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Primi bilanci: Etixx e Sky le plurivincitrici - Anche la Cannondale-Garmin tra chi aspetta il primo centro

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È la Etixx-QuickStep la squadra più vittoriosa dopo i primi due mesi del 2015 © etixx-quickstep.com

Siamo solamente ai primi di marzo, la stagione deve ancora entrare nel vivo. Nel vivo quello vero, perché ormai non c'è un attimo di pausa, nel ciclismo. Si corre anche a Natale (scherziamo, secondo voi? Andate alla Vuelta a Costarica), in ogni angolo del mondo: se ci sono petrodollari, anche meglio. All'inizio di un mese bello caldo, che ha nel menù Tirreno-Adriatico da veri campioni, una Parigi-Nizza non da meno, la Sanremo e via con le classiche del Nord, vediamo come si sono comportate le squadre. Chi ha vinto di più e chi ancora aspetta il primo centro, dando importanza alle World Tour ma senza dimenticare certe formazioni cosiddette minori (ma che poi, a ben vedere, così minori non sono).

 

La Etixx ringrazia Cavendish. Sky sempre solida
Al comando, come vittorie, troviamo la Etixx-QuickStep. La formazione di Patrick Lefevere ringrazia le doppiette del belga Gianni Meersman (Algarve e Cadel Evans Great Ocean Road Race) e dell'olandese Niki Terpstra (si ripete in Qatar), ma soprattutto un Mark Cavendish che mette la Sanremo nel mirino e si ritrova già a quota 6: il velocista dell'Isola di Man, dopo il bel debutto in San Luis (una vittoria, ma due ceffoni dal giovane Gaviria), si aggiudica Dubai Tour, Clasica de Almería e Kuurne-Brussel-Kuurne. Etixx che, seppur molto vincente, ha subito dimostrato all'Het Nieuwsblad di non essere troppo ben messa sul pavé: ha tempo per riprendersi, in occasione di appuntamenti più grandi. Chi l'Het Nieuwsblad l'ha vinta è la Sky di Ian Stannard, che segue a ruota la Etixx, a quota 9 vittorie. Stannard che si mischia a Thomas, ma pure alle prime sfuriate andaluse di Froome, ai tre centri di Porte, al bell'inizio di Viviani. Una formazione solida, che lo scorso anno pareva un po' perduta ma in questi primi due mesi di gare s'è ritrovata.

 

Lobato super in Movistar. La Lampre trova Bonifazio
A 7 centri stagionali c'è la Movistar, che deve ringraziare Juan José Lobato (3 vittorie) oltre a Rojas, Valverde, Javi Moreno e Malori. La sensazione è che Lobato sia cresciuto molto rispetto alle scorse annate e possa davvero lottare per traguardi importanti. Sei vittorie per l'Orica, ma tutte in oceania tranne una, ai Campionati sudafricani (per Impey), mentre a quota 5 troviamo Lotto-Soudal e Lampre-Merida. I belgi pagano una falsa partenza di André Griepel, vittorioso solo all'Algarve, una volta, mentre la Lampre, oltre al novellino Bonifazio ed al gregario divenuto principe, Davide Cimolai, ringrazia l'etiope Grmay e lo spagnolo Valls, che ha fatto sua la tappa regina del Tour of Oman (e con essa la generale).

 

Katusha ringrazia Kristoff (e basta). Pelucchi nella IAM
Quattro centri sia per l'ultima arrivata nel World Tour, ovvero la IAM, che per la Katusha, ma con delle belle differenze. La formazione elvetica s'è sbloccata subito con il Campionato australiano di Heinrich Haussler, proseguendo con la doppietta alla Challenge Mallorca di Matteo Pelucchi (spesso piazzato e notevolmente migliorato) e l'assolo di Mathias Brändle in Oman. La Katusha deve fare un monumento (oppure un'altra classica monumento?) ad Alexander Kristoff: quattro vittorie, tutte del norvegese. Se non fosse per lui, saremmo ancora ad aspettare Purito Rodríguez. Trek a quota... tre - e perdonateci il giochino: la formazione di Luca Guercilena ha più volte centrato il bersaglio grosso, anche con il nostro Fabio Felline, ma deve accontentarsi della vittoria di tappa in Oman di Fabian Cancellara e dell'ultima crono dell'Etoile de Bessèges, più la generale, per il giovane lussemburghese Bob Jungels. AG2R La Mondiale che pure si trova con tre centri in saccoccia: in attesa dei vari Bardet e Pozzovivo, in altre corse, va a segno con Samuel Dumoulin alla Drôme Classic, mentre Ben Gastauer, altro lussemburghese, si prende una tappa e la generale finale dell'Haut Var.

