World Tour 2014: Belkin, ci sarà il cambio di passo? - Mollema e Gesink per i GT, Vanmarcke al Nord. Aspettando Kelderman
- Belkin Pro Cycling Team 2013
- Belkin Pro Cycling Team 2014
- Barry Markus
- Bauke Mollema
- Bram Tankink
- David Tanner
- Dennis Van Winden
- Graeme Brown
- Jack Bobridge
- Jetse Bol
- Jonathan Hivert
- Jos Van Emden
- Juan Manuel Gárate Cepa
- Lars Boom
- Lars Petter Nordhaug
- Laurens Ten Dam
- Maarten Tjallingii
- Maarten Wynants
- Marc Goos
- Moreno Hofland
- Nicky Van Der Lijke
- Paul Martens
- Rick Flens
- Robert Gesink
- Robert Wagner
- Sep Vanmarcke
- Stef Clement
- Steven Kruijswijk
- Theo Bos
- Tom Leezer
- Wilco Kelderman
- Uomini
Quando parti con tre uomini come Robert Gesink, Bauke Mollema e Sep Vanmarcke, per citare solo tre dei principali nomi della Belkin 2013, e ti ritrovi a fine stagione a vantare sì 38 successi complessivi, ma con una sola vittoria di tappa nei GT (Mollema a Burgos, 17a frazione della Vuelta a España) e nessuna nelle classiche di primavera in pugno, qualcosa non è andato per il verso giusto. Il top del top che la dirigenza del team olandese potrà vantare è l'en plein al Tour of Hainan, portato a casa da Moreno Hofland, con la Belkin sempre vincente (con Hofland, Bos e Van Emden). Non che la corsa cinese sia stata il picco della Belkin, ma un po' lo specchio del team: vittorie sì, anche copiose, ma in scala ridotta.
Così, se Slagter aveva iniziato portando a casa il Tour Down Under, prima prova del World Tour, e Gesink s'è consolato a settembre con un'altra gara della massima challenge Uci, il GP de Québec, mentre Mollema ha conquistato, a parte la tappa della Vuelta sopra citata, anche la frazione di Crans-Montana al Tour de Suisse. I successi in tono minore di Bos, Kelderman e Boom rendono la stagione degli olandesi agrodolce.
Dal 2014 si cambia, ma non troppo, tant'è che si è sospettato che la squadra avesse preso licenza ligure, con il verde della divisa a richiamare il pesto. Invece no, pochi acquisti, ma buoni (o almeno è questa la speranza), alcune cessioni di uomini che non hanno trovato la stagione della vita, a fronte di un ingaggio elevato (ma non vorremmo entrare troppo nella parte di Oleg Tinkov con Contador).
Se quindi andranno altrove Tom Jelte Slagter, destinato alla Garmin-Sharp, Mark Renshaw, richiamato da Capitan Cavendish all'Omega Pharma (in proprio non ha mai convinto del tutto) e Luis León Sánchez, il cui contratto è stato rescisso e potrebbe anche restare a spasso, le entrate sono tutta freschezza.
C'è una coppia di classe '91, quella formata da Nick Van der Lijke e Barry Markus, a cui si unisce il classe '85 Jonathan Hivert, scappato dalla barca Sojasun, che è affondata, chiudendo i battenti.
Non un mercato da urlo, due giovinastri ed un ragazzo che potrebbe dare piccole soddisfazioni nelle corse minori. Rabobank, Blanco ed ora Belkin sono del resto sempre stati sinonimo di crescita, ed i tre innesti, insieme agli altri giovani del team, questo dovranno fare: sviluppare le loro capacità e dimostrare che un gruppo come questo può far ben di più di quanto combinato nel 2013. Una squadra che ha tutte le credenziali per far bene, eppure pare aver ancora bisogno dell'ultima, decisiva pedalata, quella che separa la vittoria dal successo.
Esperti per tappe e gare in linea
Puntando su Lars Boom si va sul sicuro. La domanda è sempre la stessa, da stagioni intere: lasciare il ciclocross, con la possibilità di diventare una star (sì, ma solo in Belgio e Olanda), e passare alla strada, con piccole soddisfazioni di tanto in tanto, è la scelta più giusta? A quanto pare, fino ad ora sì. Nel 2013 Boom ha vinto la crono al Tour Méditerranéen, una tappa al Tour du Haut Var, un'altra frazione e la classifica finale allo Ster ZLM Toer. Niente di trascendentale per uno che voleva fare sfracelli tra i muri delle Fiandre ed il pavé della Roubaix. Detto ciò, per un certo tipo di gare Lars Boom è una certezza. C'è anche Lars Petter Nordhaug, norvegese preso un anno fa dalla Sky e che però in questa stagione s'è visto a stento. E sì che nelle gare in linea, ma anche nelle tappe di un GT, potrebbe dire la sua. Resta il tedesco Paul Martens, che ha vinto una tappa in Algarve e la classifica finale al Tour de Luxembourg, precedendo per 4" proprio il suo futuro compagno di squadra, Jonathan Hivert. Ecco, lui è un altro uomo da tappe o gare in linea: classe '85, nato a Chambray-lès-Tours, ha sempre corso in squadre francesi tranne nel 2009, quando vestì i colori della Skil-Shimano. Hivert è veloce ma allo stesso tempo tiene bene sulle salite di media difficoltà. Sa vincere, quest'anno l'ha fatto all'Etoile de Bessèges ed in due frazioni della Vuelta a Andalucía. In Belkin il compito sarà più importante rispetto a quando correva in Sojasun, vedremo come reggerà la pressione: il motore, o motorino, che dir si voglia, c'è tutto.
