Giro d'Italia 2014: Benvenuta salita, ora si fa sul serio - Dichiarazioni e Tweet della 7a tappa. Matthews: «Dura tenere la maglia»
"Il Carpegna mi basta" pic.twitter.com/VL7xQwpyYL
— Stefano Garzelli (@StefanoGarzelli) 16 Maggio 2014
For a while there I thought we could have had it! Only day in this race with a dry finish.... A wet one could have been the difference:)
— Nathan Haas (@NathanPeterHaas) 16 Maggio 2014
Risultato ecografia ok...a domani!
— Michele Scarponi (@MicheleScarponi) 16 Maggio 2014
No rain today and sleeping till 9 tomorrow. It's those small things that make me happy when the legs get heavier every day.
— Simon Geschke (@simongeschke) 16 Maggio 2014
Per qualche istante oggi ho pensato al suicidio, esattamente quando vedevo il gruppo che rallentava e subito dopo qualcuno riscattava
— Andrea Fedi (@AndreFedi) 16 Maggio 2014
Normally looking forward to stages like today, now more of a survival. The #Tifosi can help, but only push on the right side! #Spingere
— Steven Kruijswijk (@s_kruijswijk) 17 Maggio 2014
Michael Matthews (Orica): «Sappiamo tutti bene che oggi potrebbe essere l'ultimo giorno con la Maglia Rosa. Certamente io farò di tutto per tenerla ma, onestamente, sulle vere salite è davvero molto difficile se non impossibile che riesca a tenerla. Comunque è stata un settimana straordinaria iniziata con la vittoria nella cronometro a squadre, fino alla vittoria di ieri e al quarto posto di oggi. Oggi era un arrivo a cui tenevo molto, me lo ero segnato e studiato. Purtroppo ho iniziato la volata un po' troppo indietro. C'era una lotta pazzesca per tenere le posizioni di testa. Quando mi sono lanciato nello sprint, mi sono accorto subito che non avevo una gamba super... Certo sarebbe stato ottimo se fossi entrato nei tre ma va bene anche il quarto posto, l'importante era tenere la maglia almeno ancora un giorno. Cadel senz'altro è in ottima condizione ed ha una fortissima squadra ma il Giro è ancora lungo. Sarebbe bellissimo vederlo nelle prime posizioni, sul podio o addirittura in Maglia Rosa».
Nacer Bouhanni (FDJ): «Effettivamente volevo lanciare la volata subito dopo la curva, ero a destra e volevo passare lanciare lo sprint sulla sinistra. Poi però Matthews e Nizzolo mi hanno chiuso da quella parte e quindi sono dovuto passare in un varco abbastanza stretto sulla destra e continuare su quel lato. È vero, il mio idolo è Mike Tyson e mi piace vedere video delle sue vecchie vittorie anche prima delle corse per caricarmi! Certo Marcel Kittel e Mark Cavendish sono due grandi velocisti ma io sono ancora giovane: ho ancora solo 23 anni e molto tempo per migliorare. D'altra parte non mi piace fare confronti con gli altri, io voglio fare la mia carriera senza pensare a chi possa essere paragonato. Oltre alla vittoria di tappa oggi ho preso un punto per la classifica a punti. Seppure siano tappe di montagna, se ve ne sarà la possibilità nelle tappe di domani e dopo domani, proverò a fare punti sui traguardi volanti».
Elia Viviani (Cannondale): «So di aver perso una bella opportunità e me ne rammarico. La squadra ha fatto un gran lavoro per ricucire la fuga e creare le condizioni dello sprint. Quando siamo entrati nei chilometri finali, abbastanza tecnici, purtroppo non ero nella posizione giusta al momento giusto. Spazio per recuperare posizioni non ce n'era, sono rimasto "imbottigliato" e praticamente non sono riuscito a fare la volata. È un peccato aver perso la maglia rossa, ma voglio guardare avanti. Il risultato di oggi deve essere solo uno stimolo per fare meglio la prossima volata».
Winner Anacona (Lampre): «C'è voluto un grande sforzo per far nascere la fuga, poi per fortuna è nato un bell'accordo tra noi attaccanti e abbiamo guadagnato un buon vantaggio. Il vento nel finale e l'alta velocità ci ha aiutato a resistere alla rimonta del gruppo, peccato che sul più bello l'intesa tra gli noi che eravamo davanti si è rotta: sarebbe stata sufficiente ancora una manciata di chilometri per spegnere la caccia del gruppo e così avremmo potuto giocarci la vittoria tra noi fuggitivi. Sono contento di aver messo in mostra i colori della squadra, ci ho creduto fino in fondo, mi piacerebbe riprovare».
Ramon Carretero (Neri-Alé): «Torno a casa con la convinzione di aver fatto un'esperienza unica e conto di ritornare al Giro nei prossimi anni, se la squadra me ne darà l'opportunità. Quest'anno già in preparazione sono stato poco fortunato e per questo ho corso poco, ma al Giro ci tenevo ad esserci e resistere. Ringrazio Scinto e Citracca per la fiducia accordatami».