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Milano-Sanremo 2014: Sarà una pioggia di velocisti - Pompeiana tagliata, niente Manie. Cavendish e gli altri sprinter se la ridono | Cicloweb

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Milano-Sanremo 2014: Sarà una pioggia di velocisti - Pompeiana tagliata, niente Manie. Cavendish e gli altri sprinter se la ridono

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L'altimetria della Milano-Sanremo 2014, senza la Pompeiana nel finale © RCS Sport

Il 10 settembre scorso, appreso da RCS Sport del cambiamento di percorso della Milano-Sanremo, titolavamo: Classicissima, svolta netta. Tolte le Manie, la Classicissima di primavera si riduceva in sostanza a 66 km di bagarre, con Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta, quindi Cipressa, subito seguita dall'inedita Pompeiana, che a sua volta anticipava Poggio ed il finale, non in Via Roma ma ancora sul Lungomare Italo Calvino. Finale spettacolare? Forse no, sicuramente rivoluzionario, e non si sa quanto migliorativo.

La salita della Pompeiana, sulla bocca di molti dagli anni 2000 (basti pensare che nel 2005 Mirko Celestino, di Andora, sperava che RCS introducesse l'ascesa dei suoi allenamenti nel percorso della Sanremo), faceva molto discutere: da una parte piazzarla tra Cipressa e Poggio sconvolgeva la Classicissima, chiudendo di fatto le porte di Lungomare Italo Calvino ai velocisti più puri, dall'altra molti corridori che nei finali delle recenti edizioni avevano attaccato, spesso a vuoto (un nome su tutti: Vincenzo Nibali), avrebbero potuto trovare nel terzetto di salite finali pane per le loro gambe.

Il dibattito - Classicissima snaturata o semplicemente corsa che si "evolve"? - proseguiva, così come, più trascorrevano i giorni, più arrivavano defezioni (Mark Cavendish si era già tirato fuori dalla contesa, Fabian Cancellara non capiva «questa tendenza a rendere più dure tutte le corse»), o corridori che, abituati a puntare alla Sanremo avendo spunto veloce e stringendo i denti su Cipressa e Poggio, vedevano i loro piani buttati all'aria dall'ingresso della Pompeiana.

Si badi, la Sanremo non è certo una corsa priva di mutamenti di percorso, forzati o meno: fino al 1960 la selezione la facevano il Turchino, i Capi e le strade, non propriamente scorrevoli come oggi (e le gambe dei corridori, certo!). Ma è dal '60 che Vincenzo Torriani inserisce nel percorso la salita del Poggio, per provare a spezzare il dominio dei velocisti sul traguardo sanremese. Nel 1982, per indurirla ulteriormente, ecco entrare la salita di Costa Rainera, che verrà identificata da tutti come la Cipressa. Col tempo in tanti prendono le misure a queste due asperità e si torna, più o meno, agli sprint in sequenza.

Dal 2008, dopo anni di discussioni sull'inserimento di una salita a ridosso di Sanremo - quella di Pompeiana, appunto - ecco invece le Manie. Inserita per caso, non per un preciso disegno: l'Aurelia è infatti chiusa al transito a causa di una frana tra Noli e Varigotti. Le Manie superano Capo Noli ed affrontate dopo 199 km di corsa - iniziano proprio dall'abitato di Noli, poco dopo Savona - rimangono nelle gambe, se fatte ad un'andatura non turistica. Negli anni si sono trovate le squadre che hanno spremuto i loro gregari sin da lì per far fuori i velocisti. Tornati sull'Aurelia, si procedeva verso i Capi, poi Cipressa, Poggio ed arrivo.

Dal 2008 al 2012 (l'edizione scorsa non è attendibile, in quanto la Classicissima fu spezzata in due dalla neve) solamente nel 2009 si è assistito alla vittoria in volata a ranghi compatti di Mark Cavendish, altrimenti la fuga di questo, la tirata di quell'altro (spesso identificabile o in Cancellara o in Nibali), portavano ad un gruppetto ristretto che si giocava la Sanremo. Da quest'anno dunque, sarebbe dovuto cambiare in toto il registro: fuori le Manie, si arriva alla Cipressa come in processione: da lì al traguardo, tutti insieme, tutti belli carichi, ci si dà battaglia, sfruttando Pompeiana e Poggio. Non importa se il percorso innovativo sia il benvenuto oppure no, perché ci si mette il maltempo a fare da deus ex machina.

In Liguria (ma non solo) piove, piove molto. Gli smottamenti, specie nelle stradine dell'entroterra, quelle che nemmeno sospetti possano esistere, ed invece aprono nuovi mondi, sono ordinari. Arriviamo perciò al 14 febbraio: salta fuori che la salita di Pompeiana, dopo acqua passata sotto ma soprattutto sopra i ponti, non è ritenuta sicura: «C'erano molte perplessità - dice Paolo Leuzzi, assessore alla polizia provinciale e all'urbanistica, a La Stampa. Io stesso, con il comandante della polizia provinciale Carrega, avevo effettuato un sopralluogo sul percorso da cui erano emersi molti problemi legati alla sicurezza».

