Vuelta a España 2014: Ad Arcos è Bling l'unica freccia - Michael Matthews su Daniel Martin. Ora è primo nella generale
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- Jonathan Fumeaux
- Jérôme Cousin
- Lloyd Mondory
- Lluís Guillermo Mas Bonet
- Michael Matthews
- Nacer Bouhanni
- Nairo Alexander Quintana Rojas
- Oscar Gatto
- Paul Martens
- Peter Sagan
- Wilco Kelderman
- Uomini
L'ultimo a vestire nella stessa stagione sia la maglia rosa del Giro d'Italia che quella roja della Vuelta era stato Vincenzo Nibali, proprio lo scorso anno. Michael Matthews ha deciso oggi di imitare il messinese in una frazione che era disegnata su misura per lui e, almeno nel finale, ricordava molto quella di Montecassino dell'ultima corsa rosa, dove infatti Bling s'impose.
Bene, dopo aver messo alla frusta la sua Orica-GreenEDGE per quasi tutta la tappa, Matthews ha finalizzato come meglio non avrebbe potuto. Dopo sei giorni in maglia rosa al Giro, Bling, che pur essendo un '90 pare aver raggiunto la maturità agonistica da un bel po', assaggia il sapore della roja, cogliendo la quinta vittoria stagionale, la seconda in un GT (oltre a quella odierna c'è anche quella di Montecassino, naturalmente).
Il finale è stato combattutissimo, con Giampaolo Caruso che ha allungato nel tentativo di lanciare Joaquim Rodríguez, Oscar Gatto che s'è tenuto alla ruota del siciliano finché ha potuto, Alberto Contador inaspettatamente reattivo sulle prime rampette. Negli ultimi metri, con Caruso lanciato verso la vittoria, è stato l'irlandese Daniel Martin a farsi carico dell'inseguimento, in una riedizione dell'ultima Liegi: allora il Garmin-Sharp cadde all'ultima curva, quella che immette sul rettilineo di Ans, oggi s'è trovato Matthews in scia, che ha avuto vita facile con il suo spunto veloce.
Sono 197.8 i chilometri che separano Cadice da Arcos de la Frontera. Si parte dalla portaerei dell'Esercito spagnolo, la Juan Carlos I, in un clima molto caldo (parliamo di clima, ma anche le varie situazioni scottanti nei vari angoli del pianeta non scherzano) e con una maglia roja nuova per modo di dire: Alejandro Valverde in testa alla Vuelta c'è già stato e nel 2009 se l'è pure vinta.
Una decina di chilometri e vanno in fuga in cinque: si tratta di Jonathan Fumeaux (IAM Cycling), Jacques Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka), Danilo Wyss (BMC), Lluís Guillermo Mas Bonet (Caja Rural) e Jérôme Cousin (Europcar). Il plotone in un primo momento lascia fare e così il vantaggio del quintetto sale a 5', poi a 6 fino a toccare gli 8'05" di vantaggio dopo 52 km percorsi.
L'Orica ha deciso: il traguardo dev'essere di Michael Matthews. Si mette così a tirare, anche vedendo una Movistar che sino a quel momento era sì in testa, ma a cui la fuga stava benissimo. Gli uomini di Unzué non si dannano l'anima per chiudere, insomma, e quando hanno visto gli australiani mettersi in testa hanno ceduto il compito più che volentieri. Tappa non banale, con quattro Gpm di terza categoria nel mezzo del cammin: il primo è il Puerto de Gális, affrontato dopo 91 km. Cousin precede Más Bonet e Wyss, il gruppo scollina con 4'34" di ritardo.
Sulla seconda asperità, l'Alto de los Alcornocales, è ancora Cousin a transitare per primo, tallonato da Wyss e Más Bonet. Verso la terza salita di giornata, l'Alto del Camino, viene staccato Jonathan Fumeaux. Va via da solo Más Bonet, con Janse Van Rensburg, Wyss e Cousin che restano all'inseguimento; il gruppo è sempre tirato dall'Orica e viaggia con un ritardo di 3'15". Peter Sagan è solo apparentemente in difficoltà, nelle ultime posizioni del gruppo, ma verso Arcos de la Frontera lo ritroveremo davanti.
