Ladies Tour of Qatar 2015: God save Armitstead - A Doha Lizzie su Hosking. Barbara Guarischi gran terza
- Ladies Tour of Qatar WE 2015
- Alé - Cipollini - Galassia [Donne] 2015
- Boels - Dolmans Cycling Team [Donne] 2015
- Hitec Products [Donne] 2015
- Rabo Liv Women Cycling Team [Donne] 2015
- Team Liv - Plantur [Donne] 2015
- Velocio - SRAM [Donne] 2015
- Wiggle Honda [Donne] 2015
- Alison Starnes Tetrick
- Annalisa Cucinotta
- Barbara Guarischi
- Beatrice Bartelloni
- Chantal Blaak
- Chloe Hosking
- Christine Majerus
- Elena Cecchini
- Elisa Longo Borghini
- Elizabeth Armitstead
- Giorgia Bronzini
- Gracie Elvin
- Jolien D'Hoore
- Lauren Kitchen
- Lucinda Brand
- Maria Giulia Confalonieri
- Marta Tagliaferro
- Martina Alzini
- Pascale Jeuland
- Shelley Olds
- Soline Lamboley
- Trixi Worrack
- Valentina Scandolara
- Xiu Jie Jiang
- Ya Nan Liu
- Ciclismo femminile
È fatta, Lizzie! È giornata di prime volte. Mai una britannica era riuscita a portare a casa il ladies Tour of Qatar, finito in terra d'Olanda (quattro volte Wild ed una Van Dijk) per cinque delle sette edizioni, una volta in Germania (con Judith Arndt). Ma c'è di più: mai quella britannica che oggi veste la maglia oro, Lizzie Armitstead, era riuscita a primeggiare in una corsa a tappe. D'accordo, non sarà un Giro d'Italia, ma certe raffiche fanno più di alcune presunte salite. E Lizzie, le raffiche, le ha cavalcate, non soltanto superate. Coperta ma molto attiva nelle prime due tappe, quando ha guardato non da troppo lontano il successo della Alé-Cipollini-Galassia prima, per poi assistere ben da vicino alla stoccata della compagna Ellen Van Dijk, la Armitstead s'è ritrovata nelle ultime due tappe non già a proteggere l'olandese, ma ad agire in prima persona. Su due volate, due vittorie. E dire che Lizzie era volata in Qatar per cercare la forma migliore, allenarsi, colmare le lacune. Lacune che, ad oggi, paiono non esserci per la britannica di Otley, West Yorkshire.
Armitstead, dal 2014 una crescita continua
Che fosse forte lo si sapeva, tanto più che lo scorso anno aveva fatto un bel salto di qualità: sbocciata definitivamente come donna da classiche, s'era aggiudicata la Coppa del Mondo, partendo col botto e non scendendo mai dal podio per un mese, da marzo ad aprile. Un corridore pericoloso, insomma. Lizzie si dice però sotto shock per la vittoria nel Ladies Tour of Qatar: non se l'aspettava, né probabilmente la voleva. È arrivata e non si butta via, anche perché dà morale per il resto della stagione. Tra tanta Italia ammirata in queste quattro giornate, oggi a Doha s'è finalmente fatta vedere lassù in alto, diciamo a podio, Barbara Guarischi. nel 2014 corse alla Alé-Cipollini-Galassia, migliorando molto sotto tanti punti di vista. In questa stagione le vicende l'hanno portata all'ex Specialized-Lululemon, che ora si chiama Velocio-SRAM. La lecchese s'è sempre fatta vedere in Qatar ma sul traguardo di Doha ha chiuso al terzo posto. Non male davvero.
Longo Borghini ai box, Xiu Jie Jiang in fuga
Solo 85 km nell'ultima tappa, partenza da Sealine Beach Resort, arrivo a Doha. Il finale è in circuito, cinque giri. Non prendono il via l'ammalata Sara Mustonen ed Elisa Longo Borghini, caduta ieri: l'ornavassese ha battuto la testa, è finita in ospedale, s'è dovuta ritirare. Partenza a tutta, poi il gruppo si dà una calmata relativa. Vento in faccia, scappar via è dura. Ci prova la solita cinese, quella della prima frazione, Xiu Jie Jiang. Nel frattempo si era disputato il primo sprint con abbuoni, vinto da Lizzie Armitstead su Chloe Hosking ed Emma Johansson. La britannica rinforzava così il suo primato.
Hosking e Armitstead si dividono gli sprint
Xiu Jie Jiang prosegue nella sua cavalcata e guadagna 1'35" sul gruppo, quando la corsa fa il suo ingresso a Doha. Nelle cinque tornate di 5 km ciascuna il vento viene dal mare e qualche caduta la si vede. Niente di rilevante, si rialzano tutte. Viene ripresa Xiu Jie Jiang ed è il momento del secondo sprint con abbuoni: va a Chloe Hosking, che sul traguardo di Doha fa le prove generali e si mette dietro la gregaria Jolien D'Hoore, con Lizzie Armitstead che guadagna un altro secondo, piazzandosi terza.
