Vuelta a España 2014: Lo studente impara in fretta - Fabio Aru, la forza e l'astuzia. A San Miguel de Aralar stacca i big
Eccolo là. Finora è stato in retroguardia, nascosto e ansimante, a dispetto delle previsioni, e collocato ad un ottavo posto in classifica che lasciava pensare "tutto bene". Già, perché sebbene Fabio Aru questa Vuelta l'abbia preparata a puntino come il Giro, era lecito non aspettarsi sfracelli ma una prova di continuità ed esperienza: un ulteriore passo verso l'olimpo dei migliori, con lezioni in cattedra da parte di professori come Contador, Valverde, Joaquim Rodríguez, ognuno disposto ad insegnare la sua materia.
Lo studente Aru però non ci sta a rimanere zitto a prendere appunti, così alla prima occasione utile sale in cattedra e dimostra apertamente di cosa è capace. Come al Giro, lascia intendere che tempismo ed intelligenza sono le sue doti principali, con un doppio scatto (prima a -1.5, alla fine della parte dura, poi sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, quando le pendenze tornavano a farsi serie) che si è rivelato vincente.
Fabio avrà ben immaginato che a Contador tornava comodo un corridore solo al traguardo che riducesse la possibilità di abbuoni per Valverde, su una salita dove non era fattibile pensare di staccare il murciano. E difatti Contador ha abbastanza lasciato fare nei diversi tentativi, operati da Gesink, Daniel Martin, Dani Navarro, tutta gente capace di arrivare in cima da sola ma troppo lontana per impensierire la maglia roja, e si è mosso solamente per spezzare le gambe a Froome quando ha tentato di imporre la sua andatura: a Fabio serviva non troppa distanza dal traguardo, per essere sufficientemente in pace. E così è stato: nel primo tentativo Contador gli è stato dietro, ancor speranzoso di sfruttare uno scatto per far male ai rivali, nel secondo, a giochi ormai quasi fatti, il madrileno non si è svenato per stare alla sua ruota.
Il resto è il frutto del gran motore del ragazzo sardo. Sembra andare avanti con i nervi, in quell'andamento di spalle magari residuo di un passato nel quale ha dovuto inseguire colleghi giovani più formati, ma l'azione è potente, chi insegue non perde né guadagna nulla.
Dove potrà arrivare Fabio Aru in questa Vuelta? A dispetto del successo odierno, forse stavolta il podio è fuori dalla portata. Contador si direbbe avviato verso la sua terza Vuelta (su tre partecipazioni: e la stessa regola vale per i suoi due Giri quando si dice che un atleta corre per vincere...), Valverde dovrebbe essere stanchissimo, ma oggi non ha mostrato segni di cedimento e pure quando cade, cade sempre in piedi come i gatti. Urán già al Giro ha dimostrato di essere un bravo calcolatore di sforzi ed anche Purito non si direbbe facilmente superabile. La Vuelta è una corsa strana e imprevedibile, ed il successo odierno non è per forza una testimonianza di superiorità: domani potrebbe essere Aru a buscarle... A meno che Fabio non ci stupisca ancora.