Tour of Beijing 2014: Un anno dopo si rivede Farrar - Tyler spezza un digiuno di 372 giorni

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A 372 giorni di distanza dall'ultimo successo, Tyler Farrar torna a salire sul gradino più alto del podio: il velocista americano della Garmin-Sharp non esultava dal 5 ottobre 2013, terza tappa del Tour de l'Eurométropole, e oggi è stata la terza tappa del Tour of Beijing a regalargli nuovamente la gioia di una vittoria. Di tempo ne è passato ormai tanto da quando Farrar, classe 1984, era considerato uno dei migliori velocisti al mondo e battagliava senza timori con Mark Cavendish: a dirla tutta i piazzamenti non sono mai venuti a mancare, ma se uno sprinter non riesce a vincere è un problema e per questo fa piacere ritrovare Tyler davanti a tutti che almeno è riuscivo a trovare il modo per salutare la Garmin in grande stile dopo sette stagioni. Per il prossimo anno Farrar ha già firmato con la MTN Qhubeka: un cambio di maglia può portare motivazioni nuove, ma lo spazio dovrà comunque conquistarselo perché saranno parecchie le ruote veloci nel team africano e la vittoria di oggi può essere un primo tassello da cui costruire il futuro.

Dopo il taglio di ieri i corridori si sono svegliati subito con una notizia positiva: nella serata cinese si è alzato un po' di vento da nord che ha fatto crollare i livelli di inquinamento atmosferico nella zona permettendo quindi lo svolgimento regolare della corsa in condizioni di assoluta sicurezza. Nessun taglio quindi e la frazione di oggi si presentava abbastanza interessante sulla carta con ben sette gran premi della montagna in programma di cui uno di prima categoria e due di seconda: in realtà le salite non avevano caratteristiche tali da fare paura visti i dislivelli contenuti, le pendenze dolci e le carreggiate larghe. Dura quindi fare selezione, ma al tempo stesso poteva non essere facile controllare la corsa per tutti i 176 chilometri.

L'avvio è stato subito molto veloce ma la fuga non è partita prima del 20° chilometro anche perché c'era un traguardo volante che offriva punti e abbuoni molto allettanti: proprio Farrar è andato a passare per primo diventando leader virtuale della classifica a punti, Impey e Herrada si sono presi invece rispettivamente 2" e 1" buoni per la classifica generale. Arrivati sulla prima salitella di giornata il gruppo ha deciso quindi di lasciare spazio agli attaccanti: molto attiva la Omega Pharma-Quick Step che ha sganciato Michal Golas e Julian Alaphilippe accompagnati dal colombiano Dayer Quintana (Movistar); subito dopo lo scollinamento sui tre si sono riportati anche Karsten Kroon (Tinkoff), Julien Bérard (AG2R) e Pierre-Henri Lecuisinier (FDJ) con questo sestetto che è arrivato ad avere fino a poco meno di quattro minuti e mezzo di vantaggio sul plotone.

Mentre Golas andava a conquistare la maglia a pois transitando per primo su tutti i gpm, dietro BMC, Giant e Garmin si sono fatte carico di tenere la situazione sotto controllo e la tappa è andata via in maniera molto regolare praticamente fino agli ultimi 20 chilometri quando l'andatura s'è alzata sensibilmente ed i fuggitivi sono tornati ad una distanza inferiore al minuto. Davanti il primo ad alzare bandiera bianca è stato Alaphilippe poi una volta iniziata l'ultima salita Bérard, Golas e Kroon hanno guadagnato qualche metro ma la fuga è stata definitivamente annullata mentre dal gruppo diversi corridori tentavano un attacco. Su questi 2000 metri al 4.3% con gpm ai meno 11 gli unici capaci di guadagnare una manciata di secondi sono stati Adam Hansen e Julián Arredondo ma appena iniziata la discesa anche loro sono stati ripresi.

Nel finale, molto veloce, c'è stato un timido tentativo di Betancur ai meno 6 poi tutti hanno pensavo solo ed esclusivamente alla volata. La Orica GreenEDGE ha lavorato tanto ma alla fine ha portato Caleb Ewan fin troppo avanti: all'ultima curva ai 500 metri il talento australiano era già in seconda posizione, non certo la posizione ideale per lo sprint. La volata lunga ha favorito quindi chi doveva rimontare da dietro ed in questo il migliore è stato proprio Tyler Farrar che ha trovato il varco giusto e negli ultimi 200 metri ha superato una decina di corridori trovando anche il modo di alzare le braccia in anticipo. La rimonta di Farrar non ha lasciato scampo a Mezgec che sognava il secondo successo e che invece s'è dovuto accontentare del secondo posto.

Al terzo posto s'è piazzato Maes dell'Omega Pharma con Moreno Hofland quarto e Maxi Richeze della Lampre quinto davanti a Edvald Boasson Hagen che era anche lui partito abbastanza lungo. Il primo degli italiani è stato Davide Appollonio che ha chiuso in nona posizione. La classifica generale è rimasta praticamente invariata: Philippe Gilbert ha 5" su Reinardt Janse Van Rensburg e 7" su Rui Costa, grazie al traguardo Daryl Impey e Jesús Herrada sono risaliti in quarta e quinta posizione ma domani con l'arrivo in salita a Mentougou tutto può essere stravolto.