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Tour de San Luis 2015: Riscatto Cavendish, podio Mareczko - Mark precede Gaviria e Jakub. Corsa a Díaz

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Sul traguardo di San Luis Mark Cavendish riesce finalmente a battere Fernando Gaviria © TourSanLuis.com

Un corridore del calibro di Mark Cavendish non poteva tornare a casa dal Tour de San Luis senza prima aver lasciato un segno deciso sulla corsa: e due sconfitte subite dal talento emergente Fernando Gaviria s'erano fatte sentire, ma oggi abbiamo assistito proprio a quello che ci aspettavamo, una forte reazione di orgoglio del grande campione. Cavendish ha vinto la settima ed ultima del Tour de San Luis e l'ha fatto proprio davanti a quel Gaviria che nelle due precedenti volate si era preso la scena relegando Cannonball al ruolo di uno qualsiasi.

La vittoria di Cavendish sul traguardo finale di San Luis porta la firma anche di tutto il resto della squadra che questa volta ha lavorato quasi alla perfezione posizionando il suo uomo al posto giusto al momento giusto: il meccanismi della Etixx-Quick Step si stanno affinando e d'altronde è comprensibile che il neoacquisto Fabio Sabatini avesse bisogno di un po' di tempo per trovare il feeling giusto nel ruolo di ultimo uomo di Cavendish. E poi con una squadra che gira bene Mark ormai ha l'esperienza, la classe e l'astuzia per vincere anche quando le gambe non sono le migliori del gruppo e lo sprint di oggi ne è stata una perfetta dimostrazione.

 

Consolazione gpm per Rodolfo Torres
In quest'ultima tappa del Tour de San Luis l'arrivo a ranghi compatti era praticamente scontato e quindi non c'è stato molto interesse per quando riguardava la classifica generale: però di spunti di interesse ce n'erano comunque, a cominciare dall'Alto Los Puquios (terza categoria) che offriva la possibilità di rompere la parità nella speciale classifica tra Daniel Díaz e Rodolfo Torres, entrambi a quota 32 punti. Nei primi 17.5 chilometri di tappa la Colombia s'è quindi messa davanti al gruppo in blocco per non far scappare nessuno ed alla fine i ragazzi di Claudio Corti hanno portato a termine la missione maglia rossa: a Los Puquios Rodolfo Torres ha preceduto i compagni Duque e Laverde, ma siamo sicuri che Díaz non rimpiangerà questo risultato.


Una fuga dura a morire
Superato il gran premio della montagna il gruppo s'è finalmente rilassato un poco ed è subito partita una pericolosa fuga di nove corridori. Il drappello in testa alla corsa era composto da Adriano Malori (Movistar), Josué Moyano (San Luis Somos Todos), Ben Gastauer (AG2R), Michal Golas (Etixx), Thomas Voeckler (Europcar), Przemyslaw Niemiec (Lampre), Benjamin King (Cannondale), Marco Bandiera (Androni) e Mauro Finetto (Italia) e per gli inseguitori la reazione è stata quasi immediata: troppi ottimi pedalatori lì davanti e vantaggio massimo che quindi non ha superato i 3'00".

I battistrada hanno tentato di approfittare delle veloci discese del percorso e del chilometraggio non eccessivo (122.4 km in tutto) per rendere la vita durissima al gruppo: nonostante Golas all'inizio restasse sempre passivo a ruota il vantaggio scendeva e risaliva in un bellissimo gioco di forza fisica e mentale. I nove fuggitivi non si sono arresi neanche quando il gap era sceso sotto i 30" poco prima del secondo traguardo volante di giornata posto a circa 30 chilometri dall'arrivo: grazie anche al contributo di Golas il margine è risalito fino a 50" ma il ricompattamento generale non è avvenuto prima degli ultimi 3 chilometri. Un braccio di ferro molto dispendioso che ha permesso a Etixx e Lampre di restare coperte mentre Bretagne e Colombia su tutte si sono spremute per inseguire.

 

Il guizzo del campione
Come detto le energie risparmiate nel corso di quest'altra velocissima tappa (47.8 di media) hanno permesso alla Etixx-Quick Step di svolgere un ottimo lavoro negli ultimi 2000 metri ma contro un Gaviria in stato di grazia poteva comunque non essere abbastanza: Mark Cavendish però oggi non s'è fatto anticipare e quanto ha lanciato la sua volata ha lavorato anche di esperienza allargando la traiettoria e portando Gaviria verso le transette, il tutto in maniera assolutamente regolare. Gaviria ha dovuto fare un pizzico di strada in più e quella è stata probabilmente la differenza tra i due al traguardo: 1° Cavendish, 2° Gaviria a mezza ruota.

 

Tre italiani nei 10
La mossa di Cavendish purtroppo ha condizionato la volata di Sacha Modolo che s'è ritrovato chiuso sul suo lato e non ha potuto esprirsi a pieno potenziale: per il veneto della Lampre-Merida è arrivato comunque un discreto quarto posto che va a sommarsi ai due terzi ottenuti in precedenza. Ma per un Modolo dannegiato c'è un Jakub Mareczko che può sorridere perché il giovane neoprofessionista in gara qui con la maglia nazionale è riuscito a sprintare dall'altra parte della carreggiata trovando strada libera davanti a sé: il suo spunto l'ha portato fino al terzo gradino del podio che solo per questione di (pochi) centimetri non è stato qualcosa di meglio. Una vittoria è sempre una vittoria, ma il 20enne bresciano può quasi essere più felice di questo piazzamento ottenuto in mezzo a tanti validi corridori rispetto ai due acuti di inizio mese in Venezuela. E tra gli italiani s'è fatto notare ancora una volta Nicolas Marini, neoprofessionista classe '93 della Nippo-Vini Fantini, che oggi ha chiuso lo sprint al settimo posto.


Trionfo finale per Daniel Díaz
Alla fine quest'ultima tappa come era prevedibile non ha influito sul podio finale della nona edizione del Tour de San Luis: a trionfare è stato Daniel Díaz, corridore argentino proveniente dalla città di Salta che da San Luis dista circa 1200 chilometri... non proprio l'idolo di casa quindi. Con il 25enne della Funvic vanno sul podio Rodolfo Torres (a 1'09") e Nairo Quintana (a 1'34"), ma tanto per cambiare lasciateci segnalare anche la bella prestazione di un giovanissimo colombiano, il 20enne Rodrigo Contreras che ha chiuso al quinto posto e che può diventare un altro escarabajo da tenere d'occhio.

Sebastiano Cipriani

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