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Settimana Coppi e Bartali 2014: A Montecuccolo cucca Cataldo - Crono a Dario su Rabottini. Classifica finale a Kennaugh

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Il podio finale con Peter Kennaugh tra Dario Cataldo (a sx) e Matteo Rabottini (a dx) © Bettiniphoto

In una Settimana Coppi e Bartali dominata quasi del tutto (ha fatto eccezione soltanto la tappa di ieri, conquistata da Elia Viviani) dalle maglie nere del Team Sky, ci saremmo sinceramente sorpresi se lo squadrone britannico si fosse fatto sfuggire l'ultima tappa, una cronometro breve ma dal finale ostico e suggestivo al tempo stesso, in grado di esaltare una volta di più il suo già notevole potenziale.

Non era necessario quindi prodursi in riti propiziatori come l'haka, onore e vanto degli All Blacks per eccellenza (la nazionale neozelandese di rugby, n.d.r.), affinché il team diretto da Dave Brailsford potesse aggiungere un'ulteriore alla propria quattro giorni emiliano-romagnola. Chi aspettava con impazienza questo giorno era senza dubbio Dario Cataldo, che nella prova contro il tempo aveva riposto ben più di una speranza, pensando chissà che potesse essere l'ideale viatico per conquistare addirittura il successo nella generale finale.

La prima affermazione in carriera in una breve corsa a tappe alla fine non è arrivata ma sicuramente la gioia per aver ritrovato il successo dopo un anno e mezzo (ultima vittoria la splendida affermazione nella sedicesima tappa della Vuelta 2012, sul tremendo Cuitu Negru quando ancora vestiva la casacca dell'Omega Pharma-Quick Step) serviva per cancellare soprattutto la delusione patita alla Tirreno-Adriatico, quando fu costretto a gettare la spugna quasi subito per problemi fisici e, soprattutto, a rinunciare alla possibilità di un bel risultato nella cronometro di San Benedetto del Tronto, uno dei primi grandi obiettivi stagionali.

Di certo poi in casa Sky si può essere davvero tutti contenti, dal momento che Peter Kennaugh è riuscito a difendere la leadership conquistata a Sogliano al Rubicone e a far propria la classifica generale. Un successo che ci riconsegna in vetrina uno degli atleti più interessanti prodotti dal fiorente vivaio britannico dell'ultimo decennio, con un curriculum fatto di allori pesanti su pista (Mondiali, Europei ed il titolo olimpico nel quartetto a Londra) e di prestazioni notevoli anche su strada, di cui il pubblico italiano più attento ha senz'altro memoria (da Under 23 vinse infatti due internazionali del calibro di Capodarco e del Trofeo Bastianelli e riuscì a terminare terzo il GiroBio 2009, conquistando un successo di tappa). Ritagliarsi i propri spazi in un simile contesto è sempre molto difficile ma il 24enne dell'isola di Man sarà ancora una pedina preziosissima per i propri leader nelle grandi gare a tappe, pronto a finalizzare qualora se ne presentasse l'occasione. Il tutto in una Sky che sembra aver ritrovato anche il miglior Ben Swift e che ha mostrato come possa essere impari il confronto tra un team rodato alle più importanti corse internazionali ed anche le varie Continental che da quest'anno si cimentano in determinati palcoscenici, con vari ragazzi che ancora necessitano di fare esperienza.

La cronometro conclusiva, lunga 10 chilometri e disegnata nello splendido scenario delle colline modenesi, prevedeva un tracciato non banale, con partenza da Pavullo nel Frignano ed un primo strappo di poco superiore al chilometro con pendenze prossime al 10%. Il meglio però arrivava nel finale, con il duro strappo che nell'ultimo chilometro conduceva al castello di Montecuccolo, con pendenze attestate attorno al 20%. Insomma ce n'era abbastanza per dire che quella odierna non era esattamente una crono adatta agli specialisti puri, come invece accadeva nelle precedenti edizioni.

Dopo i primi arrivi sull'inedito traguardo (tra questi faceva segnare il miglior tempo parziale anche il rwandese della MTN Adrien Niyonshuti), è stato il russo dell'Itera-Katusha Alexander Foliforov a far registrare la prima prestazione realmente degna di nota, fermando il cronometro sul tempo di 16'46" e facendo quindi capire subito che non sarebbero stati in molti a sopravanzarlo alla fine (chiuderà in quinta posizione). Ci hanno provato, tra gli altri, l'eritreo Teklehaymanot (17' netti), il connazionale Ovechkin (17'04"), il bielorusso Kiryienka (17'09" per lui, ci si aspettava qualcosa in più) ma nessuno è riuscito a far segnare il nuovo miglior tempo (solo Mazzi con il suo 16'57" riusciva in qualche modo ad avvicinarsi).

