Liegi-Bastogne-Liegi 2014: Valverde ci prova, Gilbert rimbalza - Bono, fuga eterna. E Kwiatkowski cresce
- LIÈGE - BASTOGNE - LIÈGE 2014
- Alejandro Valverde Belmonte
- Bauke Mollema
- Damiano Cunego
- Daniel Martin
- Domenico Pozzovivo
- Enrico Gasparotto
- Giampaolo Caruso
- Jakob Fuglsang
- Julián David Arredondo Moreno
- Michal Kwiatkowski
- Philippe Gilbert
- Pieter Weening
- Roman Kreuziger
- Rui Alberto Faria da Costa
- Samuel Sánchez González
- Simon Gerrans
- Tom Jelte Slagter
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Simon Gerrans - 9.5
Seconda vittoria in carriera in una classica monumento per il corridore australiano che il prossimo 16 maggio compirà 34 anni. Gerrans non è un predestinato e forse neanche uno dei più forti corridori del mondo in assoluto, però sa leggere bene le corse e quando è al 100% della condizione è un osso durissimo per le sue qualità in salita ed in volata: proprio la sua condizione si corridore forte ma mai tra i primi favoriti gli permette quindi di correre di rimessa e lasciare agli altri il peso del lavoro più importante. In un certo senso la vittoria di oggi ricorda in molti aspetti quella alla Sanremo nel 2012: a "tiragli" la volata allora fu uno scatenato Fabian Cancellara, oggi invece Alejandro Valverde. Una grossa fetta del merito di questa vittoria va anche al compagno di squadra Pieter Weening che subito prima di Ans s'è messo davanti al gruppo a tenere alta l'andatura: senza l'olandese la corsa sarebbe finita molto diversamente.
Alejandro Valverde - 7.5
Contrariamente a tante altre volte in cui ha perso corse per il suo attendismo, oggi il murciano della Movistar è stato l'unico dei principali favoriti ad esporsi un paio di volte in prima persona, più per chiudere buchi che per attacchi veri e propri anche perché le marcature tra i big sono state molto evidenti. Un errore è stato quello di lasciar prendere troppo vantaggio alla fuga della prima ora: il lavoro per chiudere è stato quindi più intenso e la Movistar ha usato alcuni uomini in più di altre squadre in questo frangente, uomini che sarebbero stati fondamentali più avanti. La sua Liegi si gioca tutta sullo strappo finale di Ans, con Caruso e Martin davanti e sempre più pericolosi è stato lui a muoversi per andare a riprenderli: ha tentato quindi la difficile via di una lunghissima volata che non ha avuto successo per un Gerrans in giornata di grazia.
Michal Kwiatkowski - 7.5
Se si pensa che non ha ancora 24 anni verrebbe da chiedere fin dove potrà arrivare se continuerà a crescere come fatto nelle ultime due stagioni. Oggi è rimasto abbastanza presto senza compagni di squadra accanto (molto sfortunato Bakelants) e gli manca ancora un po' di esperienza nel correre da favorito, quel pizzico in più che porta ad evitare quei piccoli errori che fanno la differenza tra la vittoria e un piazzamento. Sta prendendo la mira sia nelle corse a tappe, sia nelle classiche: chiude questa campagna delle Ardenne con un quinto e due terzi posti, anche per lui la sensazione è che il grandissimo successo non tarderà ad arrivare.
Giampaolo Caruso - 9
Quando c'è da correre all'attacco in una grande classica in cui i big si marcano tra di loro il nome di Giampaolo Caruso è uno di quelli che compaiono abbastanza spesso. Oggi, con Purito fuori dai giochi, poteva e doveva fare la corsa e non ha sbagliato praticamente nulla: attento sulla Redoute e la Roche-aux-Faucons, all'attacco sul Saint-Nicolas. Gli sono mancati meno di 200 metri per coronare un sogno, ma può tornare a casa con la consapevolezza di aver fatto una grandissima corsa e di non aver nulla per cui recriminare.
Domenico Pozzovivo - 9
Debutta alla Liegi a 31 anni e sfodera una prestazione monumentale: il lucano dell'AG2R oggi ha dato la sensazione di essere il più forte in gruppo e forse ha pagato un po' d'inesperienza. Ha attaccato prima sulla Roche-aux-Faucons ed è rimasto a lungo in avanscoperta assieme ad Arredondo: il colombiano dopo essere stato ripreso è passato ad un atteggiamento difensivo, Pozzovivo invece ha ancora avuto la lucidità e la forza di seguire Caruso nel suo attacco sul Saint-Nicolas. Purtroppo nel finale è rimasto senza energie e ha dovuto lasciare andare il siciliano della Katusha: nonostante questo è riuscito a difendere una grandiosa quinta posizione; ragionando col senno di poi se non avesse attaccato con Arredondo... Ricordiamo comunque che tra corse in linea e classifiche finali di corse a tappe a cui partecipato, in questo 2014 Pozzovivo non è mai uscito dai primi 10.
