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Critérium del Delfinato 2014: Un Pistolero nel Far Westra - Tappa a Lieuwe, Contador stacca Froome e vola in maglia gialla

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Alberto Contador esulta a modo suo sul palco di Emosson © BettiniphotoIl pugno sul manubrio ieri, per aver perso la volata a due, dopo una lunga fuga, da Jan Bakelants. Lieuwe Westra ci ha messo meno di ventiquattr'ore per elaborare il lutto sportivo e riproporsi là davanti, ancora in fuga, nella tappa più dura del Critérium del Delfinato. E quando sembrava che ad Emosson dovesse essere un Katusha a scelta tra Trofimov o Silin ad alzare le braccia al cielo per la terza volta in meno di una settimana, ecco spuntare l'olandese, in rimonta. Silin non ha forze per rispondergli, Trofimov non ci crede, e zitto zitto Westra va a vincere la settima tappa della corsa. Che colpe ha, quello che al Tour si propone come uno dei più forti gregari di Vincenzo Nibali, se dietro si scatena la bagarre ed i titoli non saranno per lui (non solo, almeno)?

Nel gruppo maglia gialla va in scena il solito copione: Froome in giallo, ammaccato dopo la caduta di ieri, Sky a far tirare fino agli ultimi chilometri Nieve, poi Porte, e velocità sostenuta. Ne restano pochi, alla ruota del britannico. Tra i presenti, Alberto Contador. Non si accontenta di stare a ruota di Froome e così lo attacca ai 2 km. La maglia gialla guarda Porte, intento ancora a scandire il ritmo: panico.

Alberto se ne va, guadagna secondi, neanche il recupero nel finale di Froome permetterà a quest'ultimo di salvare la maglia gialla. Due sforzi notevoli, sebbene racchiusi negli ultimissimi chilometri, ma in grado di girare come un calzino la generale, che ora sorride a Contador, meno a Froome. Al Tour ci divertiremo, con questi due e non solo.

La tappa è di quelle che se non decideranno la classifica finale del Delfinato poco ci manca: appena 160 km da Ville-la-Grand all'arrivo in salita di Emosson, in mezzo due Gpm di 2a categoria, uno di prima e due Hors Catégorie nel finale, arrivo compreso. Non prendono il via Yoann Offredo, Michal Kwiatkowski, Jack Bobridge e Damiano Caruso. L'avvio è veloce e la prima fuga è promossa proprio da Lieuwe Westra.

Con l'olandese dell'Astana ci sono Egor Silin (Katusha), Julian Alaphilippe (Omega Pharma-Quick Step), Rein Taarämae (Cofidis) e Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp). Si unisce anche un altro Katusha, Yury Trofimov, che transita per primo sulla Côte des Gets (su Westra e Silin). Il gruppetto dei sei ha 4'20" sul plotone maglia gialla dopo 52 km, ma in mezzo c'è un altro plotoncino che si unisce ai battistrada dopo 53 km.

Troviamo così in testa Lieuwe Westra (Astana), Giovanni Visconti (Movistar), Blel Kadri (AG2R), Cyril Gautier (Europcar), Tony Gallopin (Lotto belisol), Matthias Brändle (IAM), Alessandro De Marchi (Cannondale), Greg Van Avermaet (BMC), Egor Silin e Yury Trofimov (Katusha), Julian Alaphilippe (Omega Pharma-Quick Step), Ryder Hesjedal (Garmin), Lars Boom (Belkin) e Daniel Schorn (NetApp). Il vantaggio dei 14 dopo 60 km è di 5'25", sul Col du Corbier la maglia a pois Alessandro De Marchi passa per primo davanti a Brändle e Silin.

Dopo il Corbier il vantaggio dei fuggitivi è di 5'40", sul Pas de Morgins ancora De Marchi davanti a Brändle e Van Avermaet, con il gruppo che scollina a 5'30". Nella discesa i battistrada guadagnano ancora sul gruppo maglia gialla (7'45" al km 113), non troppo interessato a ricucire: l'uomo più pericoloso per Froome è infatti proprio Westra, che però è staccato di 5'59". Il traguardo volante di Martigny va a Brändle, che precede Schorn e Boom.

Inizia il penultimo colle di giornata, il Col de la Forclaz, Hors Catégorie. Hesjedal accelera, De Marchi, Schorn e Brändle vanno in difficoltà mentre il grupppo è a 5'40" dai fuggitivi che si stanno sgretolando. A 12 km dal termine restano in testa Lieuwe Westra, Giovanni Visconti, Blel Kadri, Cyril Gautier, Tony Gallopin, Alessandro De Marchi, Greg Van Avermaet, Egor Silin, Yury Trofimov, Julian Alaphilippe, Ryder Hesjedal e Lars Boom. A 7 km dalla cima del Forclaz attacca Trofimov, vincitore già tre giorni fa in quel di Gap.

