Parigi-Tours 2014: Wallays: fuga volata e vittoria - Il belga precede Voeckler che non sale neppure sul podio
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- Arnaud Démare
- Cesare Benedetti
- Clément Koretzky
- Dylan Teuns
- Greg Van Avermaet
- Guillaume Levarlet
- Heinrich Haussler
- Jean-Pierre Drucker
- Jelle Wallays
- Jens Debusschere
- Jimmy Engoulvent
- John Degenkolb
- Jos Van Emden
- Julien Duval
- Kevin Van Melsen
- Kristian Sbaragli
- Maarten Tjallingii
- Pierre Gouault
- Pierre-Luc Périchon
- Pim Ligthart
- Roy Jans
- Thomas Voeckler
- Yoann Paillot
- Uomini
Se una corsa già la conosci, non ti resta che corteggiarla, imparare ancora meglio ogni suo segreto, lasciare il segno a poco a poco, come una goccia d'acqua nella pietra. Jelle Wallays, belga che da quattro anni e mezzo corre con la Topsport Vlaanderen-Baloise, la Parigi-Tours sapeva come vincerla: l'aveva già fatto nel 2010, anno in cui passò stagista con la Topsport.
Un dettaglio: era la Parigi-Tours Espoirs, per dilettanti, ma il belga seppe imporsi su un trio francese composto da Romain Guillemois, Thomas Welter e Loic Desriac. Negli anni il classe '89 non s'è rivelato il corridore più vincente della storia: oltre a quella Parigi-Tours, una tappa della World Ports Classic nel 2013 e quest'anno l'Omloop van het Houtland-Lichtervelde.
Ha chiuso il cerchio, Wallays, andando in fuga subito, appena dopo 4 km: con Wallays troviamo Thomas Voeckler (Europcar), Kevin Van Melsen (Wanty-Groupe Gobert), Cesare Benedetti (NetApp-Endura) e Yoann Paillot (La Pomme Marseille). Subito s'impenna il vantaggio, con 4'25" di marginee dopo 7 km. C'è il contrattacco di Pierre Gouault (BigMat-Auber 93) e Julien Duval (Roubaix Lille Metropole), e così i battistrada attendono i due. Una volta composto il gruppetto di sette, al km 14 si avrà un vantaggio massimo di 14'.
Il gruppo, su tutte la Giant-Shimano del detentore e favorito John Degenkolb (ma pure la FDJ.fr di Arnaud Démare, altro uomo pericoloso), si mette all'inseguimento. Al km 54 i fuggitivi hanno ancora 5'35", ma è un vantaggio che fa presto a scemare. Al km 175 Pim Ligthart (Lotto Belisol) e Maarten Tjallingii (Belkin) si portano al contrattacco: il gruppo di testa è a solo 1'45". Dopo 204 km provano l'azione anche Koretzky ed Engoulvent, ma non andranno lontano. Cesare Benedetti fora e viene staccato dai battistrada, ma ai -24 allungano in testa alla corsa Voeckler, Wallays e Van Melsen.
Guadagnano 1'20" sul gruppo principale, nel quale si trovano ancora Degenkolb, Van Avermaet, Vanmarcke e Démare, che si marcano. Ai -10, sulla Côte de Beau Soleil, Voeckler e Wallays staccano Van Melsen e se ne vanno. Hanno un minuto scarso sul gruppo dei migliori, ma nessuno vuol portare Degenkolb in carrozza al traguardo. Tira tu, tiro io, sulla Côte de l'Épan, l'ultima di giornata, Démare si stacca ma rientra grazie al tentennare dei big.
Nel frattempo davanti Voeckler e Wallays cominciano a crederci, a poco a poco. Nel finale, negli ultimi 4k, hanno ancora 30"; dietro non si scopre nesssuno e così il vantaggio aumenta. Non calerà più. Sull'Avenue de Grammont Voeckler si presenta per primo, Wallays gli è a ruota. Il francese dell'Europcar ha due obiettivi a portata di mano: vincere almeno una corsa in stagione (per trovare una controprestazione simile dobbiamo scendere agli anni degli esordi da professionista, 2001 e 2002) e riportare la Parigi-Tours in Francia (l'ultimo galletto a trionfare su Avenue de Grammont fu Frederic Guesdon nel 2006).
Manca ambedue gli obiettivi. Jelle Wallays avrà più fame, più gambe, più astuzia, fatto sta che lo batte, e pure bene, Voeckler. L'alsaziano, dopo cotanta sconfitta, nemmeno si presenterà sul podio, perdendo il premio in denaro per la seconda piazza (3650 Euro) e con in tasca una bella multa da 200 Franchi svizzeri. Terzo posto ad un altro belga, il Campione nazionale Jens Debusschere, che vince una volata senza Degenkolb, né Démare, né Van Avermaet (quest'ultimo aveva provato a muovere le acque nel finale, mandando avanti l'ottimo giovane Dylan Teuns).
Roy Jans si trovava così ai piedi del podio, quindi Heirich Haussler, Jean-Pierre Drucker, Kristian Sbaragli, Pierre-Luc Périchon, Guillaume Levarlet e Jos Van Emden. Una giornata tutta trascorsa in fuga, per l'ultima classica su strada; un tentativo che si fa in ogni corsa e qualche volta va in porto. Un corridore, Jelle Wallays, che è l'unico di sempre ad aver vinto la Parigi-Tours sia Espoirs che Élite. E qualcosa lo vorrà pur dire.