Regolamento UCI: Scorciatoie, vietate o no? - Nuova norma ma dubbi sull'applicazione
Versione stampabileIl primo weekend di gare in Belgio ha creato subito polemica a causa del comportamento del primo gruppo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, proprio il gruppetto con Tom Boonen e soci che è riuscito a tenere a distanza il plotone degli inseguitori ed a giocarsi il successo finale della corsa. I dieci corridori di testa in realtà non hanno fatto nulla che non fossimo abituati a vedere già gli scorsi anni soprattutto nelle classifiche fiamminghe: durante l'inverno, però, al regolamento dell'UCI è stato aggiunto il paragrafo 1.2.064 bis che vieta severamente ai corridori "l'uso di marciapiedi, sentieri e piste ciclabili lungo la carreggiata che non formano parte del percorso" pena la squalifica.
La regola vale per tutte le corse ma è chiaro che ad essere maggiormente prese di mira sono le gare del nord dove, tra strade strette, ostacoli o pavé, abbiamo visto sempre questi comportamenti incriminati: alla Roubaix, specie quando non piove, i corridori cercano sempre di evitare il pavé andando a cercare quella banchina laterale più scorrevole, in altre corse invece si vedono spesso corridori che saltano su e giù dai marciapiedi (sfiorando pali e pedoni) per cercare di recuperare posizioni in gruppo. Tutto questo adesso non si può più fare ed il motivo che ha spinto l'UCI ad adottare questa regola è la sicurezza, sia dei corridori che del pubblico: emblematico il caso del Giro delle Fiandre 2012 quando un tifoso a bordo strada si scansò leggermente al passaggio del gruppo ma non vide Sebastian Langeveld sulla pista ciclabile alle sue spalle; i due entrarono in collisione ed il corridore olandese terminò lì la propria corsa con una clavicola rotta.
Le intenzioni dell'UCI erano sicuramente lodevoli perché la sicurezza di una corsa viene sempre al primo posto e poi, diciamolo, se una corsa prevede un tratto di pavé può risultare fastidioso vedere i corridori che fanno di tutto per evitare quel tipo di difficoltà. Però come ha evidenziato il tedesco Marcel Sieberg attraverso Twitter questa nuova regola non è stata applicata alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne: nelle fasi cruciali della corsa gli attaccanti hanno potuto approfittare di un sentierino laterale ad un tratto di pavé per guadagnare sul gruppo tirato da Sieberg e dai suoi compagni della Lotto Belisol che invece era rimasto sulle pietre. Lo stesso Sieberg quantifica in 30" il tempo perso in quel tratto ma è evidente che anche fossero stati di meno la corsa sarebbe potuta andare diversamente visto che la testa della corsa avrebbe dovuto affrontare 60 km senza ammiraglie al seguito e quindi senza possibilità di rifornimenti.
Nel caso della Kuurne-Bruxelles-Kuurne magari la fuga ce l'avrebbe comunque fatta e Tom Boonen avrebbe vinto ugualmente la corsa, il punto è che adesso diventa obbligatorio un intervento rapido dell'UCI che chiarisca i termini di applicazione della nuova direttiva altrimenti tutti si sentiranno legittimati ad infrangerla senza neanche porsi il problema. Un problema è capire cosa si intende per non fare parte del percorso: Sagan che in Oman salta uno spartitraffico va bene perché entrambe le corsie erano valide? E nel caso di un settore in pavé il sentierino laterale è considerabile facente parte del percorso? Transennare o delimitare con del nastro tutti i tratti critici di un percorso è difficile così come lo è per i giudici stare dietro ad ogni movimento specie se avviene a metà del gruppo.
C'è quindi il rischio di trovarsi nel regolamento un articolo che si presta a varie interpretazione e che quindi non si riesce ad applicare. In più si può verificare anche una situazione simile a quella del tempo massimo nelle corse a tappe: se un corridore infrange la regola lo si squalifica, cosa si fa invece se ad essere coinvolti sono 30, 40 o anche 50 corridori? Si mandano comunque tutti a casa o si chiudono entrambi gli occhi? Il risultato della Kuurne-Bruxelles-Kuurne non è in discussione ed è un bene che questi problemi siano emersi in una corsa che, seppur storica, è pur sempre di categoria 1.1 e non un monumento del World Tour: i grandi appuntamenti però si avvicinano e serve fare chiarezza per gli interessi di tutti.