Dilettanti 2014: Marini di volata alla Popolarissima - Italia, quante kermesse! E i nostri corrono (e vincono) in Francia
- Popolarissima 2014
- Trofeo Ristorante San Pietro 2014
- General Store Bottoli Zardini [Dilettanti] 2014
- Malmantile - Romano Gaini - Taccetti [Dilettanti] 2014
- Zalf Euromobil Désirée Fior [Dilettanti] 2014
- Eugenio Bani
- Flavio Tasca
- Gabriele Campello
- Jakub Mareczko
- Liam Bertazzo
- Luca Benedetti
- Luca Ceolan
- Marco Corrà
- Marco Maronese
- Matteo Draperi
- Mattia De Mori
- Michele Viola
- Nicolas Marini
- Nicolò Lavazza
- Paolo Simion
- Paolo Totò
- Roberto Giacobazzi
- Sebastian Stamegna
- Simone Consonni
- Sven Van Luijk
- Thomas Miquel
- Zydrunas Savickas
- Pianeta giovani
Per una volta mettiamo il lato prettamente riguardante la cronaca in disparte e ci focalizziamo su una riflessione più ampia partita dalla 99a edizione della Popolarissima, classica del calendario dilettantistico italiano che ha la peculiarità di partire e concludersi in quello che è il cuore pulsante del movimento veneto, Treviso, a pochi passi dalla sede dell'UC Trevigiani, in Porta San Tommaso. Fino all'anno scorso, la corsa era una classica in linea per velocisti, che i passaggi sul Montello rendevano quantomeno incerta e non alla portata di tutto il plotone. La scelta degli organizzatori è stata quella di tagliare il passaggio sul Montello e ridurre il tutto ad un circuito di 14.6 km da ripetere 12 volte tra Treviso e Lancenigo, con l'ambizione di avere una corsa spettacolare da far godere su più passaggi per il pubblico trevigiano. Bene, se l'idea era quella di aumentare lo spettacolo, il risultato è stato abbastanza al di sotto delle aspettative.
Il circuito offriva ben poche possibilità di azione, e con squadre di 10 elementi interessate a portare i propri corridori allo sprint (Zalf, Mg.Kvis, Colpack) è stato impossibile portar via un'azione, se non per pochi, controllati singoli, com'è stato per Flavio Tasca (Team Event) o per Paolo Totò (Vc Senigallia, vincitore nelle Marche la settimana scorsa), all'ultimo giro. I 174 km di percorso non sono stati altro che una veloce processione a 46 km/h verso un'inevitabile volata.
E così, anche la Popolarissima si trasforma in una delle tante, troppe kermesse che popolano il calendario italiano. Sia ben chiaro, non è nostra intenzione prendercela con i singoli organizzatori, tanto meno con l'UC Trevigiani (alla quale però si consiglia, per un degno centenario, di tornare al vecchio percorso, o magari pensare ad un circuito cittadino più intrigante, se si vogliono rinverdire i vecchi fasti), per aver osato sperimentare, ma è un dato oggettivo: su 17 gare disputate finora in italia, 10 erano delle kermesse. E occorre ragionare su questo dato sbilanciato, causato prevalentemente da due dinamiche intrecciate tra loro.
La prima è direttamente legata alla natura sempre più localizzata del ciclismo in Italia. Il movimento è contratto attorno a Veneto, Lombardia e Toscana, e a sua volta in Veneto più del 50% delle gare si svolge in provincia di Treviso: una provincia per gran parte della sua estensione pianeggiante, e non si può chiedere a dei volenterosi organizzatori di imbastire lunghi trasferimenti per trovare qualche asperità. Cosa simile dicasi per la Lombardia, dove buona parte delle gare si svolge nelle province di Milano e Monza-Brianza. Sembra una stupidaggine, ma se il ciclismo sopravvive solo in poche zone, la variabilità dei percorsi è inevitabilmente condizionata in negativo.
La seconda ragione è più importante, anche perché dovuta alla persistente ignavia della Federciclismo nei confronti del ciclismo giovanile. Federciclismo che crede di aver risolto tutti i problemi promuovendo le formazioni Continental. Non è affatto così, per quanto il progetto Continental abbia i suoi perché: da un po' di tempo a questa parte il personale della polizia impegnato nelle corse va pagato, da parte degli organizzatori, ed un percorso più lungo implica più territori da attraversare, più poliziotti da interpellare, indi più soldi da spendere. Ci viene il sospetto che la scelta degli organizzatori della Popolarissima non fosse solo dettata da necessità di spettacolo, ma anche da necessità economiche (e già bloccare il traffico a Treviso per 4 ore non dev'essere cosa semplice). In un momento di crisi economica che attanaglia ferocemente gran parte dei settori produttivi italiani, non si può nemmeno biasimare chi è di fatto obbligato a fare le nozze coi fichi secchi: organizzare la gara in circuito costa meno che organizzarla in linea? Si fa la gara in circuito, sic et simpliciter.
La Federazione, da par suo, non ha esercitato il suo potere politico quantomeno per ammortizzare un po' di costi riducendo qualche spesa (esempi? Dotarsi di un'impiantistica da dare in comodato d'uso agli organizzatori: transennatura, palco... cose semplici e banali, insomma), e questo essenzialmente perché alla Federazione stessa, in questo momento, del ciclismo dilettantistico italiano non importa più di tanto. Ecco perché si lascia morire il GiroBio, ecco perché si lascia lavorare il CT della nazionale con un budget ridicolo. Le conseguenze adesso sono i circuiti semplici (tendenza che tra gli Juniores è ancora più sentita), domani saranno le difficoltà, per i nostri tecnici, di individuare talenti adatti alle prove in linea, quando per i ragazzi non ci sarà possibiità di correre su percorsi più lunghi di 10 chilometri.
