Tour de San Luis 2015: Díaz grandioso, è lui il padrone - Daniel rifila quasi un minuto a tutti sull'Amago
Sono due i padroni di questa nona edizione del Tour de San Luis: il volata abbiamo scoperto il fenomenale talento colombiano Fernando Gaviria, in salita invece a dominare è l'argentino Daniel Díaz, 25enne che corre per la brasiliana Funvic che in carriera ha già vinto questa corsa nel 2013. Díaz aveva già trionfato due giorni fa al Mirador de Potrero e oggi ha concesso il bis su una salita assai più lunga ed impegnativa come l'Alto de El Amago infliggendo distacchi molto ampi a tutti i rivali: in 11 km al 7.5% medio il più vicino a corridore salteño è stato il compagno di squadra Alex Diniz arrivato a 52". Ancora una volta il Sudamerica le suona di santa ragione all'Europa.
Giacomo Berlato, che grinta!
La carovana oggi è ripartita da Villa Dolores senza l'argentino Sergio Godoy, 3° della passata edizione che quest'anno occupava l'8° posto in classifica generale: l'uomo della San Luis Somos Todos era caduto nel finale della tappa di ieri e ha riportato la frattura di una clavicola. La prima parte di tappa è stata come al solito caratterizzata da una fuga da lontano in cui per il secondo giorno consecutivo è riuscito ad inserirsi l'italiano Giacomo Berlato: il 22enne della Nippo-Vini Fantini è alla sua prima corsa da professionista e nell'ultimo anno con la Zalf ha ottenuto cinque vittorie tra cui due prove internazionali, il Trofeo San Vendemiano e la Ruota d'Oro. Il ragazzo sta dimostrando di non avere per niente paura del salto di categoria.
A fare compagnia a Berlato oggi c'erano l'argentino Darío Díaz della SEP San Juan e i colombiani Juan Pablo Valencia e Juan Esteban Arango, il primo in gara con il team Colombia, il secondo con la selezione nazionale. Il quartetto è arrivato ad avere fino a sette minuti di vantaggio sul gruppo il corrispondenza del primo traguardo volante ma a 20 chilometri dall'arrivo il loro vantaggio era ancora superiore di tre minuti e le squadre dei favoriti sono state costrette ad uno sforzo supplementare visto che Arango in classifica era distanziato di soli 2'03" dal leader.
Fuochi d'artificio in salita per Daniel Díaz
Appena iniziata l'ascesa dell'Alto El Amago in testa alla corsa hanno attaccato Arango e Berlato, di gran lunga i più combattivi di giornata, ma alla fine anche loro hanno dovuto alzare bandiera bianca. A questo punto è iniziato lo show di Daniel Díaz che ha fatto esplodere il gruppo con i suoi attacchi: a circa 4 km dall'arrivo, una volta rimasti davanti appena quattro corridori Díaz ha piazzato due rasoiate, la prima andata a vuota per una moto che l'ha ostacolato in uno dei tanti tornanti della salita, la seconda assolutamente letale che ha fatto piegare anche Nairo Quintana. Una volta solo in testa Díaz non s'è più voltato e ha continuato a spingere a tutto per scavare il margine più ampio possibile tra sé e tutti gli altri: non si è preso neanche il lusso di rialzarsi prima della linea per esultare.
Grandi distacchi, corsa ipotecata?
Il successo di oggi ha consegnato a Daniel Díaz un piccolo record visto che con tre tappe vinte in carriera ha eguagliato Francesco Chicchi e Juan José Haedo come plurivittorio del Tour de San Luis. Come detto in precedenza il secondo classificato odierno è stato un altro uomo della Funvic, il brasiliano Alex Diniz che ha tagliato il traguardo con un ritardo di 52" staccando negli ultimi metri Rodolfo Torres (Colombia) e Nairo Quintana (Movistar), rispettivamente 3° a 54" e 4° a 56"; l'argentino Eduardo Sepulveda è arrivato 5° a 1'19", 6° posto invece per il 20enne colombiano Rodrigo Contreras che però ha pagato ben 1'57". Per trovare il miglior italiano di giornata dobbiamo scendere fino al 25° posto dove troviamo Mattia Cattaneo che ha perso 4'41" dal vincitore.
Con quattro tappe disputate e tre ancora da fare Díaz si trova ora in testa alla generale con un minuto esatto di vantaggio su Rodolfo Torres, 1'19" su Diniz, 1'23" su Quintana e 1'46" su Sepulveda, gli unici corridori ad essere sotto i due minuti. Domani in programma c'è una cronometro individuale di 17.4 a San Luis: non è il terreno preferito da Díaz ma anche i suoi rivali diretti non sono propriamente dei gran passistoni; in ogni caso tra due giorni ci sarà l'inedito arrivo in quota a Filo Sierras Comechingones e per un corridore con una condizione fisica perfetta come Díaz non dovrebbe certo essere un problema superare indenne quell'ostacolo. Nessun corridore è mai riuscito a vincere per due volte il Tour de San Luis: nuovo record all'orizzonte per Díaz?