Tour de Langkawi 2015: Le sane abitudini di Guardini - Andrea ancora a segno: e sono 16 in Malesia!
- Le Tour de Langkawi 2015
- Astana Pro Team 2015
- Bretagne - Séché Environnement 2015
- Southeast 2015
- Afiq Huznie Othman
- Ahmet Orken
- Andrea Guardini
- Anuar Manan
- Caleb Ewan
- Francesco Chicchi
- Jakub Mareczko
- Jianpeng Liu
- Ken Hanson
- Ma Guangtong
- Mohamed Hariff Salleh
- Muhamad Adiq Husainie Othman
- Nikolay Trusov
- Patria Rastra
- Sea Keong Loh
- Sebastián Molano
- Shinpei Fukuda
- Uomini
Verrebbe quasi la tentazione di copincollare quanto scritto ieri per commentare il Tour de Langkawi. Il risultato dalla prima alla seconda tappa infatti non è cambiato: Andrea Guardini si è imposto, e a farne le spese è stato - esattamente come nella frazione d'apertura, il giovane australiano Caleb Ewan. La novità è che però bisogna aggiornare diligentemente il computo delle vittorie che il veronese ha ottenuto in Malesia, e quando la contabilità è di questo genere diciamo che è pure piacevole tenerla.
Ricapitolando dagli albori della sua carriera a oggi, il corridore dell'Astana ha alzato le braccia ben 16 volte al TDL: 5 nell'esordio col botto nel 2011, 6 (record per una sola edizione) nel 2012, 1 nel 2013, 2 nel 2014; e 2, finora, nel 2015. E la striscia positiva minaccia di allungarsi, laddove il verbo "minacciare" è chiaramente riferito agli avversari dell'italiano, puntualmente battuti in volata.
Quando si dice "una fuga di comprimari"
La seconda tappa del Tour de Langkawi 2015 portava il gruppo da Alor Setar a Sungai Petani, 185 km per una delle frazioni più lunghe della corsa. Il percorso, come quasi sempre in questa gara, era molto facile, ed era ovvio attendersi la classica fuga da lontano in attesa dello sprint di gruppo.
Quella che si è messa in moto intorno al km 25 è pienamente definibile "fuga di comprimari", come si capisce elencando chi la componeva: i fratelli malesi Adiq e Afiq Othman, il loro connazionale Sea Keong Loh, l'azero Elchin Asadov, il cinese Jianpeng Liu e l'indonesiano Patria Rastra. Il sestetto ha avuto poco margine, non più di 2' di vantaggio massimo, e solo alla fine della tappa, quando Loh e Asadov hanno allungato, la situazione si è fatta più incerta: i contrattaccanti hanno infatti allungato fino a 2'25" sul gruppo (limite toccato a soli 17 km dalla fine), ma quando al lavoro dell'Astana si è affiancato quello della Bretagne (che operava a beneficio di Romain Feillu), la fuga è stata annullata in un battibaleno: son bastati 10 km al plotone per cancellare quei 2'25" e lanciare la volata sul mattonato umido (era piovuto molto poco prima dell'arrivo) di Sungai Petani.
Guardini, altri 100 metri di mirabile potenza
La sparata di Andrea Guardini sul breve è qualcosa di impressionante. Abbiamo avuto modo di esserne inebriati tante volte in passato (in un'occasione pure al Giro d'Italia), e anche oggi il veneto si è prodotto nel numero migliore della casa. Uscito ai 100 metri prepotentemente, proprio da padrone, al centro della strada, ha respinto il disperato tentativo di Ewan di tenergli testa, ed è passato sulla linea d'arrivo con discreto margine (malgrado il colpo di reni dell'avversario), trovando anche il tempo di ricordare a tutti, con gesto della mano, che avevano assistito alla sua seconda vittoria consecutiva.
Al terzo posto si è piazzato un altro italiano, Jakub Mareczko, alle prime esperienze tra i professionisti: il Tour de Langkawi è un'ottima palestra per corridori con le sue caratteristiche, e in generale la Southeast (già quarta ieri con Andrea Dal Col) ha la possibilità di sperare in un colpaccio da qui a domenica.
Giù dal podio di giornata, nell'ordine, il malese Hariff Salleh, il turco Ahmet Orken, il giapponese Shinpei Fukuda, il russo Nikolay Trusov, lo statunitense Ken Hanson e il colombiano Sebastián Molano; per l'Italia si segnala anche un'altra top ten di Francesco Chicchi, decimo.
La generale vede rafforzarsi la prima posizione di Guardini, che ora difende 8" su Ewan, 13" su Adiq Othman, 15" sul cinese Ma Guangtong, 16" sul malese Anuar Manan e su Rastra, ed evitiamo di riportare ulteriori nomi di corridori estremorientali che tanto dimenticheremmo tra 5".
Domani la terza tappa da Gerik a Tanah Merah, 170 km, non sarà facile come le prime due: un paio di salite un po' più impegnative nella prima metà renderanno l'esito un minimo più incerto rispetto a ieri e oggi; di sicuro, i 100 km tra il secondo Gpm e il traguardo faciliteranno il recupero di chi dovesse staccarsi in salita. Vedremo se saranno sufficienti per permettere a Guardini di andare a giocarsi il terzo successo di fila.