Ma torniamo alla gara, e a dare il giusto merito a Nicolas Marini, lanciato perfettamente da Davide Gomirato (poi finito settimo) nel bellissimo stadio naturale delle mura trevigiane, per una volata vinta praticamente per distacco su Liam Bertazzo. Rino Gasparrini, il velocista di punta della Mg.Kvis, è rimasto chiuso allo sprint è si è dovuto accontentare della 12a piazza. Sul podio è invece finito a sorpresa Mattia De Mori, veronese al terzo anno della Podenzano: questo suo podio è decisamente il risultato più prestigioso della sua carriera. De Mori precede Mareczko (Viris) e Consonni (Colpack), quest'ultimo sempre più deciso a diventare il velocista della formazione, anche se il piazzamento al Balestra dimostra anche una discreta tenuta in salita. Delude un po' Paolo Simion (Mastromarco), solamente ottavo. Per Marini si tratta già del quarto successo stagionale, con dedica a Zurlo (che dovrebbe rientrare già nei primi di aprile), mentre per la Zalf si tratta di un risultato molto importante, visto che l'ultimo successo alla Popolarissima risaliva esattamente a 10 anni fa, quando fu Gianluca Geremia ad imporsi.
La Popolarissima rischiava di esser l'unica gara di questo weekend in Italia, ma la volontà dei team toscani ha permesso di avere tre circuiti a inizio stagione per tappare i buchi nel calendario. Uno di questi è il Trofeo Ristorante San Pietro, disputato a Quarrata, su un percorso breve ma se non altro non facilissimo. La buona notizia che arriva da qui è il ritorno al successo di Eugenio Bani, corridore di punta della Malmantile con un promettente percorso da Juniores, interrotto dalla famosa vicenda-doping dell' Ambra Cavallini Vangi, con conseguente squalifica. Per Bani è il primo successo da dilettante, arrivato battendo Marco Corrà (Mastromarco), promettente secondo anno che sta andando sempre più vicino al primo successo. Terzo Michele Viola (Altopack), anch'egli partito bene quest'anno. Ai piedi del podio un altro secondo anno, Marco Maronese (Delio Gallina), e l'ex-stagista Farnese Sebastian Stamegna (Fracor).
Alcune formazioni nostrane non si sono arrese al calendario infausto e piuttosto che rimanere al palo, sono andate a cercare fortuna in Francia, con ottimi risultati. General Store e Monviso-Venezia hanno partecipato sabato alla Transversale Des As De L'Ain, una prova regionale tra Saint Vulbas e Prémillieu, nella regione del Rhône-Alpes. Ed un superlativo Luca Benedetti ha dominato la prova, come da pronostico, scattando sul penultimo GPM a 18 km dall'arrivo e giungendo in solitaria al traguardo dopo 138 km. Nulla han potuto i team francesi con un corridore che già da un paio d'anni è maturo per il professionismo: Miquel (Martigues) termina a 8", il lituano Savickas (Bourg-en-Bresse) a 10".La nota positiva per la Monviso è invece il suo nuovo acquisto, che dovrebbe essere uno degli uomini di punta della stagione 2014: trattasi dell'olandese Steven Van Lujik, classe '89 proveniente dalla Continental Jo Piels, che ha già preso le misure più volte col professionismo. Per lui sabato un quinto posto a 42", davanti ad altri due General Store, Luca Ceolan (a 1'01") e Roberto Giacobazzi (1'03").
Domenica invece, sulla Promenade des Anglais di Nizza si correva il Critérium Souvenir Louis-Nucéra come antipasto alla tappa finale della Parigi-Nizza, con un altro vincitore italiano: stavolta si tratta di Matteo Draperi, migrato da due anni in terra francese e passato all'UC Monaco dopo un'esperienza alla Chambéry Cyclisme. Un ragazzo promettente, che già ha conseguito un successo l'anno scorso al Grand Prix d'Autrans e che due settimane fa era arrivato secondo alla Ronde de Montauroux. Anche qui Draperi non è il solo azzurro protagonista: settimo il sanremese Nicolò Lavazza, da quest'anno migrante anche lui (era alla Monviso l'anno scorso), subito davanti a Gabriele Campello, il miglior classificato dei piemontesi della Cerone-Rodman. In Francia era anche il Team Idea, impegnato nella Paris-Troyes dove Christian Delle Stelle ha confermato il suo eccellente stato di forma conseguendo un 13° posto dopo una gara corsa all'attacco.
È un piacere notare come anche in trasferta i nostri ragazzi riescano a mazzuolare i colleghi transalpini (è già la quarta volta quest'anno), prova che il nostro movimento resta forte, ma col nostro calendario il timore è che questi sconfinamenti diventino sempre più frequenti a fronte dell'offerta sproporzionata: solo nel weekend appena trascorso si sono disputate 15 gare, quasi quante quelle affrontate in Italia finora.
Anche il prossimo fine settimana sarà piuttosto povero: domenica si corre nel centro Italia, col prestigioso Gp San Giuseppe di Montecassiano declassato da interazionale a nazionale, e il Giro delle Colline Chiantigiane. Poi per la prima volta quest'anno poi si correrà in infrasettimanale, con il Gp Fiera della Possenta, in quel di Ceresara. Doveva esserci anche la Mentone-Alassio nella stessa data, ma le frane hanno costretto gli organizzatori per quest'anno all'annullamento.