Giro d'Italia 2014: Un piatto forte, ancora Bouhanni? - Dichiarazioni e Tweet dopo il riposo. Quintana: «Serviva recuperare»
R E L A X
— ivanbasso (@ivanbasso) 19 Maggio 2014
Grazie alla mia love per essere venuta a trovarmi nel giorno di riposo @Adelina_Fred ❤️❤️❤️❤️
— sonny colbrelli (@sonnycolbrelli) 19 Maggio 2014
It's already 530 pm on the rest day. Crazy how fast it goes. Happy to be feeling bit better than yesterday. #understatement #giro
— Luke Durbridge (@luke_durbridge1) 19 Maggio 2014
Giorno di relax...per oggi riposate anche voi gambe,ma domani si torna a lavoro e menare!!!pic.twitter.com/FYGgcmF898
— Valerio Agnoli (@AgnoliValerio) 19 Maggio 2014
Febbre da due giorni,gg di riposo bruciato ma @cannondalePro oggi si riparte #duroamorire #nnsimolla @giroditalia pic.twitter.com/mn9mKpAJVe
— ELIA VIVIANI (@eliaviviani) 20 Maggio 2014
Nairo Quintana (Movistar): «È un giorno che stavamo aspettando perché la fatica si fa sentire. Inoltre, con le ultime due tappe, che sono state veramente dure, e soprattutto dopo lo shock della caduta c'era bisogno di riposo fisico ma soprattutto mentale. In gara c'è un buon equilibrio, nonostante non abbia avuto le migliori sensazioni non ho perso tempo dai favoriti, escluso Pozzovivo, e questo è importante. Abbiamo passato quasi metà Giro e siamo ancora qui, altri, come Purito Rodríguez o Daniel Martin, non ci sono più a causa delle cadute. Nonostante abbia un po' di dolori ed un ematoma esteso, solo lì con i migliori, e nei primi dieci in classifica. In questi giorni è importante recuperare, sarebbe la notizia migliore. Evans è chiaramente molto forte, ma altri come Rigoberto Urán, Majka o Pozzovivo sono molto forti. Ho una grande squadra accanto a me e spero che i miei compagni si riprenderanno dalle botte e le ferite dopo la caduta.».
Wilco Kelderman (Belkin): «Mi sorprendo sempre di più. Quando a Montecopiolo sono arrivato terzo, passando tutti quei big negli ultimi metri, mi sono sorpreso. Ho chiuso nei dieci finora, tutto va bene. Non sono stanco, è stato tutto abbastanza facile, ma il Giro è ancora lungo. Non guardo Cadel Evans perché ha ottenuto un gran vantaggio dopo la caduta di Cassino, ma per me la cosa più importante è conservare la top ten».
Nacer Bouhanni (FDJ.fr): «Il mio rinnovo con la FDJ.fr è un 50/50, non sarà una questione di ingaggio, anche se chiaramente io non posso correre per la metà dello stipendio. Se la FDJ non mi vuole più, è umano, ma vorrei pari opportunità nella squadra. Ho sempre cercato di evolvermi, non mi sono imborghesito, altrimenti sarebbe stata la fine. Qui al Giro ho vinto due tappe, ma le ho già dimenticate. In questo sport, si ha sempre fame, non posso essere contento del Circuit de la Sarthe. Tutto è iniziato alla Parigi-Nizza, quando la FDJ mi ha escluso dalla squadra per la Sanremo perché avevo lasciato al corsa dopo cinque giorni. Però avevo un dolore al ginocchio, poi, quando il dolore è passato, ho scoperto via e-mail di non essere nel team per la Sanremo, che era un mio obiettivo. Mi ha fatto male. Sono anche un po' frustratoper non essere nel gruppo delle classiche, quello di Démare, Offredo e Delage. Voglio correre Gand-Wevelgem, Parigi-Tours, Amburgo, e vincerle. So di poterci riuscire. Démare dice che la nostra convivenza è impossibile? Guardiamo la Giant-Shimano: Kittel e Degenkolb convivono ed ognuno corre le sue gare. Degenkolb le classiche, Kittel i GT. Là le "istruzioni" sono chiare, qui da noi no. È una questione d'onestà, lui non l'ha avuta. A lui non piace la convivenza, ha già detto che non potrà mai correre con me. Mi pare che questo tipo di dichiarazioni siano irrispettose nei confronti di Marc Madiot. Però ognuno si comporta come crede. Spesso mi hanno criticato perché non recupero. Falso! Abbiamo corso una tappa di 276 km, sette ore e mezza in sella, ed il giorno dopo ero lì, a sprintare. Mi piace mettere dei limiti, delle barriere, e romperli. E proprio per questo voglio arrivare fino a Trieste».
Elia Viviani (Cannondale): «A Sestola avevo la febbre, nel giorno di riposo mi son dovuto curare ed ora la febbre è scesa. Sono debilitato ma non mollerò».