Per ora davanti c'è solamente Más Bonet, che vanta ancora 2'58" su Janse Van Rensburg, Wyss e Cousin, mentre il gruppo è di nuovo a 4'31". Fumeaux viene ripreso, il battistrada scollina per primo sull'Alto del Camino. Dietro Cousin racimola altri punti, imitato da Wyss, che si piazza terzo. A 4'32" passa il gruppo tirato a tutto gas dall'Orica, decisa a chiudere sui fuggitivi quanto prima, per evitare scherzetti. Más Bonet infatti perde terreno, pur racimolando 6" d'abbuono nei due traguardi volanti che vince, e passando per primo sull'ultima asperità di giornata, il Puerto del Boyar; dietro Wyss sorprende Cousin, ma la maglia a pois blu sarà di Más Bonet.
Se la salita aveva mostrato un Fabian Cancellara arretratissimo (a sera si lamenterà su Twitter per il caldo estremo, i crampi e le misure relative al vestiario che l'Uci non prende), la discesa del Puerto del Boyar mette in evidenza tutti i limiti tecnici del corridore della Caja Rural; a 41 km dal termine ha solo 2'18", gli Orica lo braccano. Viene ripreso ai -25, è stato bello finché è durato. A 18 km dal traguardo cadono due Movistar, il nostro Adriano Malori e la prima maglia roja della 69a Vuelta a España, Jonathan Castroviejo.
Ci prova ai -12 Adam Hansen, che disputa il suo decimo GT consecutivo (non ne salta uno dalla Vuelta 2011). Guadagna una decina abbondante di secondi sul gruppo, il tenace corridore della Lotto Belisol, ma la sua azione non potrà mai andare in porto. Nei pressi della rocca di Arcos de la Frontera si passa dagli stradoni a viottoli che costringono il gruppo ad allungarsi. L'Omega Pharma-Quick Step si mette davanti a tirare, anche Tinkoff-Saxo e Katusha stanno nelle prime posizioni per proteggere i loro capitani, Alberto Contador e Joaquim Rodríguez.
La Katusha vuol lanciare JRO o Moreno e mette in moto il suo trenino: in testa c'è Giampaolo Caruso, il primo allungo è fatale a molti. Oscar Gatto prova a rimanere con lui e sorprendentemente alle costole del Cannondale troviamo uno sgambettante Alberto Contador. Giusto per spazzare via le voci che in mattinata non lo davano in gran condizione, forse addirittura sul punto di lasciare la corsa. Chiuderà 16°, ultimo del primo gruppo. Caruso allunga ancora, Gatto non riesce a tenere il suo ritmo ed il siciliano resta solo.
Se avesse calcolato per bene i tempi potrebbe vincere comodamente, ma da dietro arriva Daniel Martin, finalmente di nuovo pimpante dopo il brutto infortunio patito al Giro. L'irlandese della Garmin si porta dietro Michael Matthews, il traguardo è dietro l'angolo, il finale è noto. Matthews esulta con tutta tranquillità, alle sue spalle proprio Martin, quindi Joaquim Rodríguez a completare il podio di giornata. Segue la coppia Belkin formata da Wilco Kelderman e Paul Martens, poi Cadel Evans, Lloyd Mondory, uno splendido Nacer Bouhanni, Dani Moreno e Chris Froome.
In questo gruppo troviamo Rigoberto Urán, Samuel Sánchez, Nairo Quintana, Rober Gesink, David Arroyo ed Alberto Contador, tutti con lo stesso tempo del vincitore. Paga 7" la maglia roja istantanea, Alejandro Valverde: nemmeno il tempo di indossarla stamane e già la cede. Stesso distacco del murciano, tra gli altri, per Fabio Aru.
La nuova generale vede Michael Matthews in testa con soli 4" su Nairo Quintana, mentre Alejandro Valverde è ora terzo a 11". Quarto posto per Rigoberto Urán a 15", quindi Damiano Caruso ed Esteban Chaves Rubio a 17", George Bennett, Julián Arredondo ed Haimar Zubeldia a 20", Gianluca Brambilla a 22". Mentre Matthews si veste di rojo, Nacer Bouhanni mette in cascina altri punti per la maglia verde della classifica a punti, con Lluís Guillermo Mas Bonet che si accaparra sia la casacca di miglior scalatore che quella della combinata.
Domani quarta tappa, 164.7 km da Mairena del Alcor a Córdoba. Dovrebbero tornare in scena le ruote velocissime, con Bouhanni e Degenkolb in pole per la vittoria, ma Michael Matthews, ancor più motivato dalla maglia indossata, che potrebbe tirare agli uomini jet un altro tiro mancino.