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Tour of Qatar 2015: Kristoff, altra volatona - Secondo centro del norvegese, poi Sagan. Nicola Ruffoni è 5°

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Secondo sprint vincente per Alexander Kristoff al Tour of Qatar © letour.fr

Finalmente una tappa relativamente tranquilla, al Tour of Qatar. E attenzione a quel relativamente: nei 165 km che separano Al Thakhira da Mesaieed, arrivo della frazione di oggi, l'inizio è stato tumultuoso. E chi poteva agitare le acque (o almeno provarci), se non la Etixx-QuickStep, insieme alle solite Trek, Movistar e Katusha? Sono però in tre, Dmitriy Gruzdev (Astana), Jaco Venter (MTN) e Jarl Salomein (Topsport), ad andare in fuga dopo 15 km di corsa. Guadagnano subito una quarantina di secondi, per poi passare ad un più consistente 2'45" di vantaggio dopo 35 km. La Katusha lavora in testa al gruppo, chissà cos'ha in mente per Kristoff... Si vedrà presto come il norvegese bisserà la vittoria di due giorni fa. Anche la Etixx di Boonen e del leader Terpstra prova a chiudere sul terzetto, ma il vantaggio s'impenna a 3'30", e lì si stabilizza.

 

La fuga a tre è innocua
Dopo 76 km c'è il primo traguardo con abbuoni: lo vince Jarl Salomein davanti a Jaco Venter e Dmitriy Gruzdev, mentre il gruppo è a 3'. Lars Boom cade al km 100, con FDJ, Etixx e Giant-Alpecin a tirare. Cade anche Heinrich Haussler, stamane ottavo nella generale: perde un minuto abbondante dai primi. Al secondo intermedio - mancano 29 km all'arrivo - Dmitriy Gruzdev si vendica e transita prima di Jarl Salomein, con Jaco Venter terzo. Il gruppo dista solo 1'15". Vantaggio gestibile, per chi è dietro ad aspettare la volata. Anche perché tra le squadre che lavorano c'è pure la TInkoff-Saxo, insieme ad Etixx, Katusha, Lampre e Movistar.

 

Battistrada ripresi ai -20, Kristoff si ripete
A 20 km dall'arrivo sulla fuga scorrono i titoli di coda, sulla volata quelli di testa. La TInkoff-Saxo lavora con due obiettivi: quello più immediato, ossia far vincere Peter Sagan, e quello di lungo respiro: portare il polacco Maciej Bodnar, stamane secondo nella generale a 11" dal leader Niki Terpstra, il più vicino possibile alla maglia oro. Sagan nello sprint nulla può contro un Alexander Kristoff che detta legge, proprio come accaduto due giorni fa ad Al Khor Corniche. Il norvegese regala la seconda vittoria stagionale a se stesso ed alla Katusha, mentre Peter Sagan ci mette il miglior colpo di reni che ha in canna, eppure è secondo. Terza piazza per il giovane tedesco della Giant-Alpecin, Nikias Arndt (classe '91), con Adam Blythe, britannico dell'Orica, che è quarto.

 

Ruffoni, Guardini e Modolo tra i primi dieci
Quinto posto per Nicola Ruffoni. Il veloce corridore della Bardiani-CSF nel 2014 aveva vinto una tappa al Tour du Poitou-Charentes, piazzandosi diverse volte. Quest'anno aveva sfiorato la top ten in quel di Dubai e gli era scappata per un niente. Oggi entra tra i primi cinque, buon lavoro. Sesto posto per Heinrich Haussler, rientrato dopo la caduta, mentre al settimo posto troviamo Borut Bozic, sloveno dell'Astana. Precede il compagno di team Andrea Guardini, oggi solo ottavo: ci si riproverà. Nono il primo leader della corsa, José Joaquín Rojas, mentre al decimo posto c'è un Sacha Modolo che già da domani ci vuol riprovare, conscio che il treno della Lampre-Merida non ha funzionato, che qualche meccanismo è ancora da oliare per bene.

 

Terpstra comanda ma Bodnar guadagna
La classifica generale dopo quattro tappe vede sempre Niki Terpstra al comando ma attenzione: c'è stato un buco tra i primi quattordici ed i seguenti. Buco di 5", con la maglia oro dietro e Maciej Bodnar, molto attento, davanti. Il polacco della Tinkoff-Saxo rosicchia secondi preziosi a Terpstra e si porta a 6" dall'olandese. Terzo Ian Stannard a 11", seguito da Greg Van Avermaet a 19", Alexander Kristoff a 21", Luke Rowe a 33" (e miglior giovane della corsa), Peter Sagan a 37", Heinrich Haussler a 39", Andriy Grivko a 41", Tom Boonen a 42". Kristoff strappa proprio a Boonen la maglia della classifica a punti, mentre tra le squadre la migliore è la Etixx-QuickStep (comanda con 24" sulla Sky e 25" sull'Astana). Domani quinta tappa, 153 km da Al Zubarah Fort a Madinat Al Shamal. Il circuito di questa località, con diversi cambi direzionali e ventagli a non finire, di solito non ammette distrazioni.

Francesco Sulas

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