Trofeo Laigueglia 2014: Sinkewitz alleva un Serpa in seno - Vittoria di mestiere del colombiano. Pasqualon ottimo terzo
- Trofeo Laigueglia 2014
- Area Zero Pro Team 2014
- Bardiani Valvole - CSF Inox 2014
- Cannondale Pro Cycling Team 2014
- Lampre - Merida 2014
- Meridiana Kamen Team 2014
- Andrea Pasqualon
- Christophe Laborie
- Davide Villella
- Diego Ulissi
- Franco Pellizotti
- José Rodolfo Serpa Pérez
- Marco Marcato
- Matteo Montaguti
- Matteo Rabottini
- Patrick Sinkewitz
- Robinson Eduardo Chalapud Gómez
- Simone Petilli
- Songezo Jim
- Sonny Colbrelli
- Uomini
dal nostro inviato
Rancore, polemiche ed infine arriva la pace in questo Trofeo Laigueglia. Molte emozioni in una corsa che, almeno in linea teorica, avrebbe dovuto risolversi in uno sprint di venti, massimo trenta corridori. E invece no, si risolve in una lotta a due, José Serpa e Patrick Sinkewitz. Vanno via sulla Cima Paravenna, ultimo passaggio, e con loro c'è Rabottini; il Neri Sottoli-Yellow Fluo si staccherà, e non sa che sta perdendo il treno buono, ottimo.
Sì, perché se all'inizio Sinkewitz e Serpa guadagnano pochi secondi, arrivano ad avere oltre un minuto. Ad Alassio, ultima località attraversata prima di Laigueglia, hanno 30" su un gruppo tirato dai Cannondale: è fatta! In teoria, nella volata a due vincerebbe Sinkewitz, ma il tedesco della Meridiana sprinta lungo, si fa passare da Serpa e, mentre il colombiano alza le braccia al cielo per la prima volta qui a Laigueglia, il tedesco mostra tutto il suo disappunto esibendo un doppio pollice verso: «Non so nemmeno come si chiama quello che ha vinto... Serpa? Non lo conosco. So che ho tirato solo io e comportarsi così nei miei confronti non è corretto».
Sinkewitz lavora, Serpa, cinico, lo batte. «Stamattina siamo partiti con Ulissi capitano - affermerà il colombiano - e l'intenzione era comunque quella di attaccare in salita. O io, o Cunego, Niemiec... Ho provato e mi è andata bene».
Il 51° Trofeo Laiguieglia, era partito stamane alle 11 in punto con 171 corridori (non ha preso il via Mariano Giallorenzo della Meridiana Kamen). Scatti e controscatti nel tratto che da Laigueglia porta ad Albenga, ma nessuno riesce ad evadere. Bisogna aspettare una trentina di chilometri, quando il gruppo inizia a salire verso la prima asperità di giornata, il Passo del Balestrino (non valido come Gpm) per assistere all'attacco che porterà alla fuga di giornata.
Protagonisti Simone Petilli (Area Zero), Songezo Jim (MTN Qhubeka) e Robinson Eduardo Chalapud (Colombia). A 15" fuoriesce il francese della Bretagne-Séché Environnement, Christophe Laborie, mentre il gruppo è a 44". Laborie si unisce ai tre di testa, e si forma un quartetto che va d'amore e d'accordo. Sul Balestrino il vantaggio sul gruppo, che è tirato dai Bardiani-CSF, è di 3'32"; dopo un'ora di corsa la media è di 36.7 km/h.
Scende la strada e scende, seppur leggermente, il vantaggio dei battistrada, ma è questione di secondi. Risale nuovamente mentre si affronta per la prima volta la Cima Paravenna, con 4'32"; dietro tirano Lampre-Merida e Neri Sottoli-Yellow Fluo, ma davanti lavorano bene, tanto da arrivare ad avere un vantaggio massimo di 7' tondi tondi lungo l'ascesa al Paravenna. In cima il primo a transitare è Laborie, con Jim, Petilli e Chalapud a seguire. Il gruppo principale è a 5'52". Nella discesa il vantaggio cala ed il gruppo, ora tirato da Lampre-Merida e Neri Sottoli-Yellow Fluo, è a 4'38".
