Tour of Oman 2015: Cancellara risponde presente - Nella seconda tappa Fabian su Valverde. Anche Pozzato davanti
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- Andrea Guardini
- Andriy Grivko
- Cameron Meyer
- Daniel Moreno Fernández
- Fabian Cancellara
- Filippo Pozzato
- Gatis Smukulis
- Greg Van Avermaet
- Jef Van Meirhaeghe
- Julián David Arredondo Moreno
- Peter Sagan
- Preben Van Hecke
- Rafal Majka
- Rui Alberto Faria da Costa
- Uomini
La seconda tappa del Tour of Oman, quella di un grande ritorno e di chi ancora non si decide a mettere la prima. Gente che non vince, o vinceva, dal giugno scorso, dai Campionati nazionali. Peter Sagan, dopo il titolo slovacco, non ha più ottenuto alcun centro. Fabian Cancellara, fino a stamane, aveva segnato come ultimo centro il Campionato elvetico a crono, in data 25 giugno 2014. Sagan non s'è ancora sbloccato ed i piazzamenti cominciano ad essere tanti, Cancellara invece ha ripreso le buone, vecchie abitudini, disputando una volata ristretta in quel di Al Bustan. Ha fatto vedere che è vivo e punta ancora in alto, altissimo. Ha colto una vittoria che lo mette ancora tra i favoriti, ad una settimana abbondante dall'inizio del calendario belga.
Cancellara ha allungato, sfruttando anche la salitella del finale, che portava ad Al Jissah: pendenze non impossibili, ma dure per i velocisti. Anche per i più allenati a tenere duro. Ed infatti, la vittoria se la sono giocata in pochissimi. Cancellara ha sfoderato il suo più che discreto spunto veloce, mettendo in riga gente come Valverde, Van Avermaet, Pozzato e Sagan. Gli altri erano un po' più indietro, più che osservare quel bolide targato Trek non hanno potuto. La seconda tappa del Tour of Oman vede in maglia rossa, dopo la vittoria di ieri, Andrea Guardini, mentre un altro italiano, Edoardo Zardini (Bardiani-CSF), non prende il via.
Quattro in fuga: c'è anche Enrico Barbin
Da Al Hazm Castle ad Al Bustan ci sono 195.5 km e l'arrivo in volata, con la salitella di Al Jissah a 5 km dal traguardo, non è scontato, anzi. Subito dopo il via sono in quattro che prendono e se ne vanno: si tratta di Gatis Smukulis (Katusha), Enrico Barbin (Bardiani-CSF), Preben Van Hecke e Jef van Meirhaeghe (Topsport Vlaanderen-Baloise). Dopo soli 25 km il loro vantaggio è salito e s'è stabilizzato ben oltre i 5' sul gruppo, mentre l'Orica perde un pezzo importante, Jens Keukeleire, costretto ad abbandonare. Dopo 35.5 km c'è il primo sprint con abbuoni e se l'aggiudica Jef van Meirhaeghe, davanti a Gatis Smukulis ed Enrico Barbin. Il gruppo è a 5'10". Enrico Barbin fora e capisce che la sua avventura con gli altri tre finisce lì: verrà ripreso dal gruppo al km 50.
Il gruppo insegue ma davanti non mollano
Però questo vantaggio continua a salire (5'20" dopo 60 km), così è l'Astana del leader Andrea Guardini a farsi carico dell'inseguimento. Si unirà anche la Tinkoff-Saxo verso il km 100 di corsa, giusto per due motivi: il terzetto ha 8'10" di vantaggio e si rischia che arrivino belli beati; inoltre la squadra guidata da Bjarne Riis punta forte su Sagan oggi, non può permettere che una fuga pensi di arrivare in porto. A 90 km dal traguardo il margine dei quattro s'è fatto più ragionevole: 5'10", ed in discesa. Ci si mette pure la Movistar di Valverde - altro che ha segnato la tappa odierna con tre cerchi rossi - per chiudere quanto prima. Al km 143 di corsa c'è il secondo sprint con abbuoni e se l'aggiudica nuovamente Jef Van Meirhaeghe, che precede Preben Van Hecke e Gatis Smukulis. Il gruppo viaggia con un ritardo che farebbe impallidire i nostri Frecciarossa: 4'25". I tre battistrada però stanno pian piano cedendo, così s'arriva alla prima salitella, quella di Al Hamriyah, con il gruppo a 2'25" dal terzetto. Mancano 23 km al traguardo, i tre si rialzano.
Sulla salita di Al Jissah scoppia la bagarre
La salita finale di Al Jissah, a 5 km dal traguardo, non è per gambe deboli. La BMC fa il forcing da alcuni chilometri, con Dylan Teuns in testa al gruppo. Van Garderen e Van Avermaet stanno bene, evidentemente. Sulla salita, Ben Hermans (BMC), Jakob Fuglsang (Astana), Louis Meintjes (MTN Qhubeka) e Julián Arredondo (Trek) sono i migliori. Allungano e scollinano per primi, ma nella discesa il gruppo si ricompone. O meglio: quel che resta del gruppo. I velocisti, puri e non, sono infatti volati via, gambe all'aria. Pagheranno un pesante dazio al traguardo.
Fabian Cancellara regola un gruppetto. Pozzato buon 4°
Non c'è tempo però per pensare a chi è rimasto indietro, si guarda avanti. E là, nelle prime posizioni, non sono troppi i corridori. Il finale tende a salire. Come ieri? Quasi, ma con l'aggravante di avere nelle gambe un paio di salitelle. No, Guardini non potrà difendere quella maglia. Fabian Cancellara, invece, sta bene. Lancia la sua volata, sgrana i reduci del plotoncino e regola allo sprint Alejandro Valverde. Alle spalle del murciano troviamo il belga Greg Van Avermaet, quindi il nostro Pippo Pozzato (ottima la prova del vicentino) e Peter Sagan. Leggermente più indietro, ma classificati con lo stesso tempo, Julián Arredondo, Rafal Majka, Dani Moreno, Andriy Grivko e Cameron Meyer. Tejay Van Garderen è 14°, Louis Meintjes 16°, proprio davanti a Damiano Caruso e Jakob Fuglsang. Il primo gruppo, che chiude con un ritardo di 46", è regolato da Nikias Arndt: il giovane tedesco stupisce sempre più e forse nemmeno dovrebbe. In questo gruppo troviamo Boonen, Barguil e Nibali, tra gli altri, mentre i protagonisti di ieri sono lontani. Andrea Guardini paga 8'23", Matteo Pelucchi, 3° nella tappa d'apertura, chiude a 11'29".
Cancellara guida la generale. Domani ancora velocisti
La classifica generale del Tour of Oman dopo la seconda tappa vede Fabian Cancellara in maglia rossa, lui che il primo Tour of Oman lo conquistò nel non troppo lontano 2010. Valverde è a 4", l'austriaco Konrad a 5", Van Avermaet a 6", Sagan, Damiano Caruso, Grivko, Dani Moreno, Van Garderen ed Arredondo a 10". Ai punti Cancellara batte Guardini (i due sono pari, 15-15), mentre tra i giovani l'austriaco della Bora-Argon 18 Patrick Konrad è davanti a Peter Sagan e Louis Meintjes per 5". Domani terza tappa, partenza ed arrivo ad Al Mussanah (158.5 km in totale), rientrano in scena i velocisti veri. Guardini, ma pure Kristoff, Pelucchi, Bouhanni, Démare, Arndt. E Peter Sagan, che prima o poi, in questo 2015, dovrà pur sbloccarsi.