Julián Arredondo - 7
L'anno scorso dava battaglie nelle corse del calendario asiatico, quest'anno s'è vinto due tappe di montagna al Tour de San Luis o ora l'abbiamo ritrovato addirittura all'attacco alla Liegi-Bastogne-Liegi. Speriamo che riesca a risolvere il suo problema con il visto e che possa quindi essere al via del Giro d'Italia perché uno scalatore che non ha paura di attaccare può davvero farci divertire. A patto però che si studi bene i percorsi visto che oggi ha sprecato energie per muoversi già sulla Redoute credendo di essere sulla Roche-aux-Faucons, salita su cui poi ha attaccato con Pozzovivo.
Matteo Bono - 8
La fuga del giorno è partita 12 chilometri dopo il via ufficiale e ha visto come protagonisti il belga Pieter Jacobs, il sudafricano Jaco Venter, lo svizzero Pirmin Lang, l'olandese Marco Minnaard, il tedesco Michel Koch e proprio il corridore italiano della Lampre. Questi sei uomini hanno conquistato un vantaggio massimo molto importante e quando sono arrivati sulle côtes più impegnative quasi tutti hanno accusato la fatica: non Matteo Bono che è transitato per primo sulla Redoute, ha aspettato Venter e poi è ripartito ancora da solo venendo ripreso solo a 20 chilometri dall'arrivo dopo un totale di 230 chilometri di fuga... complimenti!
Vincenzo Nibali - 6.5
Ennesima prova generosa di Nibali che ha dato un segnale molto incoraggiante sulla Roche-aux-Faucons quando non ha perso un metro dai big nel momento in cui si sono mossi; da lì all'arrivo poi c'è stato qualche attacchino e una bella trenata nel finale per Enrico Gasparotto (12° alla fine) che è stata una mazzata per le speranze di Caruso e Pozzovivo. Molto combattivo anche Jakob Fuglsang: l'Astana forse avrebbe preferito una corsa più selettiva perché andare all'attacco con un gruppo ancora forte di 70 unità non è facile.
Philippe Gilbert - 4
Prestazione molto negativa per il capitano della BMC anche se comunque è riuscito a portare a casa un 8° posto: in tutta la corsa ha messo la sua ruota davanti a quella di tutti gli altri sono per pochi attimi sulla Côte de Ans ma è quasi subito rimbalzato indietro. Ancora una volta invece s'è ben comportato Samuel Sánchez che sta crescendo di condizione: se quest'inverno fosse riuscito a sbloccare prima la sua situazione contrattuale poteva anche aspirare ad un ruolo più importante. Vedendo la prova di Pozzovivo, però, ci è venuto un grosso interrogativo sulle scelte della BMC: dove era oggi Cadel Evans?
Daniel Martin - s.v.
Fino ad Ans sembrava il lontano parente del corridore dell'anno scorso o anche solo della Freccia Vallone di mercoledì: spesso in coda al gruppo, a volte dava anche l'impressione di soffrire tanto a restare in gruppo. Invece sull'ultimo strappo è partito ed è stato lui il primo a riprendere Caruso, ricreando un finale molto simile a quello del 2013 almeno come colori: stavolta però non c'era dietro un panda a spingerlo ed è clamorosamente finito a terra all'ultima curva. Forse non sarebbe riuscito a contenere la rimonta di Gerrans, ma il dubbio resta e proverà a rifarsi al Giro. A salvare la Garmin ci ha pensato quindi Tom Jelte Slagter, un corridore che sta crescendo e che nei prossimi anni sarà un favorito per la vittoria sulle Ardenne.
Bauke Mollema - 4.5
L'olandese della Belkin ha tagliato il traguardo al 15° posto dopo una corsa in cui non s'è praticamente mai visto: veniva dal 7° posto all'Amstel e dal 4° alla Freccia, una delusione. Un po' meglio invece il compagno di squadra Lars Petter Nordhaug che sarà anche arrivato molto più lontano, ma almeno ha corso all'attacco.
Roman Kreuziger - 7
Dopo l'Amstel Gold Race il patron Oleg Tinkov s'è fatto sentire e oggi in casa Tinkoff-Saxo s'è vista nettamente la differenza. Pur non avendo uno dei principali favoriti per la vittoria, i gialloblu si sono fatti vedere spesso e volentieri nelle prime posizioni: Roman Kreuziger è stato tra i più generosi, oggi stava molto bene ma la sensazione che è rimasta è che non abbia saputo scegliere bene i momomenti in cui muoversi ma la settima posizione al traguardo non è un risultato da buttare.
Damiano Cunego - 6
Prestazione nel complesso discreta per la Lampre-Merida che oggi, oltre che con il già citato Matteo Bono, ha provato a smuovere le acque in più occasioni con Damiano Cunego e con Przemyslaw Niemiec senza riuscire a portare via un gruppetto. Peccato per l'ennesimo episodio sfortunato che ha coinvolto il campione del mondo Rui Costa, costretto al ritiro per una caduta, altrimenti ci sarebbe stata una carta in più da giocarsi e si sarebbe potuto anche migliorare il 13° posto finale di Cunego.