Al primo ed unico passaggio da Laigueglia prima dell'arrivo i quattro hanno 3'50" ed imboccano lo strappo di Colla Micheri, 2 km all'8.8% di pendenza media. La discesa porta poco fuori Andora, ma non c'è tregua e si sale subito verso Stellanello, poi al Testico, ed i fuggitivi non hanno vita facile. Cede Songezo Jim, mentre al Testico è Laborie a precedere Petilli e Chalapud. Gruppo guidato dalla Neri Sottoli-Yellow Fluo che ha un ritardo di 1'12". Il gruppo è però in recupero ed a 48 km dal traguardo, con il solo Paravenna da affrontare per l'ultima volta, si ricompatta.
Non dura poi molto questa situazione, visto che attaccano tre uomini: Matteo Rabottini (Neri Sottoli-Yellow Fluo), Patrick Sinkewitz (Meridiana Kamen) e José Serpa (Lampre-Merida). Rabottini fatica a tenere il ritmo dei due, mentre dietro il plotone esplode e si frammenta. Restano in trenta ad inseguire Sinkewitz e Serpa, che transitano sul Paravenna in quest'ordine, e con 30" su Rabottini, appena ripreso dal gruppo. In discesa i due guadagnano ancora, fino a poter vantare 1'07" su un plotone di 25 unità circa.
Arrivati a Villanova d'Albenga Serpa e Sinkewitz perdono qualcosa: il loro margine è comunque buono - 58" - ma apparentemente insufficiente ad arrivare, con 20 km da percorrere e l'Aurelia battuta dal vento leggero ma contrario. A volte, invece, càpita che la fuga arrivi. Ad Alassio - mancano 9 km al traguardo - il gruppo si riporta a 30". La Cannondale tira per Marcato, ma davanti Sinkewitz e Serpa continuano a menare. Il finale è noto: Sinkewitz è il primo a sbucare sul lungomare di Laigueglia. Lancia la volata, il rapporto forse non è ideale ed il tedesco si sposta a destra. Serpa lo passa a sinistra ed in agilità va a prendersi la prima vittoria stagionale.
Il gruppo giunge a 12" ed è regolato da Andrea Pasqualon, che in due giornate di gara ha ottenuto due terze piazze (l'altra al GP Costa degli Etruschi di Donoratico). Felicità a metà per il portacolori dell'Area Zero, che ora cercherà la vittoria. Sonny Colbrelli, partito con grandi ambizioni, è 4° davanti a Diego Ulissi. Davide Villella, a dispetto del periodo («Siamo alle prime gare, non penso ancora di poter essere competitivo», dichiarava stamane il giovane della Cannondale), coglie un fantastico 6° posto, precedendo Montaguti, Marcato, Rabottini e Pellizotti, che chiude 10°. Appena fuori dai dieci (11°) Mauro Finetto, punta della Neri Sottoli-Yellow Fluo, mentre Rubiano Chávez è 12°.
Sinkewitz, molto deluso, ripeterà sul podio il gesto del pollice verso, al momento della premiazione del migliore di giornata, José Serpa. Il tedesco ed il colombiano, tuttavia, saranno chiamati una seconda volta sul podio, più per i fotografi che per altro. Si stringeranno la mano in segno di pace, e per Serpa alla fin fine va anche bene così. Sinkewitz invece, arrivato ad un passo da una bella, bellissima vittoria, dovrà elaborare il lutto (sportivo, anche se il tedesco l'ha tirata in lungo per un bel po') e ripensare a cos'è andato storto, in quegli ultimi 30 km di corsa.
I prossimi appuntamenti italiani saranno agli inizi di marzo, con il G.P. Camaiore giovedì 6, seguito dalla Strade bianche sabato 8 con la Roma Maxima domenica 9. In quest'ultima gara, con il Colosseo sullo sfondo, ci sarà qualche altro pollice verso? Copyright Patrick Sinkewitz, naturalmente...