Tour of Turkey 2014: Taaramäe, dove eravamo rimasti? - Vittoria dell'estone a Elmali, quinto un ottimo Rebellin
- Presidential Cycling Tour of Turkey 2014
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- MTN Qhubeka 2014
- Adam Yates
- Alexsandr Dyachenko
- Christophe Le Mével
- Davide Formolo
- Davide Frattini
- Davide Rebellin
- Enrico Barbin
- Juan José Cobo Acebo
- Luis León Sánchez Gil
- Merhawi Kudus Ghebremedhin
- Rein Taaramäe
- Romain Hardy
- Simon Yates
- Tomasz Marczynski
- Yohan Bagot
- Uomini
dal nostro inviato
Rein Taaramäe vince la tappa con arrivo in salita del Tour of Turkey, la Finike-Elmali di 184 km, e torna ai suoi livelli. Quelli a cui si era e ci aveva abituato. Il 27enne corridore estone fino a qualche anno fa era infatti una bella speranza del ciclismo baltico ed europeo: tappa al Tour de l'Avenir, al Tour de l'Ain, top 10 in tappe della Parigi-Nizza, del Giro di Svizzera e della Vuelta. In Turchia, nel 2010, aveva anche vestito la maglia di leader prima che Visconti gliela strappasse e lui se ne tornasse a casa per via di una condizione approssimativa. Poi, soprattutto negli ultimi due anni, il vuoto.
Dov'era finito il corridore estone trapiantato in Francia? Lo ha spiegato lui stesso, al termine della tappa: «Ero un buon corridore - ha detto raggiante di felicità - ma negli ultimi dueanni ho rovinato tutto ciò che di buono avevo fatto. Ho avuto dei problemi alla laringe che era ostruita e dava conseguenze a tutto l'apparato respiratorio. Poi mi sono operato e 5 settimane dopo l'operazione ho fatto la prima gara. Da allora mi sono sentito sempre meglio fino alla tappa di oggi, nella quale ho fatto una bella impresa».
Il nome di Taaramäe non era tra i più gettonati stamattina alla partenza anche perché oltre ai vari Kudus, Rebellin, Cobo e Luis León Sánchez, l'estone doveva fare i conti con una bella schiera di compagni di squadra desiderosi di fare una gran bella gara. Capitano designato tra le fila della Cofidis era infatti Yohan Bagot con Edet, Hardy e Le Mével seconde linee. Quest'ultimo si è sacrificato inserendosi nella fuga di giornata (con dentro anche l'ottimo Davide Frattini) mentre capitan Bagot ha trovato strada facendo cattive sensazioni. Così Taaramäe, quando davanti sono rimasti circa 15 corridori a giocarsi la vittoria, ha sorpreso tutti a circa 2.5 km dall'arrivo. Dopo un'accelerazione del polacco Marczynski, il campione nazionale estone ha piazzato il suo scatto che è restato sulle gambe dei rivali.
Solo il giovane Adam Yates è riuscito a riportarsi sul corridore della Cofidis provando a ristabilire i conti con la sorte accanitasi contro il fratello gemello costretto al ritiro dopo una caduta al km 65. Ma nella volata finale i sogni del britannico si sono infranti contro l'esperienza di Taaramäe che ha avuto vita facile nell'aggiudicarsi tappa e maglia. Dietro, la battaglia per il terzo posto è stata anche avvincente con Hardy che ha completato il trionfo Cofidis regolando Kudus e Rebellin le cui squadre, assieme ad Astana e Cannondale, erano state molto attive in testa. Da segnalare le buone prestazioni dei giovani Barbin e Formolo, 10° e 11° all'arrivo, che in Turchia, con tappe come questa e le prossime, stanno provando a maturare e a mettersi in mostra.
Domani qualcun altro potrà farlo nella quarta tappa che da Fethiye porterà a Marmaris. Il finale sarà convulso e non proprio adatto ai velocisti. Basti pensare che su questo arrivo 4 anni fa vinse Visconti e proprio Taaramäe conquistò la maglia di leader. Per l'estone sarà un ritorno dolcissimo alle origini di una carriera in cui ancora può dire tanto.