World Tour 2014: Quel bel tricolore della nuova Orica - Aussie con Santaromita, Gerrans e molti prospetti interessanti
- Orica - GreenEDGE 2013
- Orica - GreenEDGE 2014
- Adam Yates
- Aidis Kruopis
- Brett Lancaster
- Cameron Meyer
- Christian Meier
- Damien Howson
- Daryl Impey
- Ivan Santaromita
- Jens Keukeleire
- Jens Mouris
- Johan Esteban Chaves Rubio
- Leigh Howard
- Luke Durbridge
- Mathew Hayman
- Matthew Harley Goss
- Michael Albasini
- Michael Hepburn
- Michael Matthews
- Mitchell Docker
- Pieter Weening
- Sam Bewley
- Simon Clarke
- Simon Gerrans
- Simon Yates
- Svein Tuft
- Uomini
Il secondo anno di vita per l'Orica GreenEDGE è stato molto redditizio: i suoi atleti hanno raccolto ben trentaquattro vittorie in stagione, con le due tappe consecutive conquistate al Tour de France (e maglia gialla indossata per quattro giorni) come top dell'anno. Da rimarcare le prestazioni individuali di capitan Gerrans e del giovane Matthews, oltremodo positivo nella seconda parte di stagione. Molto bene anche Impey e Weening mentre Goss è ancora alla ricerca delle sensazioni passate.
Sei nuovi innesti, a cominciare dal Campione italiano Ivan Santaromita, arrivato dalla Bmc. Il colombiano Esteban Chaves, nonostante un anno buttato per un incidente che poteva precludergli il resto della carriera, è stato messo sotto contratto una volta terminato il rapporto con la Colombia. Dalla Sky giunge l'esperto australiano Mathew Hayman mentre Damien Howson, promessa aussie, abbandona il mondo Under 23 in cui si è fatto onore. Dal ciclismo giovanile arrivano anche i gemelli britannici Adam e Simon Yates, strappati alle mire della Sky con lungimiranza.
Si registrano ben nove partenze, con l'olandese Sebastian Langeveld andato alla Garmin come sottrazione di maggior peso. Il giapponese Fumiyuki Beppu è passato alla Trek mentre l'eritreo Daniel Teklehaymanot va a rinforzare la Mtn-Qhubeka. La coppia di australiani, entrambi fratelli di altri ciclisti, composta da Travis Meyer e Wesley Sulzberger faranno parte della Drapac che ritorna fra le Professional dopo alcuni anni di assenza. Si sono ritirati gli australiani Baden Cooke, ora agente di corridori fra cui Chris Horner, e Stuart O'Grady, al termine del diciassettesimo Tour in carriera, mentre il lituano Tomas Vaitkus ha appeso la bici al chiodo e si dedicherà ad una sua grande passione, destreggiandosi nei circuiti europei come pilota di auto. Infine rimane ancora senza un contratto Allan Davis, velocista cresciuto nel vivaio Mapei.
Esperti per tappe e gare in linea
Simon Gerrans ha già iniziato positivamente il 2014, vincendo il titolo nazionale in linea davanti a Cadel Evans e Richie Porte. L'annata del trentatreenne, che rivedremo far sfoggio della nuova maglia conquistata già al Down Under, prevede il solito canovaccio con gli obiettivi delle classiche delle Ardenne e del Tour de France centrali nei pensieri del nativo di Melbourne. Lo sprint di Calvi e la successiva vestizione in giallo rappresentano la maggior soddisfazione della stagione di un atleta fra i più sottovalutati dal grande pubblico, nonostante il palmarès conquistato. Lo svizzero Michael Albasini è sempre una valida alternativa di livello a Gerrans, capace di ben figurare su numerosi terreni; dotato di un discreto sprint, il grigionese si ben comporta soprattutto nelle corse a tappe di una settimana in cui è solito essere protagonista. Il sudafricano Daryl Impey è diventato il primo africano a vestire l'iconica maglia di leader al Tour de France; se si pensa che solo nel 2011 rischiava di non trovare un contratto la situazione è assai rosea. Per lui, che alla soglia dei trent'anni si è fatto notare con prepotenza, la partecipazione ad un nuovo Tour è indubbia, così come il suo allineamento al via delle principali classiche primaverili. Per l'australiano Simon Clarke il meglio del 2013 lo si rintraccia nell'ultima parte di stagione quando, abbastanza sorprendentemente, si è piazzato settimo nel selettivo mondiale toscano, arrivando assieme a Cancellara, Gilbert e Sagan. Bravo in salita, Clarkey (così è chiamato nel team) punterà a far bene sin dal Down Under per poi meritarsi la presenza nelle corse più importanti. Mitchell Docker, ventisettenne australiano, è un corridore adatto ad andare in fuga, caratteristica che certamente mostrerà nel prossimo Giro d'Italia in cui, in base alle prime notizie, dovrebbe prendere il via.