Oltre ai problemi recenti dovuti ai forti temporali, che hanno costretto a chiudere la strada verso il paese di Pompeiana, ci sarebbero da sborsare molte decine di migliaia di euro per asfaltatura, messa in sicurezza, altri interventi. I costi lievitano, dopo il maltempo che ancora imperversa sulla Liguria e l'amministrazione provinciale è impossibilitata a sostenere queste spese.

Arriviamo ad oggi, cambia tutto, cioè niente. In una riunione indetta dalla Prefettura di Imperia ed a cui hanno preso parte, oltre ai rappresentanti di RCS Sport, la Provincia di Imperia, l'Anas e la Polizia Stradale si arriva alla conclusione: zac!, fuori la Pompeiana e niente introduzione della salita delle Manie.

Così Mauro Vegni, Responsabile dell'Area Ciclismo di RCS Sport: «Abbiamo incontrato i nostri interlocutori della Prefettura e della Provincia di Imperia per capire quali margini ci fossero per mantenere il percorso originale con la salita della Pompeiana. Viste anche le attuali condizioni meteo e visti i danni che il maltempo ha provocato in questi mesi, abbiamo ritenuto che non ci fossero più le condizioni per mettere in sicurezza le strade interessate e di conseguenza la corsa. Voglio comunque ringraziare le istituzioni per la tempestività con cui ci hanno sottoposto le loro preoccupazioni, cosa che ci ha consentito oggi di comunicare il nuovo percorso ufficiale, in modo che tutti gli addetti ai lavori, squadre e corridori in primo luogo, possano organizzarsi per tempo e al meglio. Il percorso previsto per quest'anno, sarà riproposto nel prossimo sperando di non incontrare le stesse problematiche anche nel 2015».

Se la discussione sull'opportunità o meno di inserire la Pompeiana nel finale della Sanremo proseguirà, almeno per quest'anno si torna indietro di sette edizioni, al percorso del 2007, quando Óscar Freire prevalse su Allan Davis e Tom Boonen sotto al traguardo sanremese, allora posto ancora in Via Roma. Cosa cambia? Intanto il chilometraggio, con i 299 km dell'originale percorso che, tagliata la Pompeiana, scendono a 294.

Sarà una Sanremo, appunto, classicissima: con l'innocuo Passo del Turchino, i poco incisivi Capo Mele, Capo Cervo, Capo Berta, la Cipressa, luogo di riscaldamento, ed il Poggio, decisivo (forse), si combatterà una battaglia che a molti annoia, a tanti altri affascina. Senza le Manie, che evitavano la tranquillità relativa, quella che con tutta probabilità vedremo nei primi 270 km di corsa. Sarà una Sanremo combattuta tra i velocisti e coloro i quali vogliono rovinare i piani alle ruote veloci, come fossimo a guardie e ladri. Certo, con un minimo di tenuta sulle salite ci vorrà, ma l'appiattimento di Manie e Pompeiana non possono certo dispiacere a coloro i quali, già veloci e vincenti in quest'inizio di stagione, avevano riposto ogni sogno di gloria sanremese.

Pensiamo ad André Greipel, il più vincente del 2014, ad oggi, ma pure a Marcel Kittel, Peter Sagan, ancora scottato dal 2° posto dello scorso anno. E Cavendish cosa farà? Estraniatosi subito dalla lotta, potrebbe rientrare, e nemmeno troppo clamorosamente. Probabilmente sarà così. Un altro che sicuramente ride è Sacha Modolo, già a segno quattro volte nel 2014 e che alla Sanremo, nella sua stagione d'esordio tra i pro' (era il 2010), ha ottenuto un 4° posto che ad oggi è il suo miglior piazzamento.

Modolo (ma pure Colbrelli) ride, Pozzato forse meno: il vicentino che vive a Montecarlo ha provato e riprovato il nuovo finale della Classicissima, durante l'inverno. La salita di Pompeiana la percorre in 13' circa e la conosce come le sue tasche. Di certo, calano drasticamente le possibilità di vittoria di Vincenzo Nibali e di tutti coloro i quali, da Ulissi in giù, pensavano di poter fare la differenza su una di quelle tre salite poste nel finale, messe così in sequenza.

C'è anche chi, come Luca Paolini, prende atto del cambiamento, consapevole di essersi preparato per tutto l'inverno per una Sanremo totalmente diversa, mentre Stefano Zanini, dall'ammiraglia Astana, è felice di questo ritorno alla «vera Sanremo». Una Classicissima di primavera sempre incerta (altrimenti si chiamerebbe in un altro modo), ma che inevitabilmente sarà più a favore di chi, pur tenendo sulle salite, ha ottimi e veloci assi nella manica da giocarsi allo sprint.

Non sarà - non ancora - la Sanremo di Cipressa-Pompeiana-Poggio compresse in 37 km, ma quella dei velocisti che puntano ad arrivare più o meno compatti sul Lungomare Italo Calvino. Dall'altra parte, a fare opposizione, chi proverà a sorprendere tutti. Quale fazione avrà la meglio? Tra 23 giorni lo sapremo.

Francesco Sulas

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