Silin, Hesjedal e Gallopin raggiungono Trofimov, a loro volta successivamente raggiunti dall'immortale Westra. Trofimov però non si dà per vinto ed a 3 km dal Gpm scatta un'altra volta, quella buona. Scollina per primo, seguito da Silin, in un'azione tanto bella quanto pericolosa. Fortunatamente quest'ultimo non porta su Trofimov altri corridori: Westra ed Hesjedal scollinano a 45" da Trofimov, Gallopin a 50", Alaphilippe e Van Avermaet a 1'15".

Nella discesa Trofimov attende Silin ed i due si aiutano a vicenda per guadagnare il più possibile verso Emosson. Dietro, nel gruppo maglia gialla, tutto sotto controllo da parte della Sky di Froome. Il duo di testa supera il bel paesino di Finhaut, con le sue rampe al 17%, mentre nel gruppo maglia gialla tutta la Sky è davanti a tirare. Mentre Tejay Van Garderen si stacca, come prevedibile, Igor Antón scatta ma non va da nessuna parte.

Nieve passa in testa a tirare (poi Porte e Froome), succede un macello: restano davanti, oltre al basco, i soli Porte, Froome, Contador, Nibali, Van den Broeck, Reichenbach, Bardet, Kelderman e König. Tutti gli altri dispersi, i due Katusha ormai imprendibili, con un vantaggio di 2'50" a 3 km dal termine. Imprendibili da Froome e soci, ma Westra, nell'ultimo chilometro, ha nel mirino i due russi. Sono un po' provati, i Katusha, mentre l'olandese dell'Astana cresce, rimonta, va a prendere Silin, quindi passa in tromba Trofimov e vince, fermandosi un metro dopo la linea d'arrivo, stremato.

Dietro però accade quello che ci si poteva aspettare: mentre viene ripreso Hesjedal, che rilancia in favore di Talansky, Contador parte deciso ai -2. Porte e Froome non reagiscono. Dopo l'attacco del campione di Pinto nella discesa del Col de la Morte, Froome aveva pensato: o è così debole in salita da doversi inventare questo tipo d'azione, o è talmente forte da potersi permettere attacchi anche in discesa. La seconda che hai detto, Chris.

Mentre Vincenzo Nibali si sfila, la maglia gialla reagisce solo nell'ultimo chilometro, ma Contador è sempre davanti, fresco e zampettante. La maglia gialla, che affermerà di non stare così bene dopo la caduta di ieri (l'alibi era il più banale), pagherà 20" e dovrà lasciare il simbolo del primato al Pistolero della TInkoff-Saxo.

Dunque Westra su Trofimov, a 7", e Silin, a 16", quindi un immenso Alberto Contador a 1'33", Andrew Talansky a 1'51", Ryder Hesjedal e Chris Froome a 1'53", Vincenzo Nibali a 2'11", Romain Bardet a 2'16" e Sébastien Reichenbach a 2'19".

Classifica generale che ad una tappa dal termine vede in maglia gialla Contador. Sul Col de Béal aveva tenuto la ruota di un Froome scatenato, giù dal Col de la Morte aveva abbozzato la stoccata, oggi ci ha provato seriamente, mettendo in difficoltà il britannico di Nairobi.

Froome è a 8", Talansky a 39", Kelderman a 59", Van den Broeck a 1'14", Nibali a 1'16", Bardet a 2'11", Reichenbach a 2'14", Fuglsang a 2'50", Adam Yates a 2'52". Perduta la maglia gialla, a Froome resta la maglia verde della classifica a punti, mentre De Marchi proverà a portare a casa matematicamente la maglia a pois di miglior scalatore. Nonostante la prestazione non troppo brillante di oggi, Wilco Kelderman resta il miglior giovane della corsa.

Domani è il giorno della verità: solo 131.5 km da Megève a Courchevel, altro arrivo in salita. In mezzo la Côte de Domancy, il Col des Saisies, la non difficile Côte de Montagny e l'ascesa finale. Ascesa che non è quella classica di Courchevel, ma durerà pur sempre 5.9 km al 6.2% di pendenza media. Froome proverà sicuramente a recuperare quegli 8" da Contador, ribaltando nuovamente la classifica. La squadra è forte ed è un punto favore, ma stavolta dovrà correre all'attacco, non in difesa di una leadership che non c'è.

D'altra parte, con questo Contador, bisognerà inventarsi un numero davvero interessante. Per vincere il Delfinato, certo, ma soprattutto per non finire gambe all'aria anche nel prossimo Tour de France. Il Pistolero ha già messo da tempo nel mirino quella corsetta che si conclude sui Campi Elisi, sta a Chris Froome cercare di rovinargli il piano. Dovrà impegnarsi, stavolta più del solito.

Francesco Sulas

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