G.P. Città di Lugano 2015: Bonifazio fa già sentire la sua voce - Vittoria in volata di Niccolò. Francesco Gavazzi ancora 2°
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Ha 21 anni ed il carattere giusto per sfondare, Niccolò Bonifazio. E soprattutto, vince che è un piacere. Al Laigueglia avrebbe voluto far bene (vive a Imperia, anche se è nato a Cuneo), la Lampre-Merida ha potuto festeggiare lo stesso grazie a Davide Cimolai. Oggi però, sulla Riva Giocondo Albertolli di Lugano, Bonny s'è voluto prendere l'intera posta in palio. Una volata fenomenale, vittoria quasi per distacco. Non che il ragazzo non sia abituato alle emozioni forti: lo scorso anno, alla prima vera stagione tra i professionisti, cinque vittorie: quattro tra Tour of Japan e Tour of Hainan, a cui va aggiunta la prestigiosa Coppa Agostoni. Quest'anno un sacco di piazzamenti, non ultimo il podio al GP Costa degli Etruschi (fu 3°), ma nessuna vittoria. Serviva il Gran Premio Città di Lugano per sbloccare Bonny. Una gara non certo piatta, non certo facile, resa dura da attacchi che si sono succeduti ad una fuga iniziale, in mezzo ad un ritmo forsennato. Bonifazio ha mantenuto la calma, ottimamente supportato dalla Lampre-Merida, che con il giovane classe '93 è già al quinto centro del 2015.
Va via una fuga corposa dopo soli 11 km
Partenza ed arrivo a Lugano, 184.9 km da percorrere: prima un circuito di 14.9 km, solo un giro, poi un secondo anello, 34 km da ripetere cinque volte. Dopo 11 km va via la fuga che animerà la prima parte di gara. All'interno Yonathan Monsalve (Southeast), Jay McCarthy (Tinkoff-Saxo), Luka Pibernik (Lampre-Merida), Jérôme Coppel e Pirmin Lang (IAM Cycling), Julien Bérard e Patrick Gretsch (AG2R La Mondiale), Nicola Boem (Bardiani-CSF), Simone Stortoni (Androni-Venezuela), Antonio Nibali (Nippo-Vini Fantini), Nick Dougall e Daniel Teklehaymanot (MTN Qhubeka), Daniel Martínez e Carlos Quintero (Colombia), Nico Brüngger, Yannick Eckmann e Andrea Vaccher (Roth-Skoda). Dopo 15 km hanno già 3'09" sul gruppo ed al km 19 toccano il picco di vantaggio, con 4'18". In gruppo RusVelo e Novo Nordisk si organizzano ed i battistrada vengono tenuti a bada. Dopo 43 km il loro vantaggio è già ridimensionato: 3'28". Il circuito prevede le salite di Gentilino e Ruvigliana: tra salita e discesa la selezione si fa.
Coppel, Brüngger e Teklehaymanot provano l'assolo
Nella discesa di Gentilino provano l'allungo Jérôme Coppel e Nico Brüngger, con Simone Stortoni che insegue a 30" e quel che resta dei fuggitivi a 41". Il gruppo viaggia a 2'40". Dei fuggitivi del mattino rimangono all'inseguimento di Coppel e Brüngger i soli Yonathan Monsalve, Luka Pibernik, Pirmin Lang, Julien Bérard, Patrick Gretsch, Nicola Boem e Daniel Teklehaymanot. È proprio quest'ultimo a tentare l'azione solitaria, una volta ripresi Coppel e Brüngger, ma non avrà successo. Dopo 155 km di gara il gruppo è nuovamente compatto.
C'è il forcing in salita di Ivan Basso
Verso Gentilino forza Ivan Basso, che su queste strade ha già vinto nel 2011. Al Gpm transita per primo, davanti a Przemyslaw Niemiec e Damiano Cunego. In discesa il plotone si fa e si disfa, allungandosi non poco. Tentano di andar via, in un primo momento, Edoardo Zardini (Bardiani-CSF) e Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), ma vengono ripresi. Lampre e Tinkoff non concedono un metro, ma ai -15 va via un'azione ben orchestrata. Davanti ci sono Linus Gerdemann (Cult Energy), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Jonathan Fumeaux (IAM Cycling), Natnael Berhane (MTN Qhubeka), Elia Favilli (Southeast), Valerio Conti (Lampre-Merida) e Javier Mejías Leal (Novo Nordisk). Non è nemmeno questa l'azione buona, si arriverà in volata. È quello che (anche) Bonifazio aspetta.
Nessuno scappa e allora Bonifazio sgasa
Il giovane Lampre-Merida regola gli avversari con una facilità imbarazzante, lasciando distante il secondo, Francesco Gavazzi (fu secondo pure al Laigueglia, sempre dietro a un Lampre), mentre al terzo posto troviamo Matteo Montaguti, in un ottimo periodo di forma. Quarta piazza per il danese della Cult Energy Rasmus Guldhammer, seguito da Linus Gerdemann, Franco Pellizotti, Javier Mejías, Manuele Boaro, David Tanner e Damiano Cunego, buon decimo. Bonifazio, tagliando il traguardo, indica il numeo uno: sì, oggi è lui l'uomo - il ragazzo, via - più forte. E nel giro di non molto potrà togliersi altre bellissime soddisfazioni. Una curiosità, su questo velocista che tiene in salita: sbirciando su Strava, il noto portale dove i ciclisti si sfidano, detiene il record nell'ascesa del Poggio. Sì, proprio il Poggio di Sanremo. Davanti a Lars Petter Nordhaug, Salvatore Puccio, Rigoberto Urán. È solo un gioco, un modo di rendere più intriganti gli allenamenti, ma chissà che Bonny, un giorno non troppo lontano...