 

Astana tra chi ha vinto due volte (ma pensa ad altro...)
Il bel Tour Down Under di Rohan Dennis, primatista dell'Ora e leader del World Tour, è per adesso l'unica, doppia gioia, della BMC: i rossoneri svizzeri sperano di diventare più incisivi nelle classiche del Nord. Non c'è Marcel Kittel, molto evanescente in quest'inizio d'annata? Non c'è problema: la Giant-Alpecin coglie due centri, con John Degenkolb nella tappa più dura del Dubai Tour, e con il sempre concreto Luka Mezgec, all'Haut Var. ben altri pensieri passano per la testa dell'Astana, che ha visto l'estone Rein Taaramäe debuttare, rinascere e vincere a Murcia. Oltre a lui, un Andrea Guardini eccezionale, spesso a tanto così dalla vittoria ma primo solo in Oman. La preoccupazione principale per il team kazako è però conservarla, questa licenza World Tour.

 

Tinkoff-Saxo: solo Contador, Sagan si piazza
Una sola vittoria - ma che vittoria! - per la Tinkoff-Saxo: la formazione di Oleg Tinkov, diretta da Bjarne Riis, deve ringraziare Alberto Contador, in grande spolvero sull'Alto de Hazallanas, alla Vuelta a Andalucía. Per il resto, troppi piazzamenti, e non possono non farsi notare quelli di Peter Sagan, la punta di diamante del team insieme a Contador: non vince dal giugno 2014.

 

LottoNL, FDJ e Cannondale-Garmin ancora a secco
Tra le formazioni World Tour non hanno conseguito ancora alcn successo la LottoNL-Jumbo e la FDJ.fr. La prima, ex Belkin, ha pagato spesso distrazione ed ultimamente anche un po' di sfortuna (per esempio, quella che ha baciato Sep Vanmarcke all'Het Nieuwsblad). La seconda aspetta ancora un segnale da Arnaud Démare e dagli altri giovanotti in organico. Anche la Cannondale-Garmin di Jonathan Vaughters non ha ancora conseguito alcun successo, ma per l'immediato futuro i vari Daniel Martin, Ryder Hesjedal, sicuramente Davide Formolo e magari (speriamo!) Moreno Moser potrebbero rimettere le cose a posto.

 

Professional: Bretagne e Southeast le più vincenti
Non solo World Tour: tra le Professional al formazione che ha messo insieme migliori prestazioni, a livello puramente numerico, è la francese Bretagne-Séché: Daniel McLay e tre volte Hutarovich a La Tropicale Amissa Bongo, mentre alla Classic Sud Ardèche è arrivato il centro dell'argentino Eduardo Sepúlveda. A 4 vittorie la Southeast, che sfrutta le gioie di inizio stagione alla Vuelta al Táchira (due volte Mareczko ed una Monsalve) e la vittoria di Manuel Belletti al Gran Premio Costa degli Etruschi. A Lugano e Laigueglia due secondi posti per il povero Francesco Gavazzi, ancora Mareczko e Favilli hanno colto due terzi posti tra Táchira e San Luis. Più indietro, a quota 3, MTN Qhubeka ed Europcar, con Drapac a due, Androni-Venezuela, Wanty, Bora-Argon 18 a una sola vittoria.

 

Bouhanni spento nella Cofidis. La Bardiani dov'è?
Fanno specie i zero centri di una Cofidis che ha speso fior di quattrini per avere Nacer Bouhanni ed il momento no (o il non momento sì, a scelta) della Bardiani-CSF. La squadra di Roberto Reverberi ha iniziato senza ancora cogliere un podio: scelta nella preparazione? Obiettivi più in avanti, specie per i vari Colbrelli o Battaglin? Sta di fatto che il Green Team ancora s'è visto davvero poco. Ma fin qui s'è (quasi) scherzato, dalla prossima settimana, con Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico (e già da sabato, con la Strade Bianche), la stagione entrerà seriamente nel vivo.

Francesco Sulas

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