Parigi-Nizza 2014: Niente deFayence per Betancur - Carlos rimonta su Rui Costa, vince e vola in giallo. Nibali e Caruso ci provano
- Paris - Nice 2014
- Astana Pro Team 2014
- Cannondale Pro Cycling Team 2014
- Garmin - Sharp 2014
- Lampre - Merida 2014
- Movistar Team 2014
- Team Europcar 2014
- Team Giant - Shimano 2014
- Team Sky 2014
- Trek Factory Team 2014
- Alessandro De Marchi
- Alexis Vuillermoz
- Arthur Vichot
- Carlos Alberto Betancur Gómez
- Cyril Gautier
- Damiano Caruso
- Fränk Schleck
- Geraint Thomas
- Gorka Izagirre Insausti
- Jakob Fuglsang
- Jan Bakelants
- John Degenkolb
- Lieuwe Westra
- Romain Bardet
- Rui Alberto Faria da Costa
- Stefan Denifl
- Sylvain Chavanel
- Thomas Voeckler
- Tom Jelte Slagter
- Vincenzo Nibali
- Zdenek Stybar
- Uomini
Dopo la vittoria di ieri e quella, ugualmente spettacolare (ma ben più importante) ottenuta oggi a Fayence, non vediamo come Carlos Betancur non possa, in un futuro più o meno remoto, far sua una delle classiche delle Ardenne. Si è esaltato sulle côtes, ha tenuto duro quando gli avversari partivano a destra e a sinistra, ha infilzato nel finale tutti gli altri.
Il copione di ieri si ripete oggi, con il "Beta" che si butta a capofitto in un rimontone nei confronti dell'iridato Rui Alberto Faria da Costa, lanciato verso la vittoria. Betancur arriva da dietro, spinge un rapporto da cronoman, si pappa vittoria di giornata e maglia gialla. Era forse destino che gli uomini Sky non dovessero superare, almeno per adesso, quota 60, a maglie gialle totali: Geraint Thomas ha stretto i denti finché ha potuto, a tratti comandando, dettando il ritmo, per poi chiudere 4°, a 3" da Betancur. Tanto basta a sfilargli di dosso il simbolo del primato.
Da Saint-Saturnin-lès-Avignon a Fayence, 221.5 km con cinque Gpm, includendo la salitella finale. Farà malissimo a molti. Non prende il via Simon Gerrans. Scatti e controscatti, con la prima fuga di giornata che si forma dopo una trentina di chilometri. All'interno Thor Hushovd (BMC), Sylvain Chavanel (IAM), Simon Yates (Orica-GreenEDGE), Gert Steegmans (Omega Pharma-Quickstep), Jimmy Engoulvent (Europcar), Michel Koch (Cannondale), Albert Timmer (Giant-Shimano) e Anthony Delaplace (Bretagne-Séché Environnement).
Chavanel resta da solo nel volgere di pochi chilometri, transitando per primo sulla Côte de Bonnieux, prima difficoltà di giornata, ed incrementando il suo vantaggio nei confronti di Valerio Agnoli nella graduatoria di miglior scalatore. Il gruppo è però a 15" dal portacolori della IAM Cycling, così si ritorna ad una situazione di gruppo compatto.
Al km 69 però partono altri uomini: Stephen Cummings (BMC), Jens Keukeleire (Orica-GreenEDGE), Mattia Cattaneo (Lampre-Merida), Pim Ligthart (Lotto Belisol), Giovanni Bernaudeau (Europcar), Gregory Rast (Trek), Aleksandr Kuchynski (Katusha), Adrien Petit (Cofidis), Alessandro De Marchi (Cannondale)e Florian Vachon (Bretagne-Séché Environnement) vanno in avanscoperta e prendono subito 2'25" di vantaggio. Tra loro ed il plotone c'è Enrico Gasparotto che prova a chiudere, ma si rialzerà.
Coloro che non cedono e si portano sui fuggitivi, che hanno avuto un vantaggio massimo di 3'05" dopo 98 km percorsi, sono Sylvain Chavanel e Thomas Voeckler. Raggiungeranno i dieci al km 169, formando un drappello di 12 uomini al comando. Chavanel passa per primo anche sulla Côte du Mont-Meaulx, ma il gruppo è a 50". A 34 km dall'arrivo, col plotone che si affaccia a 35", tirato da Sky e FDJ.fr, i fuggitivi si spaccano: restano davanti De Marchi, Chavanel, Voeckler e Ligthart. In gruppo lavora anche l'Omega Pharma, con Tom Boonen a tirare in prima persona.
