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Giro d'Italia 2014: Punti e abbuoni: tutte le novità - Meno bonus, e cambiano radicalmente le classifiche secondarie

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Alessia Ventura col trofeo del Giro d'Italia © www.giroditalia.itNon è solo la somma data dal percorso e dalla qualità dei partecipanti a caratterizzare una grande gara a tappe. Nelle pieghe di un Giro d'Italia, ad esempio, ci sono altri aspetti da prendere in considerazione: secondari, certo, rispetto alla lotta per la maglia rosa, ma non così poco influenti a livello generale. Le classifiche minori, ovvero quella a punti e quella del Gran Premio della Montagna (ma anche quelle a squadre), non servono solo ad aumentare il "pepe" nei momenti meno intensi, ma possono avere risvolti anche per la battaglia della classifica generale: quante volte, infatti, abbiamo visto una squadra inseguire una fuga apparentemente senza motivo?

Poi, vai a ben vedere e scopri che quella squadra era in lotta per quella tale graduatoria (abbiamo visto team lavorare sodo anche per le classifiche dei traguardi volanti), e inevitabilmente l'impegno per un obiettivo o per l'altro può avere importanti ricadute sulle questioni più generali.

Non è quindi fine a se stesso lo stock di novità che RCS Sport ha messo a punto per quel che riguarda le maglie secondarie del Giro, quella rossa della classifica a punti e quella azzurra dei GPM. Di fatto, modificando il sistema dei punteggi dell'una e dell'altra graduatoria, si è invertita la ratio tra le due. Se in passato capitava che la graduatoria a punti vedesse in lotta gli uomini di classifica, e quella del GPM invece scalatori di secondo piano, da quest'anno sarà il contrario: gli uomini di classifica finiranno per lottare per la maglia azzurra, mentre la rossa sarà lasciata alle scorrerie dei velocisti. Ha senso tutto ciò? Chi può dirlo. Al Tour de France funziona così da una vita, valuteremo a Giro finito se un simile appiattimento sugli stilemi della Grande Boucle avrà giovato alla corsa rosa.

Vediamo il dettaglio: mentre in passato tutte le tappe (e i traguardi volanti) assegnavano un identico punteggio, da quet'anno le frazioni saranno divise in tre categorie (che grossomodo - immaginiamo - ricalcheranno la suddivisione tra tappe di pianura, tappe di media montagna e tappe di montagna). Le frazioni più facili daranno punti ai primi 20 classificati (e ai primi 10 dei TV); le frazioni intermedie premieranno i primi 15 (e i primi 5 dei TV); quelle più dure (e con esse ci saranno presumibilmente anche le crono) daranno punti ai primi 5 (e ai primi 3 degli sprint intermedi).

Per essere precisi, di seguito riportiamo i punteggi in palio per ogni categoria di tappa.

Prima fascia: 50, 40, 34, 28, 25, 22, 20, 18, 16, 14, 12, 10, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1. (TV: 20, 16, 12, 9, 7, 6, 4, 3, 2, 1).
Seconda fascia: 25, 22, 20, 18, 16, 14, 12, 10, 8, 6, 5, 4, 3, 2, 1. (TV: 10, 6, 3, 2, 1).
Terza fascia: 15, 12, 9, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1. (TV: 8, 4, 1).

Non occorre essere dei maghi per intuire che in questo modo i velocisti avranno molte più possibilità di conquistare la maglia rossa. Stando alla classificazione delle tappe del prossimo Giro, dovremmo averne (se RCS non dà indicazioni di diversa natura) 8 di prima fascia, 4 di seconda fascia e 5 di terza (più 3 cronometro).

Per quel che riguarda le salite, sono 5 le categorie di GPM (dalla minore alla maggiore: 4a, 3a, 2a, 1a e Cima Coppi - che quest'anno sarà lo Stelvio). I conseguenti punti sono:
Cima Coppi (9 ciclisti a punti): 40, 28, 21, 15 10, 7, 4, 2, 1.
1a categoria (8 ciclisti a punti): 32, 20, 14, 10, 7, 4, 2, 1.
2a categoria (6 ciclisti a punti): 14, 9, 6, 4, 2, 1.
3a categoria (4 ciclisti a punti): 7, 4, 2, 1.
4a categoria (3 ciclisti a punti): 3, 2, 1.

Sicuramente col nuovo sistema di punteggi, fortemente progressivo, vedremo i big della classifica battagliare - senza nemmeno accorgersene, va detto - anche per la maglia azzurra, che rischia di diventare un accessorio di quella rosa. Giudicheremo in base a quel che dirà la strada, ma a prima vista i nuovi punteggi sembrano un po' troppo progressivi.

In linea di principio, queste modifiche strutturali risultano ingiuste nei confronti di chi in passato si era misurato con regole diverse, magari corridori meno bravi avranno palmarès più ricchi di corridori più forti, sol perché è cambiato il sistema di punteggi, ma siamo consci che tale problema farà perdere il sonno giusto a qualche purista esagerato.

Fin qui ciò che attiene alle graduatorie secondarie. Ma ci sono importanti novità anche per la classifica principale, e il tema - da diversi anni abbastanza caldo - è quello degli abbuoni: dopo un'edizione in cui i bonus per i vincitori di tappa o di traguardi volanti erano stati soppressi (quella del 2012, quando ci si volle uniformare - anche lì - alla recente e confermata tendenza del Tour, che dal 2008 ne fa del tutto a meno), lo scorso anno gli abbuoni erano tornati in gran pompa, coi classici 20"-12"-8" per i primi tre di tappa, e 6"-4"-2" per i passaggi agli sprint intermedi.

Tra il nulla e il molto, si è scelta una via di mezzo, fissando in 10"-6"-4" gli abbuoni per l'arrivo e in 3"-2"-1" quelli per i traguardi volanti. Non oziosa come magari altre questioni, questa qui: per approfondimenti, rivolgersi a Joaquim Rodríguez, che quel Giro 2012 l'avrebbe vinto, se ci fossero stati i bonus. Tutto sommato la mediazione proposta stavolta da RCS Sport potrebbe essere adeguata, considerando da un lato un giusto premio per chi si sbatte per vincere una tappa (non dimentichiamo che l'incentivo serve anche a chiamare alla pugna i big della classifica, che altrimenti potrebbero cedere troppe vittorie parziali ai fuggitivi di giornata), e dall'altro un ciclismo in cui i distacchi non sono enormi come un tempo, e in cui quindi è forse il caso che gli abbuoni vengano decurtati per non incidere in maniera esagerata sulla classifica.

Marco Grassi

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