Vuelta a España 2014: Pozzato, allora ci sei... - Pippo 3° dietro a Degenkolb. Tappa a Hansen, domani si decide tutto
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- Alberto Contador Velasco
- Alejandro Valverde Belmonte
- Alexey Lutsenko
- Christopher Froome
- Fabio Aru
- Filippo Pozzato
- Joaquim Rodríguez Oliver
- John Degenkolb
- Laurent Mangel
- Michael Matthews
- Pim Ligthart
- Wouter Poels
- Yannick Martinez
- Uomini
Pozzato. Già, che c'entra Pozzato Filippo da Sandrigo, nel giorno in cui Adam Hansen va a cogliere la prima vittoria stagionale nella sua decima grande corsa a tappe di fila (non ne salta una - anzi, le porta tutte a termine - dalla Vuelta 2011)? C'entra perché dà a Davide Cassani un segnale importante, di quelli che non rimarranno nel palmarès, ma pesano.
Stamane il CT aveva detto che il vicentino, al momento, era preselezionato ma fuori dai giochi per partecipare al Mondiale. Doveva dimostrare qualcosa, tra Vuelta e Trittico Lombardo. Pronti. Chiude terzo, quindi secondo del gruppo, ed a batterlo non è il Signor Nessuno, ma quel John Degenkolb che s'è portato a casa quattro tappe in questa Vuelta, nove in due partecipazioni, tra 2012 e 2014. Domani, come fatto trapelare da Davide Cassani, ospite in cronaca ad Eurosport, Pozzato potrebbe non prendere il via, ma partire per la Lombardia. La rincorsa di Pippo al Mondiale è iniziata, è una rimonta difficile, non impossibile.
Tappa interlocutoria, la diciannovesima, che in 180.5 km ha portato il gruppo da Salvaterra do Miño a Cangas do Morrazo, siamo alle porte del Portogallo. La cronaca è presto fatta: dopo 26 km Laurent Mangel (FDJ.fr), Pim Ligthart (Lotto Belisol) e Wouter Poels (Omega Pharma-Quick Step) hanno 55" sul gruppo, che ha tutto l'interesse a lasciarli andar via.
L'ultima salita, cattivella ma non decisiva, lancia il forte kazako Alexey Lutsenko, classe '92, già Campione del Mondo tra gli under 23 a Valkenburg, nel 2012. Se ne va in salita, guadagna 20", non di più. Tanto basta per scollinare per primo. Nella discesa cade male Dario Cataldo, fresco di convocazione per la crono di Ponferrada. Ripartirà, nonostante apparisse a terra. Un sospiro di sollievo.
Samuel Sánchez testa le sue doti di discesista: sono sempre ottime e stacca il plotone, ma la picchiata è terminata. Lutsenko rientra nei ranghi, ci si prepara alla quinta vittoria di tappa di John Degenkolb, o comunque ad una volata. Ma questo non è un finale semplice da interpretare e sullo strappetto ai -4.5 se ne va Adam Hansen. La prova sempre, si diranno in gruppo, il solito fuoco di paglia.
Fuoco di paglia un piffero, visto che lo stakanovista da GT guadagna terreno, e guadagna ancora, e ancora. È andato, il plotone lo capisce, ma è tardi. Hansen esulta sul traguardo di Cangas do Morrazo, lasciando il gruppo a 5". La volata dei battuti viene vinta dal solito Degenkolb, fin qui nulla d'inusuale. La maglia blu-fucsia-verde alle sue spalle, però, non s'è vista spesso durante la stagione, né è quella di Roberto Ferrari. Bella la volata di Pippo Pozzato, terzo posto preziosissimo in chiave iridata.
Ai piedi del podio Yannick Martinez, che si mette alle spalle Michael Matthews, Geoffrey Soupe, Paul Martens, Jasper Stuyven, Romain Hardy e Damiano Caruso, onnipresente. La generale non muta, con Alberto Contador in roja su Chris Froome, che deve recuperare 1'19" al madrileno. A 1'32" Alejandro Valverde, quindi Purito Rodríguez a 2'29" e Fabio Aru a 3'15".
Domani è il giorno della verità: 185.7 km da Santo Estevo de Ribas de Sil all'ultimo arrivo in salita di questa Vuelta, posto al Puerto de Ancares. Da scalare l'Alto de Vilaesteva (2a categoria), l'Alto de O Lago (3a categoria), poi si fa sul serio; c'è l'Alto de Folgueiras de Aigas, 9.7 km con una pendenza media del 6.7% e punte al 10%. L'ascesa finale misura invece 12.7 km, 8.7% di pendenza media, punte cattive, al 18%. Alberto Contador (per inciso: dopo essersi tirato fuori dal Mondiale, è comunque stato inserito nella preselezione iberica) teme solo Chris Froome, l'ha detto oggi, chiaro e tondo, l'ha fatto capire ieri, marcando Valverde e Purito mentre Aru e Froome prendevano vantaggio.
Sfilare la roja al fuoriclasse di Pinto sarà durissima, 1'19" sono davvero tanti anche per Froome (non il migliore mai ammirato, in verità), che pure avrebbe nella breve crono di Santiago de Compostela un'arma in più. Per quel che riguarda Fabio Aru, non è certo finita ieri la sua Vuelta: due vittorie di tappa che potrebbero diventare tre, un distacco dal quarto, Purito Rodríguez, di soli 46", mentre Valverde ed il podio sono a 1'43". Si può fare? Difficile, non irrealizzabile.
Per ora godiamoci il terzo posto di Pippo Pozzato che se avesse preceduto quel Degenkolb stellare, ci possiamo scommettere, avrebbe esultato per il suo secondo posto. Ed una rimonta verso quell'azzurro che stasera è un po' più vicino.