Tour of Beijing 2014: Gilbert, vittoria col naso tappato - Aria irrespirabile, frazione accorciata
Nelle prime tre edizioni le condizioni atmosferiche aveva permesso lo svolgimento della corsa senza troppi problemi, ma stavolta il Tour of Beijing non è riuscito ad evitare che l'incubo dell'inquinamento dell'aria diventasse una seria realtà: già al termine della frazione di ieri molti corridori avevano accusato grossi problemi respiratori e si erano lamentati delle condizioni attraverso i social network, oggi invece l'organizzazione è stata costretta a piegarsi ed, in accordo con squadre e corridori, ha accorciato la tappa tagliando gli ultimi 36.5 km del percorso. Un fatto inedito. E attenzione, perché già domani si dovrebbe partire da dove non si è potuti arrivare oggi (Yanqing) quindi il Tour of Beijing potrebbe vivere quest'ultima edizione della sua storia tra tagli e cancellazioni se il meteo non arriverà a dare una mano.
L'accorciamento di oggi ha anche cambiato abbastanza radicalmente il finale di questa seconda tappa: in origine tutto era scritto per avere un nuovo arrivo in volata a ranghi compatti, gli organizzatori però hanno spostato il traguardo ai 1375 metri di Yan Jia Ping dove inizialmente era previsto solo un gran premio della montagna di terza categoria in cima ad uno strappo di 1000 metri all'8% di pendenza media. Il nuovo finale chiamava quindi un corridori in particolare tra i 131 in gara e lui si è fatto trovare pronto: già ieri Philippe Gilbert aveva fatto capire di essere venuto in Cina con intenzioni bellicose, oggi è andato a cogliere la sesta vittoria stagionale, un piccolo acuto in una seconda parte di stagione che non l'aveva visto brillare come nei giorni migliori. Tra il secondo preso ieri ad un traguardo volante ed i dieci presi oggi all'arrivo, Gilbert è anche leader della classifica generale: in caso di altri tagli, specie nella tappa più dura, potrebbe essere davvero difficile schiodare il belga della BMC da questa posizione.
La tappa di oggi era iniziata con una fuga di quattro corridori a cui il gruppo, visto anche il chilometraggio complessivo molto ridotto (111 km) ha lasciato poco spazio: Alexis Gougerard (AG2R), Laurent Mangel (FDJ), Julian Alaphilippe (Omega Pharma) e Fabio Silvestre (Trek) hanno solo sfiorato i due minuti di vantaggio sul plotone. Quasi subito Alaphilippe ha preferito rialzarsi per aspettare il gruppo mentre gli altri tre hanno continuato ad insistere con un buon accordo fino a circa 10 chilometri dall'arrivo quando la strada ha iniziato a salire in modo leggero ma costante. Ai meno 8 il portoghese Silvestre ha alzato bandiera bianca, ai meno 6 ha fatto lo stesso Gourgeard con Mangel che alla fine è stato ripreso anche lui dal gruppo ai 3500 metri dalla conclusione.
Prima dello strappo finale di Yan Jia Ping c'è stato ancora spazio per un allungo di Manuele Boaro ai 1500 metri ma il corridore veneto della Tinkoff-Saxo è stato ripreso appena la strada s'è fatta più impegnativa, a 800 metri dalla linea d'arrivo. Qui non c'è stata una squadra che ha preso in mano le operazioni con decisione: prima s'è messa davanti la Sky poi ai 250 metri è arriva la Orica con Chaves e Impey ma quando Reinardt Janse Van Rensburg e Philippe Gilbert hanno spalancato il gas non ce n'è più stato per nessuno. Il sudafricano della Giant è partito bene ma non è riuscito a difendersi dall'ex iridato che ha avuto la meglio pur essendo costretto ad una traiettoria esterna un poco più lunga; al terzo posto s'è piazzato Rui Costa seguito nell'ordine da Sergey Chernetskiy, Daniel Martin, Pieter Serry e Jesús Herrada. Per trovare il primo italiano bisogna scendere al 15° posto di Rinaldo Nocentini.
Dopo il traguardo i corridori sono comunque saliti in macchina per raggiungere Yanqing dove hanno comunque pedalato per un paio di chilometri come forma di rispetto per il pubblico che li attendeva e Philippe Gilbert ha nuovamente improvvisato un simpatico sprint vincente mentre alle sue spalle per una volta erano i corridori a fare foto e video ad un arrivo di tappa. Domani in programma c'è la Yanqing-Qianjiadian di 176 chilometri, una frazione non durissima che prevede ben sette gran premi della montagna: sulla carta, perché con questi livelli di smog non si può sapere quali decisioni verranno prese prima della partenza.