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Tour de France 2014: Uscirgli di ruota? Impossibile! - Kittel, superiorità incontrastata; Sagan fa quel che può | Cicloweb

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Tour de France 2014: Uscirgli di ruota? Impossibile! - Kittel, superiorità incontrastata; Sagan fa quel che può

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Secondo successo al Tour 2014 per Marcel Kittel © Bettiniphoto

Non ci avventuriamo in paralleli con altri velocisti di altre epoche (anche epoche vicine a noi), perché si tratta sempre di paragoni che lasciano il tempo che trovano e che fatalmente non tengono conto di mille variabili. Ci limitiamo ad aggiornare i calcoli, per quel poco di carriera che ancora si è sviluppata sotto le sue ruote: con quella di oggi, Marcel Kittel (è di lui che parliamo) ha infilato la sesta vittoria al Tour de France, cui si affiancano le due ottenute all'ultimo Giro d'Italia e un'affermazione anche alla Vuelta (la prima per lui in un GT, nel 2011).

Quest'anno, tutto compreso, siamo a quota nove successi, compresa un'interessante semiclassica (la Scheldeprijs, che ormai è cosa sua, visto che la vince dal 2012) e le due vittorie al Giro, testè citate. Lo ricordiamo spesso a braccia alzate (tre volte al Dubai Tour, ad esempio), ma pure preso in un accesso d'ira, in marzo, quando alla Tirreno-Adriatico, caduto a poco più di 2 km dal traguardo di Cascina, se la prese con l'incolpevole bicicletta, scagliata con forza sull'asfalto (il giorno dopo twittò una foto di sé che per farsi perdonare offriva delle rose alla malcapitata bici...).

Segno di un temperamento anche sanguigno, dietro quell'algida espressione di uomo che non deve chiedere mai. Due mesi fa vinse a Dublino al Giro, oggi vince a Londra al Tour: le capitali europee lui le bazzica così, alzando le braccia sotto un qualsiasi striscione (non dimentichiamo Parigi 2013), ed esibendo una superiorità che al momento è incolmabile per tutti gli altri. Cavendish ha avuto sfortuna (oltre che imperizia) nel farsi male l'altro giorno, ma l'infortunio di Harrogate l'ha quantomeno sottratto al rischio di essere brutalizzato oggi, in casa propria.

Un rischio palpabile, perché chi avrebbe potuto opporre qualcosa al Kittel visto oggi davanti a Buckingham Palace? Al termine di una tappa quasi soporifera, animata da una fuga a due di Jan Barta e Jean-Marc Bideau e da poco altro, il volatone cui abbiamo assistito sul viale di The Mall è stato un monologo impressionante: una volta trovata la posizione, il tedesco della Giant non scapella di un millimetro, si lancia coi tempi giusti, vince in maniera stra-netta e chi ha la ventura di trovarsi alla sua ruota nemmeno riesce a uscirne, chiedere a Peter Sagan per informazioni.

Proprio lo slovacco, infatti, aveva con bravura ottenuto il diritto di stare subito alle spalle del favorito di giornata, risultando più bravo di tutti i velocisti nella scelta della ruota da prendere (e nella capacità effettiva di prenderla, poi); ma tale accorgimento è servito ben poco al capitano della Cannondale, che faticherà anche a venire in qualche foto dell'arrivo, visto che è rimasto fino alla linea finale completamente coperto dall'enorme sagoma di Marcel. Sì, ha conquistato il secondo posto, Peter (un altro, dopo quello di Harrogate), confermando il secondo posto della generale (a 2" da Vincenzo Nibali) e pure la maglia verde della classifica a punti e quella bianca di miglior giovane. Ma esattamente come ieri è tornato in hotel con le pive nel sacco e con addosso la delusione dello sconfitto.

Chi invece può guardare con soddisfazione all'esito della frazione londinese - oltre a Kittel - è Mark Renshaw, che fino a 48 ore fa era l'apripista di Cavendish e oggi invece può giocarsi in prima persona le sue chance allo sprinter. Malgrado una Omega Pharma un po' disunita nel finale (con tanto di rimbrotti in mondovisione tra Tony Martin e Alessandro Petacchi), l'australiano ha centrato un bel terzo posto, davanti a Bryan Coquard (attivissimo sui traguardi volanti), Alexander Kristoff e il giovanissimo Danny Van Poppel. Poco pervenuti Arnaud Démare (solo 14esimo) e André Greipel (appena 23esimo), pervenutissimo per il pubblico John Degenkolb (che ha tagliato il traguardo comodamente esultando e aizzando le folle, qualche secondo dopo la volata vinta dal suo compagno) mentre l'Italia ha piazzato Daniel Oss in decima e Davide Cimolai in 17esima.

Domani Kittel potrebbe subito triplicare, visto che l'arrivo di Lille Métropole ben s'adatterebbe a un'altra volata. Bisogna vedere se il gruppo ci arriverà compatto o se strada facendo ci sarà qualche accidente (ad esempio, oggi una caduta ai 2 km ha di sicuro gettato scompiglio nel plotone... poco importando ciò alla Giant, che era comunque in testa pronta a lanciare il suo capitano). I chilometri dalla partenza di Le Touquet-Paris-Plage saranno 163, per una frazione interlocutoria (anche se qualche insidia qua e là non manca) prima del grande appuntamento di mercoledì col pavé della Roubaix.

Marco Grassi

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