Vattenfall Cyclassics 2014: Vikingo Kristoff, il re delle classiche - Ad Amburgo vittoria numero 14. Nizzolo ottimo 2°
- Vattenfall Cyclassics 2014
- Belkin Pro Cycling Team 2014
- Cannondale Pro Cycling Team 2014
- Lampre - Merida 2014
- Orica - GreenEDGE 2014
- Team Giant - Shimano 2014
- Team Katusha 2014
- Alexander Kristoff
- Andriy Grivko
- Björn Thurau
- Davide Cimolai
- Edvald Boasson Hagen
- Giacomo Nizzolo
- Greg Van Avermaet
- Jack Bauer
- Juan José Lobato del Valle
- Julian Alaphilippe
- Manuele Boaro
- Marcel Kittel
- Marco Marcato
- Mark Cavendish
- Matteo Trentin
- Niccolò Bonifazio
- Ralf Matzka
- Raymond Kreder
- Silvan Dillier
- Simon Gerrans
- Simon Yates
- Tyler Farrar
- Uomini
Ha iniziato in Oman, Alexander Kristof. Per chi ancora non lo conosceva, o magari lo snobbava, una vittoria ad inizio stagione non poteva certo rivoltare come un calzino la carriera e la fama del norvegese. E allora è servita una Sanremo fredda e piovosa, condizioni in cui un nordico come lui va a nozze. Quel 23 marzo, sul Lungomare Italo Calvino, Alexander Kristoff s'è fatto conoscere proprio da tutti: poteva forse sapere che la sua sarebbe stata una stagione strepitosa? Forse sì.
Non accontentandosi di essere identificato in quello che ha vinto la Sanremo, Kristoff ha dominato due tappe del Tour, altrettante al suo Arctic Race of Norway per giungere a quota 14 centri stagionali (è il corridore più vincente del 2014) in un'altra classica, quella di Amburgo, oggi nota come Vattenfall Cyclassics. Una volata pazzesca, quasi vince per distacco, gli avversari nulla possono contro un corridore così in palla. Due classiche nel palmarès per uno che alla vittoria della Sanremo aveva fatto storcere il naso a molti, non male come bottino.
Nei 247.2 km della Vattenfall Cyclassic, con il mitico Waseberg da affrontare quattro volte, la prima fuga, che ha tenuto banco per buona parte della corsa è stata formata da un giovane di Diano Marina, quel Niccolò Bonifazio in forza alla Lampre-Merida. Con lui Ralf Matzka (NetApp-Endura) e Björn Thurau (Europcar). Proprio quest'ultimo, un habitué delle lunghe cavalcate, si lancia quando mancano 38 km al traguardo, ben consapevole che la fuga è destinata a morire, più prima che poi.
Mentre Matzka alza bandiera bianca (verrà ripreso dal plotone ai -36), Bonifazio va dietro all'Europcar. Il gruppo però è tirato dalla Giant-Shimano di Marcel Kittel, che vuole chiaramente lasciare un segno grande così; ai -28 tutto è da rifare, i fuggitivi sono stati ripresi. Inizia la lotta tra velocisti, totalmente interessati a non movimentare troppo le acque, ed attaccanti.
Tra quest'ultimi troviamo sicuramente il talentuoso francese dell'Omega Pharma-Quick Step Julian Alaphilippe, classe '92 e voglia di evitare la soluzione più scontata: allunga con Michael Albasini - altro uomo da imboscate - quando mancano 24 km al traguardo.
Il classe '92 transalpino, particolarmente bravo (anche) in discesa, forza ma non trova buona compagnia. Al secondo tentativo porta via un gruppetto con dentro il britannico dell'Orica Simon Yates oltre ai nostri Manuele Boaro, Marco Marcato e Matteo Trentin. Non dura troppo l'accordo ed il gruppo è vicino.
Tocca allora a Boaro, che sul passo mica scherza, cercare di evitare la volata di gruppo. Ed il plotone, in effetti, si allunga, si sfilaccia, tutti ad inseguire il Tinkoff-Saxo. Uscito ai -19, Boaro viene ripreso nello spazio di pochi minuti, proprio da Alaphilippe che, evidentemente non ancora esaurite le forze, chiude su di lui. Il gruppo è appena dietro e si ricompatta, ma dura pochissimo: prima cerca spazio Greg Van Avermaet, ma nessuno gli concede un metro, poi è Edvald Boasson Hagen a tentare la stoccata, ma anche lui, come il belga, non trova spazio.
Riprovano insieme, Boasson Hagen e Van Avermaet, ma il gruppo è sempre tirato dalla Giant-Shimano, pronta a chiudere su ogni allungo. Non su Jack Bauer, neozelandese in scadenza di contratto con la Garmin-Sharp che al Tour quasi quasi, dalla fuga, trovava la vittoria: era con Martin Elmiger, altro cagnaccio, e sul traguardo di Reims avrebbe voluto coronare una piccola grande impresa. Verrà raggiunto dal gruppo a poco più di 50 metri dalla fine, vittoria di Greipel su Kristoff.
E proprio Kristoff, una volta raggiunto Bauer (a sua volta raggiunto in precedenza da Andriy Grivko), mette la sua Katusha a lavorare. Sul traguardo si sgomita, come in ogni volata: Cavendish, Kittel, Farrar, Nizzolo e compagnia. Kristoff parte lungo, Nizzolo è l'unico che cerca seriamente di contrastarlo, ma tutto è vano ed il milanese della Trek si deve accontentare della piazza d'onore (oggi d'onore più che mai).
Terzo posto per Simon Gerrans, mentre Tyler Farrar si accomoda giù dal podio. Quinto Mark Cavendish, seguito da Marcel Kittel, Davide Cimolai, Juan José Lobato, Silvan Dillier e Raymond Kreder. A ridosso dei primi dieci Davide Appollonio, 11°, e Manuele Mori, 13°, con Boasson Hagen che si deve accontentare del 15° posto, proprio davanti all'ottimo Alaphilippe.
Kristoff torna dalla Germania con la seconda classica stagionale e le sue belle 14 vittorie, più di tutti: la sensazione è che a Ponferrada ci sarà da fare molta attenzione a questo vichingo. Ma non soltanto a Ponferrada.