Tour de San Luis 2014: Il gran ballo dei debuttanti - Dopo Gaimon esulta Arredondo, terzo Quintana
- Tour de San Luis 2014
- Garmin - Sharp 2014
- Trek Factory Team 2014
- Cristian Andres Martínez
- Damiano Caruso
- Domenico Pozzovivo
- Ivan Santaromita
- Jonathan Guzmán
- Jorge Alberto Giacinti
- Julián David Arredondo Moreno
- Nairo Alexander Quintana Rojas
- Peter Stetina
- Phillip Gaimon
- Sebastian José Tolosa
- Sebastian Martin Junior Trillini
- Uomini
Dopo la bella impresa di ieri di Phil Gaimon, oggi al Tour de San Luis ha esultato nuovamente un corridore al proprio debutto con la maglia di una formazione World Tour: a tagliare per primo il traguardo in quota del Mirador del Potrero è stato infatti il colombiano Julián Arredondo della Trek Factory Racing; nelle ultime due stagioni questo scalatore di 25 anni s'era messo in grande evidenza con l'italo-giapponese Team Nippo tanto che nel 2013 Arredondo è stato capace di aggiudicarsi anche la classifica finale del circuito continentale asiatico grazie ai trionfi al Tour de Langkawi e al Tour de Kumano, oltre al 2° posto al Giro del Giappone.
Nonostante quei risultati molto incoraggianti bisogna dire che non è mai facile per un corridore che fa un salto di squadra da Continental a World Tour riuscire ad adattarsi subito alla nuova realtà, ma Gaimon e Arredondo hanno dimostrato come ciò sia possibile: partendo forte fin dall'inizio si può sfruttare una condizione media del gruppo ancora non troppo elevata, si può emergere e guadagnarsi spazio, morale e fiducia per il futuro. In più oggi Gaimon ha dato un segnale importantissimo non solo difendendo la maglia di leader, ma addirittura piazzandosi in 15a posizione a soli 19" da Arredondo: restano due arrivi in salita e una cronometro e adesso la sensazione che ieri sia stato commesso un grosso errore è assai più diffusa in gruppo anche perché la Garmin può fare un ottimo lavoro per il proprio uomo.
Già durante la tappa di oggi, infatti, il plotone ha lasciato poco spazio ai cinque fuggitivi che sono partiti dopo pochi chilometri: oltre al cileno Guzman i battistrada erano gli argentini Tolosa (Buenos Aires), Trillini (Argentina), Martínez e Giacinti (entrambi San Luis); ad essere pericoloso era soprattutto Jorge Giacinti che nelle prime tre edizioni del Tour de San Luis, quando il livello era più basso ma comunque interessante, non era mai sceso dal podio con una vittoria nel 2007, un terzo posto nel 2008 ed un secondo posto nel 2009. Il vantaggio per la fuga ha toccato un massimo di soli 4'50" e con il passare di chilometri ha iniziato a perdere pezzi da sola: prima ha ceduto Trillini dopo circa 70 km, poi Tolosa dopo il secondo sprint e nel finale Martínez ha lasciato che Giacinti e Guzman arrivassero da soli fin quasi ai piedi della salita finale prima di essere riassorbiti.
L'ascesa al Mirador del Potrero misura 4.8 km con una pendenza media del 6.7% e difficilmente si riesce a fare grande selezione prima degli ultimi 1000 metri: chi si muove in anticipo, però, può riuscire a scavare un piccolo margine che non sempre riesce a ricucire. Questo è proprio ciò che è successo oggi: uno dei primi ad attaccare, senza fortuna, è stato il nostro Damiano Caruso, poi a poco meno di 3 chilometri dal traguardo sono partiti Peter Stetina e Julián Arredondo che hanno guadagnato una decina di secondi su una quindicina di corridori e non sono più stati raggiunti.
All'ultimo chilometri Stetina ha provato un allungo che non ha sorpreso Arredondo e i due sono arrivati quindi fianco a fianco alle ultime centinaia di metri, studiandosi e allo stesso tempo controllando il vantaggio sugli inseguitori che calava drasticamente: Stetina ha lanciato per primo la volata in salita, Arredondo però è riuscito subito ad affiancarlo senza farsi chiudere nelle curve ed ha effettuato il sorpasso decisivo solamente negli ultimi metri.
Negli ultimi 1000 metri, come detto, da dietro si sono riavvicinati moltissimo ai primi due ed è stato addirittura Nairo Quintana ad andare a conquistare la terza posizione a 3" con una bella accelerazione: risultato notevole per il talento colombiano della Movistar che appena ieri aveva accusato alcuni problemi di stomaco durante la tappa. Nel complesso buona la prova dei corridori italiani: Domenico Pozzovivo s'è piazzato quinto, preceduto anche da Atapuma, a 5", stesso ritardo per Ivan Santaromita (7°) mentre Damiano Caruso è arrivato 8° a 8". Ritardi più importanti per le altre stelle della corsa: Jurgen Van den Broeck oggi è arrivato a 39", Vincenzo Nibali ha perso 54", Cunego 1'01", Scarponi 2'19", il vincitore uscente Daniel Diaz è arrivato a 2'42" assieme ad un già tiratissimo Tom Boonen, i leader della Katusha Joaquim Rodríguez e Daniel Moreno hanno accusato ben 7'06" mentre Carlos Betancur è sprofondato a 13'09". Non è partito invece il quarto della classifica, l'argentino Leandro Messineo che ieri era caduto nel finale di tappa.
Come già detto ottima la difesa di Gaimon e anche Marc De Maar, altro protagonista della fuga di ieri, è riuscito a limitare i danni: tra i due adesso la differenza in classifica generale è di 1'47" mentre terzo è il canadese Christian Meier a 3'56". Il ritardo dei migliori della tappa di oggi è invece ancora superiore ai quattro minuti: Stetina e Arredondo sono a 4'16", Atapuma e Quintana sono a 4'19" e poi tutti gli altri con Pozzovivo e Santaromita a 4'21" e Caruso a 4'24". Domani sera è in programma la Tilisarao-Juana Koslay di 175.8 km: tappa abbastanza mossa con un finale insidioso, buono forse per la prima stagionale di un corridore come Peter Sagan.