Milano-Torino 2014: Alla fine arriva il sigillo di Caruso - Giampaolo su Nocentini. Aru ottimo 4° (su Purito e Contador)
- Milano - Torino 2014
- AG2R La Mondiale 2014
- Androni Giocattoli - Venezuela 2014
- Area Zero Pro Team 2014
- Astana Pro Team 2014
- Bardiani Valvole - CSF Inox 2014
- CCC Polsat Polkowice 2014
- Neri Sottoli - Yellow Fluo 2014
- Team Katusha 2014
- Tinkoff - Saxo 2014
- Trek Factory Team 2014
- Alberto Contador Velasco
- Alberto Losada Alguacil
- Daniel Moreno Fernández
- Dario Cataldo
- Davide Rebellin
- Diego Rosa
- Edoardo Zardini
- Fabio Aru
- Fabio Felline
- Fränk Schleck
- Giampaolo Caruso
- Gianluca Leonardi
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Julián David Arredondo Moreno
- Jérôme Pineau
- Lorenzo Rota
- Mauro Finetto
- Nicola Dal Santo
- Rinaldo Nocentini
- Romain Sicard
- Sergey Chernetskiy
- Uomini
Vincere la prima gara in linea a 34 anni compiuti: fatto! Potrà ben dirlo, da oggi, Giampaolo Caruso da Avola, Siracusa. Prova e riprova, pur avendo in squadra, alla Katusha, uomini forti come Joaquim Rodríguez e Dani Moreno, la ruota ha iniziato a girare anche per Giampaolo. Succede nella 95a Milano-Torino, la classica più antica d'Italia.
Dal 2008 al 2011 non s'è disputata, poi torna nel 2012 e chi te la vince? Alberto Contador davanti a Diego Ulissi, che se la sarebbe portata a casa appena dodici mesi fa, prima che la sua vita prendesse un'altra via da cui ancora deve uscire. In pratica dal 2003, contando le edizioni disputate, vige l'alternanza Italia-Spagna per il vincitore (Celestino, Serrano, Sacchi, Astarloa, Di Luca, Contador e Ulissi). Continuando con questa tendenza, oggi avrebbe dovuto esultare un Purito Rodríguez, un Alberto Contador, uno spagnolo, insomma. E invece Giampaolo Caruso, che alla cabala non crede, anzi, se ne frega, va a cogliere la prima vittoria in una corsa in linea.
Era già parso molto brillante alla Vuelta a España, aveva acceso il Mondiale andando in fuga con Giovanni Visconti: la gamba, insomma, era più che buona, per il corridore di Avola. Un successo senza appello, davanti a Rinaldo Nocentini ed al compagno di squadra Dani Moreno: due Katusha su tre a podio, con la squadra russa ad animare la corsa sulla salita finale verso Superga, prima con Sergey Chernetskiy, poi con Giampaolo Caruso in prima persona (mentre Purito Rodríguez era nel gruppo dei migliori, con Aru e Contador).
Si parte da Settimo Milanese con cinque minuti di ritardo, alle 10.55, a causa della protesta degli agricoltori contrari alla Centrale di Trasformazione di Terna SpA; manca Alejandro Valverde, rimasto a casa per la nascita della piccola Natalia. Il gruppo parte lanciatissimo e la prima ora di corsa vede una media di 48.200 km/h. Dopo 38 km allungano in quattro: Jérôme Pineau (IAM), Lorenzo Rota (Mg.Kvis-Wilier), Nicola Dal Santo (Nankang-Fondriest) e Gianluca Leonardi (Area Zero).
Guadagnano presto manciate di minuti, fino a giungere ad avere 5' sul gruppo, una volta superato il chilometro 70 di gara. È allora che dal plotone si azionano le squadre di Fabio Aru ed Alberto Contador: Astana e Tinkoff-Saxo fanno scendere pian piano lo svantaggio del gruppo. L'avvicinamento del plotone ai quattro di testa è lento e graduale, ma quando inizia la prima ascesa verso Superga i fuggitivi conservano appena 28" sul gruppo. Jérôme Pineau scatta non appena vede la strada salire, gli altri tre vengono ripresi immediatamente.
Anche Pineau non resiste molto al comando ed il gruppo torna compatto. Non dura molto, questa situazione, visto che allungano il neo acquisto dell'Astana Dario Cataldo (Sky), Alberto Losada (Katusha), Julián Arredondo (Trek) e Diego Rosa, piemontese dell'Androni Giocattoli-Venezuela, squadra che corre in casa. Cataldo si rialza ai -20, lo imitano tutti gli altri tranne Rosa, che supera il primo Superga con un vantaggio di circa 20" sul gruppo.
Da dietro la Tinkoff-Saxo lavora per chiudere sull'ex biker, ma è il francese dell'Europcar Romain Sicard, con Frank Schleck ed Alberto Losada, ad inseguire. Ai -10 vengono ripresi i contrattacccanti, con Diego Rosa, sempre al comando, che viene raggiunto da un altro piemontese, Fabio Felline, Trek Factory Racing. Ai -5 hanno non più di 5" sul gruppo, siamo già sull'ultima ascesa verso Superga, inutile dire che l'azione verrà ripresa.
Inizia la bagarre tra i big ma è ancora un Katusha, dopo Losada, ad attaccare: il russo Sergey Chernetskiy, che conserva un piccolo margine su Contador, Aru, Rodríguez, Caruso, Nocentini, Fränk Schleck. Gruppo frammentatissimo, escono Schleck, Caruso e Nocentini, che riprendono e superano Chernetskiy.
Caruso accelera e nel rettilineo sotto alla Basilica può finalmente esultare. Rinaldo Nocentini non ha abbastanza forze per seguire il corridore di Avola e paga 3", mentre a 9" il terzo, Dani Moreno (stessa posizione di dodici mesi fa per il fedele gregario di Purito). Ai piedi del podio, staccato di 13", Fabio Aru, con Joaquim Rodríguez a 14", Alberto Contador a 17", Sergey Chernetskiy a 19", Davide Rebellin a 24", Fränk Schleck a 40", Mauro Finetto a 42".
Appena fuori dai dieci il coraggioso Diego Rosa, undicesimo a 44", mentre Edoardo Zardini, riserva azzurra a Ponferrada e uomo decisamente in forma, è solo quattordicesimo a 1'01". Oltre al momento di forma di Giampaolo Caruso, momento d'oro, c'è da registrare quel Fabio Aru che rifila 1" a Purito Rodríguez e 4" ad Alberto Contador, a conferma che il corridore c'è eccome.
Domenica si chiude la stagione delle Classiche monumento con Il Lombardia, 254 km da Como a Bergamo con Ghisallo, Colle dei Pasta, Colle Gallo, Passo di Ganda, strappo del Bracca e Berbenno nel mezzo. Ritroveremo quasi tutti i principali attori in scena oggi sotto la Real Basilica: e se Giampaolo Caruso, zitto zitto, ci avesse preso gusto?