente imbiancata.

 

Alessandro De Marchi iniziatore della fuga
La partenza dalla località marchigiana di Esanatoglia invogliava i corridori a muoversi da lontano: la strada iniziava a salire già dal chilometro zero, poi due gran premi della montagna nei primi 70 chilometri sembravano l'ideale per scavare un margine importante sul plotone. Come prevedibile c'è stata battaglia fin dall'inizio con Lieuwe Westra e Alessandro De Marchi tra i più attivi: il primo tentativo di fuga non ha avuto fortuna e così, tra chi ha provato ad insistere, chi si è rialzato e chi è scattato da dietro, in testa s'è formato un nuovo gruppetto di otto corridori che di forza ha convinto il gruppo a lasciarli andare.

I battistrada erano Angel Vicioso (Katusha), Paul Voss (Bora), Andriy Grivko e Michele Scarponi (Astana), Jesús Herrada (Movistar), Maxime Monfort (Lotto), Matteo Montaguti (AG2R) e l'infaticabile Alessandro De Marchi (BMC): un gruppo di ottimi corridori che è arrivato ad avere un vantaggio massimo di 8'10" con Monfort prima e Scarponi poi che si sono passati la leadership virtuale della corsa visto che alla partenza avevano solo 1'03" e 1'07" da recuperare a Poels. Per gente di tale qualità un margine così grande rischiava di essere molto pericoloso e allora la Sky s'è incaricata di stabilizzare il gap intorno ai cinque minuti.

 

Il gruppo si avvicina, Scarponi solo in testa
Nel ultimi 35 chilometri i fuggitivi hanno capito che per loro le possibilità di giocarsi il successo di tappa erano ridottissime nonostante un Grivko intanto a dare tutto per consentire al compagno di squadra Scarponi di approcciare la salita finale con il vantaggio più alto possibile: oltre alla Sky, infatti, hanno messo i propri uomini davanti a tirare anche la Colombia, l'AG2R La mondiale, la Tinkoff-Saxo e la Trek. A 14 chilometri dall'arrivo, con l'ascesa del Terminillo iniziata da 2000 metri, c'è stato il primo forcing di Scarponi con De Marchi e Monfort che sono stati gli unici a reggere il ritmo del marchigiano: alle loro spalle nello stesso punto è stato Ivan Basso ad accelerare e fare le prime vera selezione. A 7.5 chilometri dall'arrivo il vantaggio dei tre di testa era sceso a 1'20" ed una doppia stilettata di Kreuziger e Brambilla ha riavvicinato ancora di più il gruppo maglia azzurra: poco dopo Scarponi s'è tolto di ruota i due compagni di avventura ma ormai il suo destino era segnato ed era chiaro che il marchigiano dell'Astana sarebbe stato raggiunto alla prima accelerazione vera dei big.

 

Nairo, ai meno 5 lo scatto decisivo
Il momento decisivo della corsa è arrivato ai meno 5 ed è stato uno splendido saggio di forza e lucidità tattica. In gruppo Alberto Contador s'è allargato verso destro per far passare e studiare gli avversari, nello stesso istante Quintana s'è spostato dal lato opposto della carreggiata, ha indurito il rapporto e ha piazzato la sua rasoiata micidiale. Un attimo di tempo per capire cosa stesse succedendo ed il colombiano aveva già scavato tra sé e tutti gli altri un margine notevole: Contador ha provato tardivamente ad inseguire con Urán in scia, i due sono arrivati anche ad decina di metri dal corridori della Movistar, ma a quel punto Nairo ha rilanciato ancora l'azione rifilando a tutti un colpo da KO.

Da questo momento all'arrivo nulla è più cambiato: ai 3.6 chilometri Quintana ha preso e staccato Scarponi mentre il vento contrario e le poche energie a disposizione facevano rimbalzare tutti coloro che tentavano di uscire dal gruppo per inseguire lo scatenato colombiano. Tolto Quintana, l'unico capace di fare un po' di differenza ai 2.5 chilometri è stato l'olandese Bauke Mollema: gli altri hanno proseguito con quell'andatura a strappi che in queste situazioni fa sempre danni molto pesanti. Alla fine i distacchi sono stati pesantissimi: 41" per Mollema, 55" per Purito Rodríguez, Urán, Contador, Pinot, Yates e Pozzovivo nell'ordine.

 

Nibali chiude a più di due minuti
La maglia azzurra di Wout Poels è arrivata al traguardo con un ritardo di 1'37" mentre Vincenzo Nibali ha pagato 2'16": il campione italiano ha perso contatto dai migliori proprio nel momento dello scatto di Quintana, ma nella sua pedalata si notava la volontà di gestirsi e non fare dei pericolosi fuorigiri, l'aver limitato il distacco si può considerare quindi con una segno abbastanza incoraggiante. In tutto questo non dobbiamo dimenticare le condizioni in cui si è corso, con il freddo, il vento e la neve negli ultimi chilometri: una situazione sicuramente difficile che ha reso ancora più grande l'impresa di Nairo Quintana anche se la strada sempre più innevata minuto dopo minuto può avere causato qualche problema di stabilità ai corridori più attardati.

 

Quintana leader, la Tirreno è chiusa?
A due tappe dalla conclusione di questa 50esima Tirreno-Adriatico il nome del vincitore finale pare non essere più in discussione. Nairo Quintana oggi ha conquistato la maglia azzurra di leader e sembra improbabile che possa perderla tra domani (tappa per velocisti) e dopo (cronometro di 10 km): la classifica infatti vede Bauke Mollema al secondo posto con 39" di ritardo, Rigoberto Urán terzo a 48", poi Pinot a 57", Contador a 1'03", Yates a 1'04", Pozzovivo a 1'06", Rodríguez a 1'07", Cummings a 1'12" ed infine Poels a 1'13" a completare le prime dieci posizioni.

Sebastiano Cipriani

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