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Tour de Suisse 2014: 35 crono vinte in 7 anni, è sempre Tony Martin - Tom Dumoulin secondo, Pozzovivo ottimo sesto

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Tony Martin, vincitore della crono d'apertura del Tour de Suisse © BettiniphotoDiamo un po' di numeri relativi al ruolino di Tony Martin nelle cronometro, nel corso della sua carriera da pro'? Ma sì, ogni tanto un riepilogo non è male. Il ragazzone di Cottbus ha vinto, dal 2008 a oggi, la bellezza di 35 prove contro il tempo, alla media di 5 all'anno. La sua stagione più prolifica è stata il 2013, con 10 affermazioni tra cui il titolo mondiale (l'ultimo dei tre consecutivi da lui vinti) e quello tedesco (anche qui si è trattato del terzo in carriera); da questi conteggi mancano le cronosquadre.

Perché questi dati oggi sarebbero d'attualità? Per il semplice motivo che Martin ha vinto a Bellinzona la crono d'apertura del Tour de Suisse, terza prova contro il tempo conquistata nel 2014. Una cronometro un po' strana non nel percorso (per metà dei 9.4 km totali, un piattone; per l'altra metà, mezza salita e mezza discesa), misto il giusto per non risultare noioso; quanto nella scelta di tutti i big di gareggiare nelle prime ore della prova, visto che nel pomeriggio erano attesi temporali sulla città svizzera.

I temporali in questione non si sono poi visti (giusto qualche goccia), ma ormai i giochi erano fatti (in tutti i sensi), e solo Tom Dumoulin è riuscito a inserirsi, nell'ultimo scorcio della tappa, tra i primissimi, andando addirittura ad insidiare lo stesso Martin. Ma, come ricordavamo qualche giorno fa, la nidiata della Giant (Dumoulin ha 23 anni) è destinata a popolare ancora molti ordini d'arrivo.

Martin ha fissato un tempo di 13'48", e dire che non è neanche stato il più veloce ai primi rilevamenti (Alex Dowsett ad esempio è partito a razzo per poi pagare salatissima la seconda metà; e Rohan Dennis è pure partito bene, tanto da essere primo all'intertempo del km 5.7 con 1" su Martin), ma il finale - compresa quindi la salita e soprattutto la discesa - l'ha visto brillare più che mai.

Dumoulin ha chiuso con 6" di ritardo, Dennis con 13" e al quarto posto s'è piazzato Fabian Cancellara a 16". Il bernese è già da tempo soccombente rispetto a Martin (più giovane e meno "distratto" dall'impegno di far bene nelle grandi classiche), per ora comunque riesce ancora a tenersi dietro un Domenico Pozzovivo sempre più convincente nella specialità: se alla Vuelta 2013 il lucano stupì tutti con una cronometro fin lì impensabile (a Tarazona fu battuto solo da Martin e Cancellara, appunto), in questa stagione ha dato grande continuità alla sua scoperta vena da (quasi) cronoman, al Giro non ha sfigurato a Barolo e neanche oggi ha sfigurato, tutt'altro: sesto al traguardo a 19" da Martin (stesso distacco di Peter Sagan quinto), un risultato che conferma le legittime ambizioni dell'italiano dell'AG2R per la classifica del Tour de Suisse.

Chi invece attendevamo a un risultato molto più eclatante di quello che è in realtà venuto è Bradley Wiggins: tenuto ai margini della Sky in vista del Tour de France, il britannico non ha reagito con la rabbia che sarebbe stata consona, e alla fine si è accontentato di uno sciapo 14esimo posto di giornata, a 32" da Martin e con un solo secondo di vantaggio su Roman Kreuziger, 15esimo. In tema di classifica, citiamo Bauke Mollema (settimo a 22"), Tom Jelte Slagter (ottavo a 23"), Ion Izagirre (nono a 27") ma anche Mathias Fränk (16esimo a 34"), Georg Preidler (17esimo a 36"), Thibaut Pinot (24esimo a 40") e Rui Costa (28esimo a 42", un po' al di sotto delle attese, lui che ha vinto le ultime due edizioni del Tour de Suisse).

Non resta che parlare, a questo punto, dei giovani italiani che hanno ottenuto un lusinghiero piazzamento nei 20 oggi. Addirittura nei 10 Mattia Cattaneo, a 29" da Martin: dopo i problemi di salute dello scorso anno, il bergamasco non si è fatto disprezzare all'ultimo Giro, da cui è uscito con una gamba evidentemente potente, visto il risultato di oggi. Gli auguriamo di continuare a fare un Giro di Svizzera interessante, visto che la cosa gli darebbe un po' di quel morale di cui ha forse ancora bisogno dopo il travagliato 2013.

Ancor più sensazione ha fatto a Bellinzona la bella prova di Davide Formolo, 13esimo a 32" dal primo e soprattutto con lo stesso tempo di Wiggins (e quindi facendo meglio di tanti big della classifica). Il 21enne di Negrar è forse la più vivida speranza per la Cannondale di trovare un nome da spendere alternativamente a quello di Sagan, rimasto ad oggi l'unico vincente del sodalizio di Amadio. Formolo, passato pro' proprio quest'anno, è al primo impegno in una gara a tappe di un certo livello. Vederlo subito lì nelle posizioni che contano è quantomai incoraggiante (e non parliamo solo del punto di vista del management Cannondale).

Il terzo giovane italiano che ha chiuso nei 20 la crono elvetica è Davide Rebellin, appena 42enne (ma non temete, ad agosto ne fa 43), che nel suo essere mentalizzato sull'obiettivo stagionale del Campionato Italiano di fine mese non disdegna nel frattempo di lasciare qualche segnetto qua e là. L'occasione offerta (a lui e alla sua CCC) dagli organizzatori del TDS è di misurarsi con le stelle (alcune stelle, diciamo) del World Tour, e per ora il vicentino, 19esimo a Bellinzona a 38" dal primo, è il migliore del team, dimostrando di essere ancora perfettamente a proprio agio nel ciclismo di primo livello.

Domani la seconda tappa può significare tutto e niente, quattro sono i Gpm che verranno affrontati dal gruppo nella Bellinzona-Sarnen (182 km), ma i primi due - che sono i più duri - sono lontanissimi dal traguardo, e gli ultimi due, meno significativi, non gli sono comunque vicini. Selezione ce ne sarà in ogni caso, e la classifica prenderà una forma meno provvisoria, ma forse non è il caso di aspettarsi stravolgimenti radicali.

Marco Grassi

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