Parigi-Nizza 2014: Bitter Slagter, quanti rimpianti! - Senza il problema di ieri dove sarebbe? Betancur in giallo, domani gran finale
Versione stampabile«Una vittoria agrodolce», dirà Jonathan Vaughters, general manager della Garmin-Sharp, del successo odierno di Tom Jelte Slagter, il secondo in questa Parigi-Nizza dopo quello di Belleville, era la quarta frazione. Basta e avanza per fotografare meravigliosamente - o brutalmente - la Course au soleil dell'olandese. Che non si potrà giocare un bel niente, in termini di classifica generale, vista la perdita di tempo di ieri, a Fayence (ben 1'34" dal vincitore Carlos Betancur, 1'43" nella generale). Ritardo, quello di Slagter, non già dovuto ad un passaggio a vuoto del corridore, ma ad un problema meccanico che nella fase finale della corsa ha messo fuori dai giochi Tom Jelte.
Slagter oggi s'è rifatto, con una volata che di chirurgico ha ben poco, ma il sapore della rivincita c'è, eccome. Un'esultanza svogliata, di chi sa di aver gettato al vento l'opportunità di vincere la seconda corsa World Tour della carriera (ha già fatto suo il Down Under 2013). Esultanza scazzata, sì, possiamo dirlo.
Si parte da Mougins con una nuova maglia gialla, Carlos Betancur. Geraint Thomas è a 8", Rui Costa a 18". Arrivo a Biot Sophia Antipolis, ma nei primi 131 dei 195.5 in programma ci sono ben cinque Gpm. Logica conseguenza che si formino e si disgreghino di continuo drappelli di fuggitivi. Subito al vento Lieuwe Westra, Pim Ligthart, Laurent Didier, Sylvester Szmyd, Albert Timmer e Florian Guillou. Il gruppo controlla, ma al km 4 inseguono Matthias Frank, Marco Marcato, Brice Feillu, Amäel Moinard e Cyril Lemoine.
Si andrà avanti un bel po' con fuggiaschi, inseguitori e gruppo che fa da spettatore faticante. Dopo 41 km si uniscono i due gruppetti in uno solo, con Lieuwe Westra, Pim Ligthart, Laurent Didier, Sylvester Szmyd, Albert Timmer, Florian Guillou, Matthias Frank, Brice Feillu e Cyril Lemoine. Pim Ligthart transiterà in testa a tutti i Gpm di giornata, sfilando a fine tappa la maglia a pois al volitivo Sylvain Chavanel. Sulla terza asperità, il Col de l'Ecre, Brice Feillu cede e viene ripreso dal plotone, che viaggia con un ritardo di 2'50". Non andrà oltre i 3'10".
La corsa impazzisce, i cambiamenti di situazione sono diversi: A 40 km dalla fine dei fuggitivi sopra elencati resta solo Lieuwe Westra, ma il gruppo è a 20". L'olandese dell'Astana è presto raggiunto. Gruppo compatto è un'eresia, in questa giornata, perché non appena raggiunto Westra parte lo Sky David López, con Thomas Voeckler, Sylvain Chavanel ed Alessandro De Marchi, tra gli altri. Ai -30 siamo di nuovo punto e a capo, con il plotone compatto, ma anche stavolta dura poco.
Ai -25 - siamo già entrati nel circuito di Biot Sophia Antipolis, da ripetere due volte - vanno via Alex Howes, Sylvain Chavanel, Enrico Gasparotto, Jan Bakelants, Fabio Felline, John Gadret, Yury Trofimov, Luis Ángel Mate Mardones e Nicki Sørensen. Proprio Felline allunga in occasione dell'ultimo passaggio sul traguardo, quando suona la campanella ed i chilometri restanti sono 18. Dietro provano ad unirsi al piemontese della Trek Chavanel, Mate, Trofimov e Denifl, ma il gruppo chiude.
Tira ora la Lampre, con Serpa e Niemiec che preparano il terreno per Rui Costa. Quando scatta Tony Gallopin è proprio Serpa a seguire il Lotto, ed ai -12 sono raggiunti. Controscatta Francesco Gavazzi, ma ai -11.5 si rialza. Parte allora Chavanel, per la trecentesima volta solo nella giornata di oggi: la voglia di vincere, da parte del francese della IAM Cycling, c'è eccome, ma il gruppo non lascia uscire nessuno. Anche perché nel frattempo l'AG2R La Mondiale di Betancur ha messo Bardet e Vuillermoz a tirare.
Geraint Thomas cade male, Fränk Schleck resta intruppato ed anche Rui Costa, un attimo prima davanti al gruppo, perde diverse posizioni, pur non finendo a terra. La situazione vede tutti i migliori, maglia gialla compresa, giocarsi la vittoria di tappa. Parte presto Tom Jelte Slagter e gela sia Rui Costa, che ancora in maglia iridata non ha vinto (in compenso vanta cinque secondi posti), che Carlos Betancur, che s'accontenta dopo due giornate d'oro. Ancora bene José Joaquín Rojas, 4°, seguito da Arthur Vichot, Tony Gallopin, Stefan Denifl, Zdenek Stybar, Jakob Fuglsang e Peter Velits, 10°. Vincenzo Nibali, che nel finale ha pure abbozzato un attacco, è 13°, mentre per trovare un altro italiano, Damiano Caruso, nello specifico, dobbiamo scendere fino al 30° posto.
Generale che ad una tappa dal termine vede Betancur in testa per 14" su Rui Costa, 26" su Stybar, 27" su Rojas, 29" su Fuglsang, 31" su Vichot, 35" su Gautier e Denifl, 39" su Peter Velits e Spilak. Nibali è 17° a 1'09", Damiano Caruso 19° a 1'12". Degenkolb guida la classifica a punti (ma Betancur, leader dei giovani, è a soli 2 punti dal tedesco), mentre Ligthart è la maglia a pois e la Movistar il primo dei team.
Domani ultimo atto di una Parigi-Nizza un po' moscia, specialmente se confrontata con la Tirreno-Adriatico, ma che ha messo in luce corridori più che discreti. Da Nizza a Nizza ci sarà tanto da sudare per Betancur: sono 128 km senza respiro, con Côte de Duranus, Côte du Châteauneuf, Col de Calaïson, Côte de Peille ed il classicissimo Col d'Èze da affrontare.
Chi avrà gambe e coraggio, da Rui Costa a Stybar, potrà provare a ribaltare la situazione e privare il 24enne colombiano di un altro, importantissimo successo della sua ancor giovane (ma sempre più promettente) carriera.