Buone feste: CicloNatale in Costarica - Aneddoti e personaggi della Vuelta centroamericana

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Natale in Costarica potrebbe tranquillamente essere il titolo di uno dei prossimi cinepanettoni ed invece è solo l'ormai classicissimo appuntamento di fine anno con una corsa che porta i corridori sulle strade proprio il 25 dicembre e che per le sue mille sfaccettature potrebbe dare vita veramente ad un film molto simpatico. La Vuelta a Costa Rica è giunta quest'anno alla sua 49a edizione e non possiamo negare che nel corso del tempo ci siamo molto affezionati a questa gara che porta con sé i caratteri tipici della spensieratezza latina: vista da lontano, e con l'abitutine al ciclismo europeo, a volte viene quasi da chiedersi se sono tutti veri gli aneddoti che si celano dietro un'edizione della Vuelta.

Più di una volta nel ciclismo europeo abbiamo avuto gare, anche di massimo livello, con il percorso o gli orari modificati per motivi logistici, ma che dire di una tappa partita con mezzora di ritardo per non rischiare di trovarsi bloccati da un corteo funebre nella località di arrivo? In Costarica è successo nella tappa con arrivo a San Carlos, la terza. Il giorno successivo invece alcune ammiraglie delle principali squadre locali sono state espulse dalla corsa per aver fornito assistenza a corridori di altri team: c'era una fuga di 15 corridori ed il gruppo era lontano quasi dieci minuti.

Nei grandi giri invece siamo abituati a vedere il gruppetto dei velocisti correre praticamente con una calcolatrice in mano per non sbagliare neanche di un secondo il calcolo del tempo massimo: dall'altra parte dell'oceano c'è stato invece il caso del 41enne ciclista locale Luis Álvarez al quale la squadra ha detto che era oltre il tempo limite. Arrivato al traguardo Álvarez ha quindi spiegato la situazione all'addetto all'antidoping che lo aspettava per il controllo per cui era stato sorteggiato e, visto che ormai era ritirato, non s'è fermato ed è tornato a casa; poco più tardi invece s'è scoperto che Álvarez era arrivato regolarmente entro il tempo massimo e che quindi il commissario UCI l'ha segnalato come irreperibile al controllo antidoping.

Questa edizione della Vuelta a Costa Rica siamo sicuri che resterà per sempre nella memoria del 26enne José Vega che a Guápiles (seconda tappa) era riuscito a conquistare sia la vittoria più importante della sua giovane carriera sia la maglia di leader della corsa di casa. Oltre che la vittoria, bissata poi a San Ramon nella sesta frazione, Vega si ricorderà anche della doppia assurda disavventura avuta con la tanto sognata maglia di leader: il primo giorno, infatti, l'organizzazione s'era dimenticata di portare alla partenza la maglia di leader e Vega sarebbe stato costretto ad indossare quella del club (la JPS-Giant) se non fosse stato per la RusVelo che ha prestato quella indossata il giorno prima da Kovalev; e visto che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico, il giorno dopo il clamoroso errore gli organizzatori hanno dato a Vega la sua maglia di leader per la tappa, solo che questa aveva i loghi dello sponsor stampati capovolti. Sarà anche per questo che alcune società hanno raccolto firme per chiedere lo scioglimento dell'attuale giunta direttiva della federazione locale?

Sotto l'aspetto puramente tecnico, invece, le prime sette tappe sono state un dominio assoluto della JPS-Giant e del suo leader Juan Carlos Rojas e l'atteso duello con la Coopenae-Movistar di Bonilla e Raabe non ha avuto mai luogo. Forse è presto per dire che la Vuelta è ormai chiusa ma i numeri parlano chiaro: la Junta de Protección Social ha vinto due tappe con Rojas e due con José Vega, in classifica ha Rojas primo con più di cinque minuti di vantaggio, José Vega secondo ed Elias Vega quarto.

Dopo due annate sfortunate Juan Carlos Rojas è arrivato a questa Vuelta in splendida forma dopo i successi alla Vuelta San Carlos e alla Vuelta Occidente ed in salita ha fatto vedere di avere una o anche due marce in più: sulle prime ascese ha lasciato tutti a quasi due minuti, è rimasto sempre molto attento alle fughe e ieri sera ha stravinto la cronoscalata nonostante una caduta in partenza che gli aveva fatto perdere diversi secondi; in carriera vanta 13 vittorie di tappa alla Vuelta a Costa Rica (tre in meno del recordman Federico "Lico" Ramírez) e adesso potrebbe diventare il primo corridore della storia a vincere la corsa per tre volte dopo i successi del 2005 e del 2010. In fondo, se deve essere un film, che ci sia almeno il lieto fine: e per il sequel poi ci si penserà nel 2014.