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Memorial Marco Pantani 2014: Colbrelli lanciato, prove di Mondiali? - A Cesenatico Sonny in volata su Bole e Chinello

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Sonny Colbrelli esulta a Cesenatico: il Memorial Marco Pantani è suo © BettiniphotoSonny Colbrelli, ovvero l'uomo che nei primi venti giorni di gara del 2014 - dal 2 febbraio (GP Costa degli Etruschi) al 23 marzo (Milano-Sanremo) - colse ben undici piazzamenti. Buono, direbbe chiunque, di fronte a questi numeri: Buono un corno, avrebbe detto Sonny, visto che quei piazzamenti erano tutti a ridosso dei primi. Sembrava una maledizione, poi giunse il primo successo dell'anno. Non un grandissimo palcoscenico, il Giro di Slovenia: seconda tappa, Sonny regola Michael Matthews (sì, proprio l'aussie che nella stessa stagione ha vestito sia maglia rosa che maglia roja) e Grega Bole. Segnatevi quest'ultimo nome.

La vittoria slovena è importante per Sonny, perché segna lo sblocco del giovane di Casto, ma non è una vittoria di peso. Pesante invece il colpo messo a segno al Giro dell'Appennino: in una semiclassica storica, con la Bocchetta a far da giudice (benché quest'anno, posta molto lontana dal traguardo e scalata da un versante meno aspro, fosse più una sentenza di primo grado), l'arrivo prestigioso in via XX settembre, tra due ali di folla.

Seguono, per Colbrelli, altri piazzamenti: un paio tra Tour du Limousin e Tour du Poitou Charentes, una terna che sa di beffa al Tour of Britain. Nella terra di Albione Sonny va in fuga, si comporta bene ma gioca per ben due volte a regolare il gruppo, quando ormai le sorti per la vittoria di tappa erano già state decise da una fuga. Peccato.

Nel frattempo tutta questa regolarità di Colbrelli, che sa come comportarsi in salita ed in volata dice la sua, era piaciuta al fresco CT della Nazionale, Davide Cassani. Colbrelli è subito messo tra gli azzurrabili, poi entra nel gruppo degli undici uomini che voleranno a Ponferrada. Vince la linea verde, quella di cui fa parte anche Sonny Colbrelli. Sonny però non s'accontenta: sfiora la Tre Valli, dove si deve arrendere solamente allo svizzero Michael Albasini, poi prende la via di Cesenatico.

Già, Cesenatico... Non una cittadina qualunque, non una corsa qualunque. Qui è nato Marco Pantani, e vi è morto non troppo lontano. Qui lo si ricorda dal 2004 con una corsa, forse il modo che il Pirata più avrebbe gradito. Il Memorial Marco Pantani, però, è stranamente andato quasi sempre a gente veloce, o che sì tiene in salita, ma lo spunto lo ha eccome. Per uscire da questa categoria bisogna tornare indietro alle prime due edizioni, con Damiano Cunego e Gilberto Simoni che s'imposero nel 2004 e 2005 (nel 2007 toccò a Franco Pellizotti battere Luca Mazzanti).

Lo scorso anno vinse Sacha Modolo, un po' colui che ha lasciato un posto giusto per Colbrelli, in Bardiani-CSF. E Sonny ha marchiato a fuoco il suo nome in una corsa che, come nome, è una leggenda. Colbrelli al Pantani, forse fin troppo blasfemo, comunque da raccontare a figli e nipoti. La gara, organizzata dal GS Emilia, prende il via da Cesenatico, per concludersi nella cittadina romagnola dopo 189.8 km.

Dopo i soliti preliminari fatti di scatti e controscatti, provano ad andar via Jarlinson Pantano (Colombia), Alessio Taliani (Androni Giocattoli-Venezuela), Adrian Kuriek (CCC Polsat Polkowice), Gebremaryam Grmay (MTN Qhubeka), Roman Semyonov (Continental Astana) e James Gene Piccoli (Amore & Vita - Selle SMP). Passati 56 km hanno 3'20" sul gruppo ed arriveranno a 4'10". Vengono però ripresi, ed allora ecco partire in contropiede un altro drappello.

All'interno troviamo Giampaolo Caruso e Davide Formolo (Italia), Franco Pellizotti (Androni Giocattoli-Venezuela) e Tiago Machado (NetApp-Endura), con Mauro Finetto (Neri Sottoli-Alé) che prova ad aggregarsi. Al Gpm di Montevecchio Caruso, che corre con la maglia azzurra (giusto per provare l'effetto che farà), transita per primo davanti a Pellizotti, Formolo e Machado. Finetto cerca sempre il ricongiungimento ma sarà ormai il gruppo a riprendere i fuggitivi, e Finetto con loro.

Al km 146 ecco quindi a guidare la corsa 21 uomini: Davide Rebellin, Maciej Paterski ed Adrian Kuriek (CCC Polsat Polkowice), Gianni Moscon e Giampaolo Caruso (Italia), Damiano Caruso, Davide Formolo e Davide Villella (Cannondale), Miguel Ángel Rubiano Chávez (Colombia), Franco Pellizotti ed Andrea Zordan (Androni Giocattli-Venezuela), Sonny Colbrelli e Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani-CSF), Mauro Finetto (Neri Sottoli-Alé), Ángel Madrazo (Caja Rural-Seguros RGA), Bartosz Huzarski e Tiago Machado (NetApp-Endura), Frederik Backaert e Kevin Seeldraeyers (Wanty-Groupe Gobert), Simone Petilli (Area Zero), Alessandro Bisolti (Vini Fantini-Nippo-De Rosa).

Si stacca Kuriek, mentre gli inseguitori sono a soli 30" dai battistrada. Ai -15 infatti il plotone è nuovamente compatto. si va verso la volata, ma ai -8 il portoghese della NetApp-Endura Tiago Machado prova ad uscire dagli schemi. Allunga a non guadagna abbastanza terreno per arrivare da solo al traguardo. Ai -4 viene ripreso e la volata è vinta da Sonny Colbrelli, che dice un enorme grazie al compagno di squadra Manuel Bongiorno, con lui in fuga e meritevole di aver reso la corsa dura il più possibile.

Alle spalle di Colbrelli lo sloveno Grega Bole, quindi un corridore dell'Area Zero, Fabio Chinello. Ai piedi del podio Rafael Andriato e Davide Viganò, seguono Simone Ponzi, Federico Zurlo, Maciej Paterski, Antonino Parrinello e Manuel Belletti. Ora l'ultima rifinitura per gli azzurri sarà domani, al GP Industria & Commercio di Prato, quindi si volerà in Spagna, alla volta di Ponferrada, per vedere sin dove potrà arrivare la prima Nazionale dell'era Cassani.

Francesco Sulas

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