Tour de San Luis 2015: Malori parte col ritmo giusto - Adriano vince la prima cronometro dell'anno
Cambia il tracciato, non cambia il risultato: per il secondo anno consecutivo è Adriano Malori a vincere la tappa a cronometro del Tour de San Luis. Il parmense della Movistar ha iniziato l'anno nel migliore dei modi e questo risultato è sicuramente di buon auspicio: nel 2014 al successo argentino ne seguirono poi altri quattro nel corso dell'anno, ma soprattutto seguì una notevole consistenza in praticamente tutte le prove contro il tempo disputate. I lavori specifici fatti con il team spagnolo stanno dando ottimi frutti e se Malori saprà continuare di questo passo il gradino da salire per puntare finalmente ad una medaglia mondiale non sarà più un ostacolo insormontabile.
Gara spettacolare, Malori perfetto
Il nuovo disegno di questa cronometro con partenza e arrivo proprio a San Luis ha tolto poco meno di due chilometri ai corridori, ma di certo non ha reso le cose più agevoli nel complesso: anziché partire in leggera salita e chiudere in discesa, quest'anno gli organizzatori hanno optato per una prima parte velocissima ed un tratto di ritorno tutto leggermente all'insù con qualche breve settore in cui le pendenze si facevano comunque sentire. Alla fine ne è uscita fuori una tappa incerta e spettacolare in cui Malori è riuscito a trovare il compromesso ideale tra partire forte e tenere da parte qualche energia per il finale.
Al rilevamento intermedio degli 8.7 chilometri Malori è transitato in nove minuti netti per una velocità media addirittura di 58 km/h: ai tratti in discesa, infatti, s'era unito anche l'effetto del vento favorevole. Passato l'intertempo, però, per i corridori iniziavano i dolori perché la svolta a 180 gradi significava che il vento da favorevole diventava contrario e che invece la discesa si trasformava in salita. Alla fine Adriano Malori è riuscito a spingere con grande forza anche nella seconda metà del percorso e così ha chiuso la sua prova in 20'07" ad una decisamente ottima media di 51.897 km/h.
Niente da fare per Kwiatkowski e Houle
Nella gara odierna Malori è partito per 63° su 150 quando davanti a tutti nella classifica provvisoria c'era il romeno dell'Androni-Venezuela Serghei Tvetcov: Adriano lo ha battuto di 29" ma in quel momento restavano ancora parecchi corridori pericolosi. Il primo brivido è arrivato dal sorprendente canadese Hugo Houle (AG2R), 24enne che nelle prove contro il tempo non aveva mai fatto nulla di particolare: a metà percorso Houle aveva appena 1" di ritardo e all'arrivo è andato a piazzarsi al secondo posto parziale con un ritardo di 5".
Ma come caratteristiche il rivale più pericoloso era Michal Kwiatkowski ed il polacco della Etixx-Quick Step lo ha voluto confermare sulla strada. Il campione del mondo il carica della prova in linea, però, ha scelto un atteggiamento tattico diverso rispetto a Malori: nel primo tratto Kwiatkowski perdeva ben 17" dall'azzurro ma nel finale s'è letteralmente scatenato ma è riuscito a recuperare solo 13" ed è andato ad inserirsi proprio tra Malori e Houle. Nel finale di giornata poi il vento s'è fatto anche leggermente più intenso e così il russo Ilnur Zakarin e l'argentono Leandro Messineo sono riusciti a migliorare il primo parziale dell'italiano della Movistar rispettivamente di 4" e di 1": per loro il ritorno è stato estremamente faticoso ed in classifica sono scivolati anche dietro a Tvetcov.
Díaz guadagna ma perde un compagno
Una volta chiusi virtualmente i giochi per la vittoria di tappa, l'attenzione s'è spostata sulla lotta per la classifica generale che ancora una volta ha visto uscire vincitore l'argentino Daniel Díaz. Il corridore della Funvic è partito abbastanza controllato per aumentare il ritmo strada facendo e ha fatto segnare un tempo di 20'49", 42" superiore a quello di Malori: i rivali diretti per il trionfo finale, Rodolfo Torres e Nairo Quintana, hanno perso rispettivamente 9" e 2" dopo che entrambi stavano guadagnando agli 8.7 chilometri.
La brutta notizia per Díaz però è il ritiro del compagno di squadra Alex Diniz per una forma di gastroenterite: il brasiliano occupava il terzo posto in classifica generale e fin qui era stato un aiutante molto prezioso per Díaz, soprattutto per scremare il plotone in salita e controllare eventuali attacchi degli avversari. Adesso Daniel Díaz si trova alla vigilia del terzo ed ultimo arrivo in salita con 1'09" su Rodolfo Torres, 1'25" su Nairo Quintana e 1'46" su Eduardo Sepulveda: tutto si deciderà sull'ascesa finale perché prima la tappa è tutta in pianura, quindi la Funvic dovrebbe riuscire a controllare la corsa pur senza Diniz e poi tutto dipenderà da come risponderanno le fin qui brillantissime gambe di Díaz.