Giovani per tappe e gare in linea
Sep Vanmarcke è il riferimento: al Nord quest'anno ha rischiato di vincere la Roubaix, arrendendosi solo ad un immenso Cancellara. Nel 2014 proverà a far meglio sia sulle pietre, che nelle singole frazioni. Perso Slagter per le brevi corse a tappe, il futuro potrebbe vedere proprio il nuovo arrivo, Nick Van der Lijke, protagonista. Il ragazzo del '91 è cresciuto nella Rabobank Development, è veloce, sì, ma tiene anche sugli strappetti. Buone doti di recupero per corse a tappe non troppo impegnative. Quest'anno ha vinto la gara in linea belga Beverbeek Classic e la Kreiz Breizh Elites, chiudendo 6° all'Olympia's Tour, 3° al GP de la Somme ed ottenendo due piazzamenti nei primi cinque al Tour de l'Avenir. Accanto a lui potremmo mettere Moreno Hofland. È di base un uomo veloce, ok, ma sa vincere tanto e bene. Tre centri stagionali al Tour of Hainan, con tanto di classifica generale finale. Non sarà il Tour de Suisse ma è pur sempre un buon inizio. Detto ciò sui due giovanotti, l'assenza di un uomo da classiche si sentirà molto.
Corridori da GT
Poco da dire, la prima punta, almeno per ora, è Bauke Mollema. Sebbene al giovane olandese manchi ancora il colpo di pedale decisivo, ha dato prova di essere decisamente più affidabile e vincente di un Robert Gesink pure forte, a che tra una caduta o un inconveniente a scelta perde sempre terreno rispetto ai leader. Wilco Kelderman è solo del 1991 ma alla terza stagione in Belkin potrebbe già trovarsi al bivio: campione che prima o poi sboccerà o talentuoso giovane ma nulla più? Lo scopriremo. Steven Kruijswijk sarebbe un altro bel soggettino, non fosse che giunge da una stagione maledetta, senza un motivo per essere considerata sufficiente. Cambierà registro nel 2014 o perderà la retta via che sembrava aver imboccato qualche stagione fa? C'è poi il sorprendente Laurens Ten Dam, che nelle prime due settimane al Tour ha fatto compagnia a Mollema ai piani alti della generale, per poi chiudere con un ottimo 13° posto, in fin dei conti. Serve continuare, se non migliorare. Sempre presente l'immortale Juan Manuel Gárate, classe '76, ben lungi dal ritiro. Non che il 31° posto, o peggio il 71° alla Vuelta, siano prestazioni da capitano, ma uno come lui, in qualsiasi veste, è sempre utile. Anche perché, al di là di Mollema e (forse) Kelderman, per le grandi corse a tappe c'è davvero pochino.
Esperti gregari
Tanti e di discreta qualità. In sostanza ci troviamo di fronte a grandi lavoratori che, se si presenta l'occasione, sanno coglierla. Si va da Bram Tankink a Maarten Tjallingii, dall'ottimo Tom Leezer a Jos Van Emden o Rick Flens, tutta gente nata per tirare in pianura. Fa parte di quest'esercito anche il belga Maarten Wynants, mentre il tedesco Robert Wagner e l'australiano David Tanner, nel caso, possono agire anche in prima persona.
Giovani gregari
Anche qui, restiamo nella stanza dei passistoni e troviamo Jetse Bol, che insieme a Dennis Van Wimden ringiovanisce la sezione dei gregari. A loro si potrà benissimo aggiungere strada facendo il già citato Van der Lijke, anche perché si sa che gli ultimi arrivati devono per forza di cose fare tanta, ma tanta gavetta.
Esperti da volata
Perduto Mark Renshaw, che nonostante l'acuto all'Eneco Tour e la Clásica Costa de Almería per il resto ha combinato poco davvero (il suo ruolo è quello del pesce pilota, c'è poco da spiegare), la Belkin punterà su un Theo Bos che nel 2013 ha quasi raddoppiato il numero di centri rispetto all'annata precedente: 7 vittorie nel 2012, 13 nel 2013. Una garanzia. C'è poi un'altro immortale, insieme a Gárate, ovvero Graeme Brown, non vecchissimo (saranno 35 le primavere il prossimo 9 aprile) ma da una vita negli sprint di tutto il Mondo. Se Bos è la prima punta, Brown è il rifinitore degli sprint targati Belkin. E tanto può bastare.
Giovani da volata
Poppanti che sgomitano per ottenere il posto di punta, o di ultimo uomo alle spalle di Bos. Ai già citati Moreno Hofland e Nick Van der Lijke si aggiunge un nuovo acquisto, Barry Markus. Olandese, classe '91, arriva dalla Vacansoleil. Tanti bei piazzamenti ma nessuna vittoria per lui nel 2013, è in crescita e se mantiene le promesse ne vedremo delle belle. Un po' deludente Marc Goos, classe '90 eppure senza alcun acuto nel 2013. Ripassi nel 2014, anche se i vari Hofland, Markus e Van der Lijke potrebbero mettergli i piedi i testa.
Cronoman
Coppia che non delude anche tra gli specialisti del cronometro, l'esperienza che si mescola con la gioventù e la spensieratezza del talento. Stef Clement non delude quasi mai, pur non essendo un corridore di vertice. Se lo si becca in giornata è capace di sfornare prestazioni maiuscole, ma la sua regolarità lo porta ad essere tranquillamente alle spalle dei migliori, sempre. Jack Bobridge, australiano giunto un anno fa dall'Orica-GreenEDGE, ha forse deluso un po' i vertici Belkin nel 2013. Può, deve rifarsi nel 2014, altrimenti, con tutto il talento che vuoi, le opportunità di restare saranno poche.