Lizzie, volata dorata. E la Guarischi...
La volata è vicina ed è ancora Lizzie Armitstead che, proprio come ieri ad Al Khor Corniche, alza le braccia al cielo. Alle spalle della britannica troviamo la aussie Chloe Hosking e la nostra Barbara Guarischi. Ai piedi del podio la francese Roxane Fournier si mette alle spalle Emma Johansson, Lucinda Brand e Kelly Druyts. Ottavo posto per un'altra italiana, Elena Cecchini, davanti a Pascale Jeuland ed a Tiffany Cromwell. Non bisogna andare troppo in giù, oltre le prime dieci, per trovare Giorgia Bronzini ed Arianna Fidanza, rispettivamente 13a e 14a, mentre Marta Tagliaferro si accontenta del 16° posto. Niente male la junior Martina Alzini, classe '97, portata in Qatar da Dino Salvoldi, e che oggi ha chiuso in 23a posizione, appena dietro a Shelley Olds. Una curiosità: Annalisa Cucinotta, che nella tappa d'apertura aveva vinto, nel gran finale è ultima.
Alla fine è un dominio di Armitstead
La classifica generale finale vede la maglia oro che indosso a Lizzie Armitstead sta veramente bene. La britannica della Boels-Dolmans lascia la seconda, Chloe Hosking, a 12", mentre a 22" c'è l'altra Boels-Dolmans, Ellen Van Dijk (ha vinto una tappa ed indossato per un giorno la maglia oro). Quinto posto, a 29", per Trixi Worrack, seguita da Emma Johansson a 30", Jolien D'Hoore a 2'26" ed un terzetto - Tiffany Cromwell, Pascale Jeuland ed Amy Pieters - a 2'29". Decimo posto per Gracie Elvin, che ha un distacco di 2'30", identico a quello di colei che la segue, la compagna di squadra Valentina Scandolara.
Bartelloni, maglia bianca e forma mondiale
Beatrice Bartelloni, 12a in classifica a 2'48" dalla Armitstead, si porta un bel souvenir dal Qatar: la maglia color perla che spetta alla miglior giovane. La vince schiantando la concorrenza di Elena Cecchini e Maria Giulia Confalonieri, lasciate a 8'53". Non è un caso che le pistard vadano forte tra le dune: Bartelloni, così come Confalonieri, ma pure Cecchini e Bronzini, sono chiaramente pronte per i Mondiali su pista di Saint-Quentin en Yvelines, tra poco più di dieci giorni (dal 18 al 22 febbraio).
Wiggle Honda, tanto rumore per nulla
Mentre la classifica a punti premia ancora Lizzie Armitstead, quella a squadre vede davanti a tutte sì la Wiggle Honda, che però alla prova dei fatti, e dei risultati, non s'è fatta trovare pronta. Tanti traguardi volanti, che significano abbuoni, con Chloe Hosking; il piazzamento d'onore di Giorgia Bronzini nella prima tappa e quello di Chloe Hosking nell'ultima, altre buone prestazioni con Jolien D'Hoore, la corsa movimentata anche grazie all'apporto della sfortunata Elisa Longo Borghini nella tappa di Madinat Al Shamal. Tutto ciò non si è tramutato in una vittoria.
Boels pigliatutto. La Alé-Cipollini cresce
Di umore ben diverso può essere la Boels-Dolmans, che piazza Armitstead e Van Dijk sul podio, non senza aver messo in mostra ed in azione le varie Chantal Blaak, Romy Kasper, Christine Majerus (Amalie Dideriksen, alla prima esperienza da Élite, è caduta, pagando dazio sin dalla seconda tappa). Bene anche la Alé-Cipollini-Galassia, seppure per un giorno: nella prima tappa sembrava dovessero spaccare il mondo, con la vittoria della ritrovata Annalisa Cucinotta, il piazzamento dell'ottima Marta Tagliaferro e quella giovincella, Arianna Fidanza, che si affacciava tra le primissime. Con il passare dei giorni il sogno tinto d'oro è sfumato, ma abbiamo visto bellissime cose da Maria Giulia Confalonieri e da Beatrice Bartelloni, evidentemente in forma mondiale. Relativamente in vista Rossella Ratto, in Qatar per la prima volta e con la maglia della Nazionale. L'abbiamo trovata davanti nella prima tappa, a tirare per Elena Cecchini, poi nient'altro. La giovane di Colzate punta a qualche gara di Coppa del Mondo, forse è troppo presto per essere in forma.
Archiviato il settimo Ladies Tour of Qatar, il gruppo delle ragazze si ritroverà - per chi ci sarà - al rinato Women's Tour of New Zealand (dal 18 al 22 febbraio), quindi in Europa, per l'Omloop Het Nieuwsblad (il 28 febbraio), Le Samyn (4 marzo), per un percorso che avrà il suo primo picco nella Strade Bianche del 7 marzo. E la vera stagione deve ancora iniziare.