É stato così necessario attendere la prestazione di Diego Rosa per assistere al primo ribaltone nella classifica parziale: l'ex biker cuneese dell'Androni, deciso a migliorare la propria posizione nella generala, si è trovato decisamente a suo agio su questo tipo di tracciato, facendo segnare il tempo di 16'40", che quindi lo portava in vetta con 6" su Foliforov. Buona anche la prova di Franco Pellizotti (16'52" il suo tempo), così come quella di Damiano Caruso, appena due secondi più lento di Rosa con 16'42". Sono state però gli ultimi atleti ad infiammare decisamente la lotta per la vittoria di tappa e per il podio: Matteo Rabottini, con una prestazione notevole, si è momentaneamente attestato in testa chiudendo in 16'36" e tutta l'attenzione del momento era rivolta al vero e proprio derby abruzzese in corso con Dario Cataldo, già impegnato sul tracciato e deciso a far propria la cronometro e guadagnare più terreno possibile in classifica. Premesse del tutto confermate visto che il miglianichese, già tricolore contro il tempo nel 2012, pedalava con la giusta determinazione e riusciva a fare la differenza, riuscendo a chiudere col tempo di 16'28 (alla media di 36,410 km/h) che gli valeva la miglior prestazione.

Tempo pressoché impossibile da battere per gli ultimi due a partire, ovvero Manuel Bongiorno (17'17" il suo tempo finale, che non gli ha permesso di difendere il podio) e Peter Kennaugh, il cui compito era solamente quello di contenere il distacco dal compagno di team. La sua prestazione è stata analoga a quella di Bongiorno (17'16" il tempo del mannese) ma comunque il margine con cui si presentava al via (1' su Cataldo) era in qualche modo rassicurante in ottica successo finale. Vittoria di giornata quindi per Dario Cataldo e doppietta abruzzese firmata dall'ottimo secondo posto di Rabottini (il pescarese della Neri Sottoli si sta riportando ai livelli del 2012), distanziato di 8". Podio di giornata conquistato da Rosa (terzo a 11"), davanti a Damiano Caruso (4° a 14") e Foliforov (5° a 18"). Pellizotti (distanziato di 24"), Mazzi (sempre a suo agio sulle strade emiliane, 7° a 29"), Valls (a 30") e il duo eritreo Teklehaymanot-Kudus (rispettivamente nono a 32" e decimo a 36") hanno completato la top-ten di giornata.

Classifica finale che ha premiato quindi Peter Kennaugh, con l'ottima prova di Cataldo che ha permesso alla Sky di fare doppietta, dal momento che Dario è riuscito ad agguantare la seconda posizione con un distacco di 12". Rabottini (terzo a 35") è riuscito a strappare il podio a Bongiorno, scivolato dal secondo al quarto posto con un distacco finale di 43" mentre Caruso e Pellizotti accusano rispettivamente distacchi di 50" e 1'06". Firsanov (a 1'20"), Valls (a 1'24"), Pantano (a 1'45") e Rosa (a 1'48") chiudono la top-ten di questa edizione 2014. Ha portato a termine la gara anche Diego Ulissi, il grande deluso della Coppi e Bartali 2014, arrivato a questo appuntamento in condizioni fisiche precarie che fin dalle prime battute l'hanno escluso da qualsiasi possibilità di riconfermare il successo dello scorso anno: per lui la gara si è chiusa con un 42esimo posto nella generale con un distacco complessivo di 15'12" e la necessità di ritrovare al più presto la gamba dei giorni migliori in prospettiva Ardenne.

Menzione particolare per Simone Petilli, neoprofessionista dell'Area Zero: il giovane lecchese, atleta assai combattivo anche tra i dilettanti, è riuscito a chiudere la Coppi e Bartali in undicesima posizione finale (2'54" il suo distacco da Kennaugh) che però gli è valsa la maglia di miglior giovane, dove è riuscito a precedere un concorrente temibile come Davide Villella (che nella speciale classifica ha chiuso secondo con 13") e soprattutto confermando l'indole battagliera del team condotto in ammiraglia da Massimo Codol. Bilancio positivo anche per il Team Idea, che grazie a Mirko Tedeschi torna a casa con la leadership nella classifica degli scalatori mentre il dominio della Sky è sancito dal prevedibile successo in classifica a squadre e nella classifica a punti vinta da Ben Swift.

Ora spazio al pavé franco-belga mentre per rivedere una gara a tappe sul suolo italico occorrerà attendere la seconda metà di aprile, quando il Giro del Trentino ci porterà sempre più ad entrare in clima Giro d'Italia.

Vivian Ghianni

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