Dopo il traguardo volante di Fayence (De Marchi su Voeckler e Ligthart, gruppo a 30"), si affronta per la prima volta il muro finale, dove Chavanel lascia i compagni di fuga (De Marchi è l'ultimo che tenta di restare a ruota del francese). Non dura troppo la fuga solitaria di Chavanel, ripreso ai -23 da José Serpa ed Alexis Vuillermoz, fuoriusciti con veemenza dal plotone. Dietro si mette a tirare l'Astana, con Westra e Nibali a scortare il vero capitano del team kazako, Jakob Fuglsang.
Ripresi Serpa e Vuillermoz, lungo le rampe del Col de Bourigaille attaccano Fränk Schleck, Stefan Denifl ed Alexis Vuillermoz. Mancano 20 km al traguardo. Denifl scollina per primo ma è proprio al Col de Bourigaille che i tre di testa vengono raggiunti da Przemyslaw Niemiec, Eduardo Sepúlveda e Yury Trofimov. La discesa, non troppo tecnica, è però sufficiente a Vincenzo Nibali per allungare il gruppo (e sul gruppo, visto che il messinese scatta di continuo).
Se ne va un altro siciliano, Damiano Caruso, con Dries Devenyns che lo segue. Nibali continua ad allungare ma la Sky ed il leader Geraint Thomas sono molto vigili. Ai -6 i due fuggitivi vengono ripresi, ci si guarda in faccia e Simon Spilak scatta ai -4.1. Nibali prova ad andar via con lo sloveno della Katusha ma da dietro una AG2R La Mondiale organizzatissima per Betancur fa avere ancora una situazione di gruppo compatto. AI -3.4 km sono ripresi Spilak e Nibali, inizia il muro finale.
Vuillermoz attacca deciso, dietro la reazione non è pronta. La serpentina di tornanti che conducono nell'abitato di Fayence sono fatali proprio a Vuillermoz, raggiunto e che di uno di questi tornanti è vittima, finendo a terra. Perde tempo anche Slagter, vincitore due giorni fa, oggi vittima di un problema meccanico. Nel trambusto, l'iridato Rui Costa allunga con decisione ma ancor più bravo a recuperare e fulminare sul traguardo il lusitano della Lampre è Carlos Betancur.
La sua rimonta è da manuale del ciclismo, tempistica perfetta. Dietro al colombiano ed a Rui Costa c'è Zdenek Stybar, che nella discesa del Col de Bourigaille aveva tentato l'allungo, come Nibali. Stybar chiude a 3", così come l'ex maglia gialla Geraint Thomas ed il Campione francese Arthur Vichot. A 7" Cyril Gautier, Jakob Fuglsang, Tony Gallopin e Stefan Denifl, mentre a 11" troviamo Gorka Izagirre. Damiano Caruso, primo italiano al traguardo, è 25° a 25" mentre Vincenzo Nibali, attivissimo, nel finale ha mollato la presa, accumulando un ritardo di 41" (ha chiuso al 35° posto).
La classifica generale, se non è scolpita nella roccia, ci va molto vicino: Betancur ha ora 8" su Thomas, 18" su Rui Costa, 22" su Stybar, 24" su Rojas, 25" su Fuglsang, 27" su Vichot, 29" su Bakelants, 31" su Gautier e Denifl. Il primo italiano è Damiano Caruso, 18°a 49" da Betancur, mentre Nibali è 23° a 1'05". Betancur passa al comando della classifica dei giovani, ed è a soli 7 punti da Chavanel in quella degli scalatori, mentre la graduatoria a punti è sempre di John Degenkolb.
Domani settima tappa, 195.5 km da Mougins a Biot Sophia Antipolis; cinque Gpm, di cui due di prima categoria, ma l'ultima asperità è posta a 64.5 km dall'arrivo. Sarà la volta buona che la fuga arriverà in porto? In ogni caso, non sarà certo domani la giornata in cui i Thomas e Rui Costa della situazione potranno pensare di scalzare dalla vetta della classifica Betancur (a meno di guai meccanici).
Più adatta ad imboscate la tappa che domenica porterà il gruppo a Nizza, anche se pure quella non sarà da terremoti nella generale. Carlos Betancur non è ancora il primo colombiano (e sudamericano, ma non extraeuropeo, visti i precedenti di Vinokourov e Porte) a vincere la Course au soleil, ma al bel giallo di questa maglia sta facendo già l'abitudine. Come se fosse un piccolo, grande tatuaggio.