Vuelta a España 2014: Brambilla vs Rovny, una zuffa di patate - I due sono venuti alle mani in corsa: espulsi
Una tipica lite di corsa: io tiro coi miei compagni, tu avversario mi rompi i cambi e mi infastidisci. Il più delle volte queste vicende finiscono con qualche parola e niente più, ma oggi, sulla salita di Puerto de San Lorenzo, a poco più di 40 km dalla fine della 16esima tappa della Vuelta a España, Gianluca Brambilla e Ivan Rovny sono passati alle vie di fatto, con l'italiano della Omega Pharma che praticamente ha fatto a pugni col russo della Tinkoff.
Entrambi in fuga, il compagno di Contador era l'uomo deputato all'ingrato compito di interferire col lavoro di Brambilla e del suo coéquipier Poels, almeno finché il nervosismo col 27enne italiano non è sfociato in una zuffa in bici (dalle immagini si direbbe che un solo colpo di Brambilla sia andato a segno, al torace di Rovny... gli altri, da ambo le parti, sembrano essere stati tutti tentativi a vuoto...).
La cosa sarebbe poi finita lì per i due corridori, visto che Brambilla si è subito dopo avvantaggiato con De Marchi e Poels e non ha più visto l'avversario; ma nel finale di tappa, a 15 km dalla fine, è arrivato l'amaro responso della giuria: espulsi dalla Vuelta tutti e due i contendenti, e per Gianluca (che di fatto poteva avere qualche legittima speranza di giocarsi la tappa) il danno è stato doppio.
I giudici l'hanno infatti fermato mentre era al comando della corsa, e nel lasciarsi mestamente sfilare (dopo aver espresso con ampi gesti la propria incredulità), l'italiano è stato raggiunto dal gruppo in cui Rovny era ancora a lavorare per Contador: un cenno di Gianluca, "e tu non ti fermi?", con l'altro che assentiva come dire "sì, ora mi fermo anch'io", ma intanto dava un'altra trenata per Alberto...
Una scenetta - dalla zuffa all'epilogo - molto gustosa, per dirla tutta (anche se i due interessati non saranno d'accordo). E quando il ciclismo è investito da eventi del genere, da chi ti aspetti un intervento salace, tantopiù considerando che proprio un suo corridore stavolta è coinvolto nella cosa?
Sì, proprio lui, Oleg Tinkov. Il patron della quasi omonima squadra non ha ovviamente mancato di seguire e commentare da par suo la vicenda tramite Twitter: rivolto (in maniera divertita) al team manager OPQS Patrick Lefévère, ha invitato il collega a indirizzare Brambilla al kick-boxing, più che al ciclismo; "o almeno la prossima volta provi a prendersela con Bouhanni, non con Rovny alias Bambino" (il soprannome del russo, che in effetti ha un'aria piuttosto inoffensiva).
L'altro (Lefévère) in quel momento aveva già il mal di testa per la crisi che stava buttando il suo capitano Urán fuori dall'alta classifica; Oleg, invece, si apprestava a vivere un finale di tappa esaltante grazie alla vittoria di Contador: un viatico che gli avrebbe fatto dimenticare tutti i Rovny di questo mondo.