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Milano-Sanremo 2014: In voga quelli che Sanremare - Ritorno al percorso "classico". Tanti favoriti, Cipressa e Poggio decisivi

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Dopo sei edizioni, la Milano-Sanremo torna a transitare su Capo Noli © genova.repubblica.it

L'anno scorso era freddo neve, geloni. Altro che Mondiale di Primavera, la Milano-Sanremo, spezzettata in Milano-Ovada e Cogoleto-Sanremo, fu un vero e proprio martirio, per i pochi coraggiosi che la portarono a termine. La Classicissima si correrà con il maltempo anche domani, ma chi la desidera se ne infischia del meteo e va a prendersela. Non sempre ci riesce, vedi Sagan appena dodici mesi fa: era sicuro di poter far sua la prima classica monumento, lo slovacco, ma si dovette arrendere, con un misto di rabbia ed incredulità, a Gerald Ciolek. Questo perché la Sanremo sembra tanto semplice e scontata, ma alla fine fa discutere per mesi (prima e dopo), riserva sorprese, esalta. Spesso succede così.

Quest'anno ci si è messa anche RCS e la fragile Liguria, a rendere incerta la Classicissima. L'avevamo lasciata a fine settembre con un percorso ricoluzionato, per alcuni violentato: Oltre al morbido Turchino ad agli innocui Capi, si sarebbero affrontate negli ultimi chilometri le salite di Cipressa (o Costa Rainera, che dir si voglia, quella è), Pompeiana (la vera novità che avrebbe tagliato fuori i velocisti) ed il classico Poggio. Un po' più lunga, ben più esigente, totalmente diversa da una Sanremo "classica", con quelle tre salite concentrate nel finale.

Giove Pluvio ci s'è messo con tutto se stesso, la terra ligure, per ampli spazi violentata dalla natura umana come poteva essere la Sanremo per scalatori, ha fatto il resto: frane, piccoli smottamenti, una sicurezza che attorno al bel paesino di Pompeiana non c'è (anche per strade oggettivamente strette per un gruppo di 200 corridori), e addio nuovo tracciato. Si è tornati all'antica, nel senso stretto della parola. Al 2007, quando passato il Turchino e ricevuta la carezza del sole rivierasco, si affrontavano i tre Capi (Mele, Cervo e Berta), la Cipressa ed il Poggio, con picchiata sulla città dei fiori ed arrivo sul Lungomare Italo Calvino. Niente più Manie, che la loro piccola, prima selezione la facevano. Niente Pompeiana, perché la sicurezza non c'è. I velocisti che già avevano disdetto l'appuntamento con la Sanremo (Cavendish e Greipel su tutti) rientrano in gioco.

Finito? Macché! Ancora pioggia - è storia di poche settimane fa - altre frane, a Capo Noli vien giù una villetta. L'Aurelia è intransitabile, la Sanremo costretta a cambiare percorso, forse. Si mandano gli uomini RCS nel tanto ospitale entroterra ligure per cercare ua soluzione alternativa. Poi l'autorizzazione ad usare l'Aurelia, aperta con una sola corsia a Capo Noli. Sarà quindi una Sanremo da velocisti, ma la storia ci insegna che la guerra tra chi vuole andare in fuga (fughe serie, non quelle del mattino, pur nobilissime) e chi vuole arrivare nel gruppone non è sempre applicabile ad una corsa di quasi 300 km (domani saranno 294).

La distanza, anzitutto, non è consueta, ed il campo partenti (e pretendenti) risulta poi immenso. I calcoli scientifici, con le gambe, vanno presi con le pinze, ma Irish Peloton ha calcolato il numero di ciclisti giunti nel gruppo del vincitore. dal 1993 ad oggi. Escludendo Fondriest e Furlan che giunsero da soli, così come Jalabert, che si giocò la Classicissima con Fondriest nel '95, e Gabriele Colombo (giunsero a 1" dal Gewiss Gontchenkov, Coppolillo e Sciandri) nel '96, dal 1997 l'arrivo di massa è stata più una consuetudine.

Erik Zabel nel '97 ne regolò 39, l'anno successivo 18, poi toccò ad Andrei Tchmil, che chiuse il millennio con un assolo e portò a casa l'edizione del 1999. Il 2000 vede un'altra volata di Zabel, primo gruppo di 39 atleti; idem l'anno dopo, ma i primi sono solo 19. Con il 2002, anno perfetto di Mario Cipollini, arrivano nel primo gruppo in 44, nel 2003 il tratto d'autostrada, la Cipressa ed il Poggio lanciano Celestino, Paolini e Bettini, che fa sua la prima ed ultima Sanremo. Dai 3 del 2003 ai 62 (!) del 2004, con Freire ad imporsi (sciagurata l'esultanza anticipata di Zabel, quando aveva più di mezza Sanremo in tasca).

L'anno dopo restano in 39 con Alessandro Petacchi, vittorioso, e nel 2006 Filippo Pozzato allunga sul Poggio insieme a Ballan, resta davanti e vince a sorpresa (il primo gruppo è di 33 unità). Nel 2007 arriva il secondo sigillo di Óscar Freire ed i primi sono 46. Attenzione: è questo l'ultimo arrivo con il percorso classico, quello che verrà affrontato domani dai corridori, anche se l'arrivo era posto in Via Roma. L'anno dopo, il 2008, entrano le Manie ed il nuovo (attuale arrivo), quel Lungomare Italo Calvino che lancia Fabian Calcellara, ma nel 2009 tocca a Cavendish su Haussler (34 nel primo gruppo), ancora Freire nel 2010 (25 i primi), poi sempre meno. Nel 2011 la gara è dura e vince Matthew Goss (primo gruppo con 8 unità), primo aussie alla Classicissima.

Ancora Australia nel 2012, ma anziché Goss c'è Gerrans davanti con Cancellara e Nibali, tutti gli altri a 2" (Sagan su Degenkolb, Pozzato e Freire). L'anno scorso se la son giocata in sette e sappiamo bene com'è andata, con una delusione per Sagan e l'inaspettata gioia di Ciolek. Quindi? Quindi niente, per una classica-lotteria, che vanta alla vigilia - come sempre - decine di favoriti (e magari alla fine vince il Ciolek di turno), le statistiche servono a ben poco.

Inoltre, senza un favorito netto (come poteva essere l'anno scorso Peter Sagan), ma con i vari Degenkolb, lo stesso Sagan, Cavendish, Greipel, e ancora Cancellara, Démare, Gilbert (che tanti temono ma nessuno considera sul serio), i nostri Ponzi, Modolo, Pozzato (un'incognita), Colbrelli che vuol finalmente vincere, dopo una decina di top ten e cinque podi stagionali, Nibali che se pioverà (e pioverà) potrebbe attaccare in discesa...

Tante variabili, tanti favoriti, tanta incertezza. Per questo la Sanremo, anche se cambia percorso, anche se, oggi più che mai, non è tra le prime gare in calendario, anche se non ha il pavé di una Roubaix, i muri delle Fiandre, le côtes delle Ardenne. Anche se è apparentemente lineare, apparentemente semplice (ma son sempre 294 km), è la classica - oseremmo dire la corsa - più attesa di tutte.

A questo link la Startlist ufficiale

Francesco Sulas

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