Tour de France 2014: Non solo Nibali, in 17 per la gloria - Da Trentin a Visconti, gli italiani al via della Grande Boucle
- TOUR DE FRANCE 2014
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- Team Katusha 2014
- Tinkoff - Saxo 2014
- Alessandro De Marchi
- Alessandro Petacchi
- Alessandro Vanotti
- Daniel Oss
- Daniele Bennati
- Davide Cimolai
- Elia Viviani
- Fabio Sabatini
- Giovanni Visconti
- Luca Paolini
- Marco Marcato
- Matteo Montaguti
- Matteo Tosatto
- Matteo Trentin
- Michele Scarponi
- Sacha Modolo
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Non porterà granché bene, per chi alla scaramanzia crede sul serio. Chi invece crede ad altro o, meglio, ha un sogno nel cassetto, non presterà troppa attenzione a quel 17. Numero che corrisponde a quello dei corridori italiani alla Grande Boucle.
Non tantissimi, è vero, ma sempre uno in più rispetto al 2012 e tanti quanti lo scorso anno. Come noi, saranno 17 gli olandesi, mentre ci supereranno soltanto Spagna (a quota 20) e Francia (con 44 atleti).
A differenza di dodici mesi fa, però, quando Chris Froome trovò sulla sua strada la debole opposizione di Contador (troppo fuori fase), Quintana (diciamo troppo acerbo) e Purito Rodríguez (corse troppo di rimonta), sarà uno dei nostri a contendere al campione uscente la maglia gialla.
Pochi giri di parole, la nostra punta di diamante sarà Vincenzo Nibali. Lo era dal maggio 2013, quando vinse il Giro e la sua mente (ma soprattutto quella dell'Astana) pensò al Tour 2014: per tutta la prima parte di stagione non ha vinto nulla, pur facendosi vedere molto. Al Delfinato è andato così così, risultati alla mano, e c'era già chi dubitava: e se steccasse clamorosamente l'unico obiettivo vero della stagione?
Domanda che se era senza senso qualche settimana fa, oggi lo è ancor di più, dopo il Campionato Italiano in linea, il primo, vinto dal messinese dell'Astana. Andrà in Francia con il tricolore addosso (e con buona pace dei kazaki) tentando di trasformarlo, strada facendo, in un più bel giallo. Roba che neanche Houdini.
Tirato, tiratissimo, cercava la vittoria da tanto, troppo tempo. Sabato l'ha trovata, prontamente dedicata alla piccola Emma, la figlia nata a febbraio, bagnata dalle lacrime (la vittoria, non la piccola Emma). E adesso che Vincenzo s'è sbloccato, Contador e Froome sono davvero più vicini. Per la generale è lui la nostra unica punta. Lo affiancheranno in casa Astana Michele Scarponi, anche lui molto in palla al Melinda, ed il braccio destro di Vincenzo, Alessandro Vanotti.
Se quest'ultimo dovrà stare a fianco a Nibali in ogni momento di oggi tappa, Scarponi potrebbe essere anche usato come testa di ponte, ma sicuramente sarà prezioso sulle salite. Fuori dall'Astana un bel duo lo troviamo sicuramente in Omega Pharma-Quick Step: si lavorerà per Mark Cavendish, questo è garantito, ed Alessandro Petacchi, il più anziano dei nostri, sa che tasti deve toccare. Insieme allo spezzino troviamo il secondo dei più giovani azzurri, Matteo Trentin. Nato il 2 agosto 1989, ha vinto di recente una tappa al Tour de Suisse e nel 2013 s'è già affermato sulle strade della Grande Boucle, a Lione (14a tappa). Può benissimo ripetersi, è in grande forma.
Il più giovane della nostra truppa, come detto, non è Trentin ma Davide Cimolai, che corre con la Lampre-Merida. Lampre con tanti stranieri e senza Pozzato, ma con appunto Davide Cimolai e Sacha Modolo: quest'ultimo punterà forte sulle tappe per velocisti, vedremo.
L'altra formazione di matrice italiana (ma dallo sponsor statunitense), la Cannondale, punta tutto su Peter Sagan: si spera in lui per le vittorie di tappa e la maglia verde, la terza che conquisterebbe. A suo supporto Elia Viviani, che sarà il suo ultimo uomo (ma crediamo che all'occorrenza il velocista di Isola della Scala potrebbe ritagliarsi i suoi spazi). Anche Fabio Sabatini sarà inserito nel treno di Sagan mentre il friulano Alessandro De Marchi ed il veneto Marco Marcato cercheranno di conquistare delle tappe.
Non ci sono, come da previsione, né Davide Villella né il vicecampione italiano Davide Formolo, due neopro' molto in palla, soprattutto quest'ultimo, che al Melinda teneva la ruota di Nibali. Non ci sarà neanche Damiano Caruso, ma nella BMC, più che probabile destinazione del ragusano nel 2015, troveremo comunque Daniel Oss. Il trentino s'è visto in forma al Melinda e potrebbe fare bene in qualche tappa, oltre a fungere da ottimo supporto per Tejay Van Garderen.
Matteo Montaguti sarà l'unico italiano di una AG2R La Mondiale senza Pozzovivo, ma che punterà sulla coppia formata da Peraud e Bardet. Luca Paolini, dopo aver corso il Giro, si cimenterà sulle strade del Tour: la Katusha di Kristoff per le volate, Joaquim Rodríguez per la generale, potrebbe lasciargli qualche spazio.
Giovanni Visconti, fratturatosi la tibia il 19 gennaio in Australia, alla People's Choice Classic, sarà invece l'unico azzurro della Movistar. La squadra di Unzué sarà tutta per Alejandro Valverde; il siciliano, fino ad oggi sfortunato e sulla via del recupero (4° al Melinda sabato scorso) potrebbe ritornare con una vittoria di tappa utilissima al morale. Glielo auguriamo.
Chiudono idealmente la lista i due della Tinkoff-Saxo che cercherà di sottrarre al maglia gialla a Chris Froome con Alberto Contador, facendo attenzione, come detto, a Vincenzo Nibali: si tratta di Daniele Bennati e Matteo Tosatto. Il 40enne veneto è più che affidabile e sarà accanto a Contador più che altro nelle tappe pianeggianti, scandendo il ritmo in testa al gruppo. Bennati invece proverà a buttarsi negli sprint, magari approfittando del pavé nella tappa di Arenberg, ed alla peggio sarà un ottimo uomo per Contador da mandare in fuga.
Diciassette uomini, tutti ugualmente ambiziosi, uno che oggettivamente dà più speranze degli altri, almeno per la classifica finale. Da Nibali in giù (o in su), pochi ma buoni (e molti di essi giovani): ecco gli italiani al Tour.