Il Kadri completo della situazione - Blel tenta la pois, Chavanel delude
Versione stampabileDopo 7 tappe di volate e attacchi tra gli uomini di classifica, arriva il tempo della fuga al Tour de France. Sin dall'inizio è apparso scontato, inevitabile, persino giusto che la fuga arrivasse: nonostante una prima settimana più intensa e influente del solito, per un Tour de France, gli uomini di classifica devono ancora scoprire le carte e le dimostrare le loro reali capacità in salita; molti poi sono arrivati a questa frazione acciaccati, e qualcuno difatti ha fatto vedere di aver pagato le conseguenze della sequenze di cadute negli ultimi giorni. Completa il quadro l'assenza di abbuoni: in buona sostanza, nessun uomo di classifica sarebbe stato interessato a far corsa per la tappa, e dall'altra parte nessuna squadra con mezzi discreti in salita e l'uomo adatto per vincere oggi era già sufficientemente fuori dai giochi.
Tutto questo giro di parole per dire che solo l'Astana si sarebbe sobbarcata il peso di seguire la fuga, e nemmeno con tanta solerzia, visto che il più vicino in classifica dei 5, il buon Sylvain Chavanel, si è già sobbarcato sul groppone la bellezza di 26 minuti di distacco.
Ed era proprio il corridore della IAM, all'indomani dello sfortunato ritiro del capitano Mathias Frank, il favorito odierno tra i fuggitivi, l'uomo che avrebbe potuto portare la compagine svizzera al primo successo in un GT nella sua breve storia. Il secondo più quotato era l'inglese Simon Yates, neoprofessionista che ha già dimostrato discreti mezzi in salita, specie con ascese non troppo lunghe. E invece, Yates si è sciolto abbastanza presto, assieme a Petit, mentre Chavanel, che in un primo momento sembrava poter fare la differenza già sulle prime rampe del Col de La Croix des Moinats, ha dovuto soccombere alla progressione dell'implacabile Blel Kadri, connazionale di origine nordafricana classe '86.
Quella di Kadri è la storia di un corridore che a seguito di infortuni abbastanza seri ha cambiato le sue caratteristiche e le sue ambizioni, passando da scattista dotato di spunto veloce, dalla buona tenuta in salita e dunque con capacità di far classifica nelle corse a tappe brevi, a cacciatore di tappe e maglie, capace di azioni azzardate da lontano, che però in un paio di occasioni si sono rivelate vincenti. Spesso in mostra da dilettante al Giro delle Regioni, Blel passa con l'AG2R con la quale tutt'oggi corre nel 2009. Nel 2010 ottiene il suo primo successo da professionista, una semitappa della Route du Sud, in volata ristretta, e partecipa al suo primo GT, la Vuelta Espana, azzeccando una fuga nella Calpe - Alcoy dove però poco può contro gente più attrezzata come David Lopez Garcia, Kreuziger e Giampaolo Caruso.
Il 2011 è l'anno della sua esplosione: finisce nelle primissime posizioni di classifica al Tour Down Under, Parigi-Nizza e Vuelta Catalunya. È un salto di qualità, ma s'interrompe al Giro del Delfinato, dopo un'ottima prova a cronometro che lo vede quinto: uno strappo muscolare lo costringe al riposo totale, partecipa al Tour de France lo stesso ma abbastanza in sordina, entrando giusto in un paio di fughe, tra cui una nella pirenaica Cugnaux - Luz Ardiden. Il 2012 dovrebbe esser l'anno di riscatto, ma alla Parigi-Nizza soffre un incidente ben più grave: cade nella quinta tappa e rimedia una frattura scomposta della scapola sinistra, e soprattutto la pericolosa frattura di un ossicino dell'orecchio sinistro, riscontrata in latere a seguito di problemi di udito e labirintite: Kadri rischia di diventare sordo da un orecchio.
Ritorna alle corse dopo due mesi e partecipa a Tour e Vuelta. Non è più il corridore di prima: abbandonate ambizioni di classifica, diventa uno degli addetti alle fughe dell'AG2R. Nel febbraio 2013 compie però un'impresa che è rimasta negli occhi degli appassionati, soprattutto italiani: In fuga dal mattino al Roma Maxima, molla i compagni di azione a 40 km dall'arrivo e riesce ad evitare la rimonta di tutti i favoriti, complice una certa carenza d'informazioni (tant'è che Pozzato esulterà all'arrivo per il secondo posto, diventando protagonista di una foto celebre).
Sembrerebbe una possibilità di rivedere il vecchio Kadri, ed invece no. Questo fino a oggi, nel mezzo soltanto fughe su fughe in diverse corse a tappe. Ma adesso si apre una nuova occasione: Kadri in questo momento indossa la maglia pois, ed il suo nuovo obiettivo potrebbe diventare portarla a casa. Obiettivo molto difficile, se non impossibile vista la concorrenza ed il sistema di punteggi, ma l'assenza di abbuoni potrebbe favorire fughe ed altre cavalcate.
Esce male dalla tappa odierna invece Sylvain Chavanel, apparso già appannato, adesso conferma di non essere al top, o magari peggio, in fase calante della sua carriera: cosa che, a 35 anni, è ampiamente da preventivare.