Giovani per tappe e gare in linea
L'australiano Cameron Meyer, separato dal fratello minore Travis, è stato una star assoluta della pista, vincendo sei titoli mondiali (memorabile l'edizione 2010 di Ballerup, con tre ori al collo in altrettante gare disputate). Seguendo l'esempio di altri connazionali, Meyer si è "convertito" alla strada con l'obiettivo dichiarato di competere, a lungo termine, nelle grandi corse a tappe; da questo punto di vista le sue prestazioni restano deficitarie. Tuttavia, nelle corse a tappe di una settimana, il suo talento si è evidenziato, come nella vittoria del Down Under 2011 o le top ten finali al Tour de Suisse 2013 e alla Tirreno 2012, in corse molto impegnative dal punto di vista altimetrico. Sempre capace nelle cronometro, il nativo di Perth continuerà la sua scalata verso una nuova dimensione. Il belga Jens Keukeleire, con la partenza di Langeveld, è diventato il punto di riferimento del team per le prove sul pavé; il venticinquenne è infatti, pur avendo pochi risultati dalla sua, l'unico vero specialista della squadra in questa tipologia di corse. Veloce allo sprint, come dimostrano le due tappe consecutivamente vinte alla Vuleta a Burgos, il fiammingo debutterà in Argentina, al Tour de San Luis. Il britannico Simon Yates, più talentuoso del gemello Adam, ha già mostrato di che pasta sia fatto, vincendo in solitaria la sesta tappa del Tour of Britain, distanziando atleti del calibro di Quintana e Wiggins. I margini di crescita sono ancora sconosciuti; la certezza è che la Gran Bretagna ha trovato un nuovo prospetto su cui continuare l'odierna crescita nel ciclismo professionistico.
Corridori da GT
L'olandese Pieter Weening, ormai un veterano delle due ruote, ha vinto e convinto all'ultimo Tour de Pologne, dopo altre positive uscite nella primavera scorsa. Per l'ex portacolori della Rabobank è previsto il ritorno al Giro d'Italia di cui è un abituale frequentatore nelle ultime stagioni; l'alta classifica rimarrà un miraggio mentre la vittoria di tappa, come avvenuto nel 2011 ad Orvieto, è nelle sue corde. Il varesino Ivan Santaromita, dopo anni di prezioso gregariato, ha raccolto nel 2013 due successi, entrambi in territorio trentino, ricchi di significato: prima, ad aprile, una tappa nell'omonimo giro e quindi, a giugno, il campionato nazionale in Val di Non. Con il tricolore addosso Santino è migrato dalla statunitense Bmc all'australiana Orica con il ruolo di battitore libero, potendo finalmente concentrarsi sulla propria classifica. Questo avverrà al Giro e, verosimilmente, nelle altre corse italiane in programma mentre il debutto nella nuova divisa avverrà in Argentina. Sebbene non abbia mai corso un grande giro in carriera, il colombiano Estaban Chaves si trova a pieno titolo in questa categoria: scalatore capitolino (è di Bogotá), nel febbraio scorso ha rischiato di porre fine alla carriera per un brutto incidente al Trofeo Laigueglia in cui si è gravemente ferito il braccio destro, perdendo anche la completa mobilità dell'arto. Dopo un anno di riposo forzato siamo certi che il sempre sorridente Chavito saprà confermarsi ai livelli dei 2011, in cui vinse il Tour de l'Avenir, e del 2012, anno in cui vinse il Gp di Camaiore e l'arrivo più duro della Vuelta a Burgos.
