Critérium del Delfinato 2014: Froome già in testa, ma Nibali scalpita - Chris vince la crono. Bei segnali da Vincenzo, 8°
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- Tejay Van Garderen
- Vincenzo Nibali
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Ancora lui, Chris Froome. Passato un anno dalla vittoria al Delfinato e dopo poco più di un mese dal trionfo al Romandia, il britannico della Sky rimette i puntini sulle i, andando a vincere a Lione la prima ed unica crono del Delfinato. Maglia gialla ancora a lui.
E dire che Vincenzo Nibali ci aveva illusi, per pochi minuti, di poter fare il colpaccio: il suo miglior intertempo in cima al Montée de l'Observance viene dalla cattiveria del messinese, che nelle crono non sarà ancora (forse mai) all'altezza di Froome, ma appena si sale la musica cambia.
Segno che sì, la crono è di Froome, la prima maglia gialla anche, ma questo Delfinato (e più ancora, il prossimo Tour) se lo dovrà sudare. Si corre a Lione, 10.4 km in totale: subito il tunnel della Croix-Rousse, 1782 metri, poi il Montée de l'Observance, infine il traguardo, che decreterà chi indosserà la prima maglia gialla.
Il primo corridore a partire è Bartosz Huzarski, alle 11.45, il primo tempo rilevante è del secondo partito, Wilco Kelderman. Stacca un gran 13'24" e rimane al comando per un bel po'. Né il compagno di team Lars Boom, specialista di cronometro non troppo lunghe, riesce a scalzarlo, correndo in 13'25", un secondo di troppo, e nemmeno il polacco dell'Omega Pharma-Quick Step, Michal Kwiatkowski, riesce a insidiare il classe '91 olandese. Kwiatkowski, con il suo 13'29", è più lento di Kelderman di 5".
Tocca così ad un giovanotto lussemburghese in forza alla Trek - il cognome non è Schleck - scalzare dalla vetta Kelderman. Bob Jungels stacca un 13'22", due secondi meglio di Kelderman. Iniziano a partire gli uomini che si giocheranno la corsa, e Tejay Van Garderen non è autore della miglior prestazione auspicabile: 13'26" il suo tempo, a 4" da Jungels.
Mentre Gustav Erik Larsson, con il suo 13'33", finisce già fuori dai primi dieci e Offredo è vittima di una caduta nella discesa del Montée de l'Observance, Andrew Talansky fa segnare il secondo miglior tempo con un 13'24". Partono Contador, Nibali e Froome. Sul Montée de l'Observance Nibali stacca un 5'58" che rimarrà il miglior intertempo.
Froome è a 2", Contador, Alaphilippe e Van den Broeck a 3", Barta e Talansky a 4". Si sogna la prima vittoria di Vincenzo del 2014, ma Contador riporta tutti con i piedi per terra. Sul traguardo migliora di un secondo, con il suo 13'21", il tempo di Jungels, mentre Nibali è settimo col suo 13'26". ma manca ancora Chris Froome.
Il britannico, in ritardo di un paio di secondi rispetto a Nibali in salita, recupera tutto con gli interessi. È suo il miglior tempo, quel 13'13" che non porta nemmeno un pizzico di sfortuna, ma regala a Froome la maglia gialla, lui che è abituato a vestirla. Alberto Contador resta a 8", Bob Jungels a 9", Andrew Talansky e Wilco Kelderman a 11", Lars Boom e Vasili Kiryienka a 12", Vincenzo Nibali, Tejay Van Garderen e Matthias Brändle a 13", così come Jan Barta e Maciej Bodnar.
Bene anche Julian Alaphilippe, 14° a 14" (manco a dirlo), Jurgen Van den Broeck più indietro di un secondo, Sylvain Chavanel e Michal Kwiatkowski 19° e 20°, entrambi a 16". Fuori dai venti Richie Porte, a 19" dal capitano, stesso distacco patito dalla seconda punta dell'Astana Jakob Fuglsang. Simon Spilak, che nelle brevi gare a tappe si esalta, è solo 29° a 22", Ryder Hesjedal è 34° a 24". A Froome la maglia gialla, quella verde della classifica a punti e la tappa, a Nibali la maglia a pois di miglior scalatore, a Jungels la maglia bianca riservata al miglior giovane.
Dopo l'assaggino odierno domani subito il tappone: da Pays d'Olliergues all'arrivo in salita del Col du Béal ci sono 156 km e sei ascese, tre delle quali di seconda categoria (Côte de Saint-Marcel-l'Éclairé, Côte de Bard e Col de la Croix de l'Homme Mort), mentre l'ascesa finale è una Hors Catégorie. Se Chris Froome ha già messo oggi dei secondi tra sé e gli avversari principali, domani potrebbe già chiudere i giochi.