Ciclomercato 2015: Basso da Tinkov per una vita nuova - Firma un biennale, ritrova Riis e sarà gregario di Contador
Versione stampabileChi, avvicinandosi ad Oleg Tinkov durante lo scorso Giro d'Italia, avesse chiesto di Ivan Basso, si sarebbe visto cestinare la domanda con un semplice: «Basso? Naaa...». Già allora si capì che miglior conferma dell'approdo del varesino nella squadra del magnate russo non poteva esserci. Oggi l'inutile ufficialità, l'annuncio di quel che tutti già sapevano, vociferavano, bisbigliavano.
Poche storie. Oleg Tinkov vuole vincere tutto, costruire la squadra più forte al mondo. E allora, si potrebbero chiedere i più maliziosi, a che serve Ivan Basso? Hai Contador e Majka per i GT, Sagan (e, chissà, Boasson Hagen) per le classiche: già basterebbero, anche solo per gli ingaggi. E invece no, serve anche Basso, per due anni almeno (ha firmato un biennale).
Il varesino, reduce da diversi mesi fallimentari (lo ha ammesso lui stesso), cambia abito: via quello del leader, del capitano, dell'uomo su cui puntare per una grande corsa a tappe, ecco il vestito nuovo: gregario di Alberto Contador. Inizia un'altra vita, l'ennesima, di Ivan Basso: dopo i primi anni, l'apprendistato anche alla corte di Giancarlo Ferretti, nella Fassa Bortolo, la fioritura con Bjarne Riis.
Dal 2004, nella CSC del team manager danese, Basso conquista due podi al Tour ed una vittoria al Giro d'Italia, quello del 2006, a dir poco dominato. Anno meraviglioso fino a fine giugno, quando le ambizioni di andare al Tour e magari anche vincerlo svaniscono in una sigla: O.P., Operación Puerto. Nel 2007, per qualche settimana, passa alla Discovery Channel, ma la squalifica lo lascia ai box per un paio d'anni.
In quel periodo Ivan s'allena come un matto, vuole tornare più forte di prima, vincere ancora, scrollarsi di dosso tutto. Oleg Tinkov, che lo cerca nel 2007, lascia perdere, e così l'allora Liquigas lo assolda a partire dal 2008. Può gareggiare solamente dal 24 ottobre, così si prende un podio nella Japan Cup e pensa al 2009. Arriveranno il 5° posto al Giro ed il 4° alla Vuelta. nel 2010 rivince il Giro, aiutato da un Vincenzo Nibali chiamato all'ultimo e preziosissimo per Basso. Poi il lento declino, anche perché nel mentre le primavere passano e vanno.
Nel 2012 si inizia a capire che al Giro, ma più in generale nei GT, non è più quello d'un tempo. E allora non resta che prendere atto, per il quasi 37enne varesino (è nato il 26 novembre 1977), che siamo nell'età in cui o ci si ritira, oppure si mette a disposizione la proprio a esperienza per i più giovani. Sceglie la seconda via, Basso, e torna un po' al passato, se vogliamo: per Riis ha già corso, nella stessa squadra di Contador è restato alcune settimane nel 2007, anno in cui Oleg Tinkov lo cercò. Va in una realtà "nuova", ma conoscendo per filo e per segno i principali attori della Tinkoff-Saxo.
Ritrova anche il compagno di squadra alla Liquigas, poi Cannondale, Peter Sagan. Nuovi stimoli, nuovo lavoro, non sarà certo l'uomo decisivo in gara, Ivan, ma sente di aver ancora qualcosa da dare. Con la Tinkoff che nei grandi giri avrà Rogers, Majka, Kreuziger (su cui si sta lavorando) ed altri a supportare Contador (o Majka stesso, nel caso del Giro), Basso farà solo parte di una macchina che stagione dopo stagione è sempre più collaudata.
Il varesino è andato lì perché l'ha colpito il progetto della Tinkoff-Saxo, la miglior squadra al mondo, a suo avviso. Chiude inevitabilmente il capitolo leadership, quello che alla vigilia di ogni grande corsa a tappe lo portava ad essere tra i favoriti; adesso quelli da tener d'occhio saranno i suoi capitani, Majka e Contador su tutti. Per Basso inizia una nuova vita, l'ennesima: quella in cui potrà gioire non tanto per i successi personali - che pure non sono da escludere a priori - quanto per le vittorie dei compagni di squadra.
La domanda che sorge spontanea, dopo tutto, è però: con tutti i gregari in circolazione, sicuramente più giovani di Basso, perché proprio il varesino? Andrebbe girata a Tinkov, Riis o Contador, ma la buttiamo lì: Ivan si sente all'altezza di qualsiasi ruolo dovrà ricoprire, ha esperienza che altri gregari, magari fisicamente più forti, ancora non hanno acquisito. E lavorerà per dare il meglio di sé, come sempre con serietà e professionalità.
Inizia la nuova vita di Ivan: quella in cui le ambizioni personali finiscono in uno scantinato, quella in cui il successo degli altri equivale al tuo successo. E quella in cui i tweet vulcanici del pirotecnico magnate russo accompagneranno ogni singola corsa. C'è da sperare che il rendimento, da Contador a Sagan fino a Majka e Basso, sia all'altezza, altrimenti chi lo sente, Mr. Tinkov...