Esperti gregari
Mathew Hayman è un gregario di livello nelle prove fiamminghe, capace di destreggiarsi in prima persona in caso di necessità. Brett Lancaster si è specializzato nel tirare le volate agli sprinter, non disdegnando di buttarsi nella mischia nelle prove qualitativamente meno competitive (così ha saputo vincere l'ultima tappa del Tour de Slovénie 2013). Il neozelandese Sam Bewley. il canadese Christian Meier e l'olandese Jens Mouris concorrono ai buoni piazzamenti dei capitani.
Giovani gregari
Della coppia di gemelli britannici Adam Yates sembrerebbe il meno competitivo. Pare strano parlare così del secondo classificato all'ultimo Tour de l'Avenir ma, rispetto al fratello Simon, sembra meno pronto al grande salto fra i professionisti. Quello che è sicuro è che, rispetto alle altre coppie di fratelli famosi contemporanei e non, il talento sia distribuito abbastanza equamente, garantendo un futuro di alto livello ad entrambi.
Esperti da volata
Del proprio 2013 Matthew Goss salverà solo la vittoria nella tappa di Arezzo alla Tirreno; per il resto, la stagione del tasmaniano è stata insufficiente, senza ulteriori successi e, soprattutto, senza aver dato l'impressione di lottare a pari livello con gli altri velocisti. Per il vincitore della Sanremo 2011, che sarà al via della ridisegnata Classicissima, l'anno si preannuncia decisivo, anche in considerazione del contratto in scadenza; l'obiettivo principale sarà il Tour, in favore del quale salterà il Giro. Il lituano Aidis Kruopis, come di consueto, sprinterà nelle prove minori, lasciando il campo ad altri in quelle più prestigiose.
Giovani da volata
Michael Matthews, conosciuto da tutti come Bling, ha iniziato a brillare soprattutto nella seconda parte di stagione quando, dopo due tappe al Tour of Utah, ha conquistato altrettante vittorie alla Vuelta. Il ventitreenne, a suo agio anche nei percorsi mossi, promette di salire di livello da un momento all'altro; speriamo per lui e per il team che sia questa la stagione del definitivo salto di qualità. Per Leigh Howard, altro ex pistard, vale il medesimo discorso fatto per Kruopis, con l'aggiunta della possibilità, per l'australiano, di correre gare di prestigio come pesce pilota di Goss o Matthews.
Cronoman
Il 2014 Luke Durbridge si è aperto in modo inaspettato: dopo due titoli consecutivi, Turbo Durbo è stato battuto nel campionato australiano a cronometro dal compagno di squadra Hepburn. Il ventiduenne, unico assieme a Cancellara e Larsson capace di precedere in una cronometro Bradley Wiggins nella stagione 2012, è un cronoman puro, bravo tanto nei prologhi che nelle prove più lunghe. Michael Hepburn, lo si citava prima, è il neocampione australiano a cronometro; ennesimo ex pistard di livello assoluto, Hepburn è stato, in questi primi anni su strada, più performante nei prologhi, sfruttando le qualità di inseguitore. Damien Howson è il vincitore della crono mondiale toscana nella categoria Under 23: il ventunenne, già stagista nella scorsa estate, ha le carte in regola per seguire la strada dei propri compagni. L'esperto canadese Svein Tuft, classe 1977, è il meno giovane del team ma, nella stagione passata, ha disputato la migliore annata in carriera, vincendo due cronometro e concludendo sia Giro che Tour.