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Ciclismo in crisi: This occupation? Disoccupation! - Da Horner e Samuel Sánchez a Proni e Mucelli, tutti cercano squadra

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Il vincitore della Vuelta Chris Horner fa circolare via mail il suo curriculum in cerca di una sistemazione per il 2014 © Eloy Anzola

Durante questo autunno ci siamo trovati più volte ad elencare tutte le squadre che chiuderanno a fine stagione ed abbiamo evidenziato come il numero di corridori senza un contratto per il 2014 abbia superato (e non di poco) quota 100: una situazione critica che mai in passato aveva raggiunto un livello tale. Storicamente il mese di novembre ha sempre rappresentato una sorta di scadenza limite per le speranze dei tanti ciclisti senza squadra: o si trovava una sistemazione entro questo mese oppure le uniche altre opzioni erano il ritiro o un anno sabbatico. Quest'anno, nonostante molti addii siano già stati annunciati, a fare impressione oltre alla quantità, è anche la qualità di molti nomi ancora a spasso.

Attualmente molte squadre di primo livello hanno già completato le loro rose ingaggiando il numero massimo di 30 corridori ma qua e là ci sono ancora dei buchi: arrivati a questo punto, le trattative si allungano e diventano soprattutto una questione di nervi; le squadre hanno il grosso vantaggio di poter giocare al ribasso ma alcune per rinforzarsi devono anche andare a bussare alla porta dei loro sponsor o cercarne di nuovi (non semplice), i corridori invece si trovano costretti a ridimensionare, e di tanto, le loro pretese economiche ed i loro obiettivi.

Tra i corridori liberi ce ne sono davvero per tutti i gusti: ci sono scalatori e velocisti, uomini da classiche e da grandi giri come anche gregari adatti a tutti i terreni. I casi più clamorosi, però, sono sostanzialmente quattro: Chris Horner, Samuel Sánchez, Igor Antón e Luis León Sánchez, uomini forti e che nell'ultimo anno hanno dimostrato di poter ancora ottenere ottimi risultati.

Appena due mesi fa Horner ha riscritto tutti i record di longevità vincendo, a quasi 42 anni, la Vuelta a España e più va avanti con l'età più il suo rendimento sembra migliorare. Questa clamorosa vittoria, però, è anche il motivo principale per cui l'americano classe '71 non ha ancora una squadra per il 2014: proprio la Vuelta ha rovesciato su Horner una valanga di voci e sospetti che non si sono placati con la pubblicazione dei dati del passaporto biologico. L'immagine personale del corridore ne ha risentito parecchio ma subito dopo il successo il suo valore di mercato è aumentato notevolmente: s'è parlato di richieste superiori al milione, poi di 850 mila euro, cifre esorbitanti per un corridore che, oltre ai sospetti, si porta dietro 42 primavere.

Samuel Sánchez e Igor Antón invece sono stati lasciati a piedi dopo la chiusura dell'Euskaltel nonostante entrambi avessero dei contratti validi ancora fino al 2015 e 2014 rispettivamente. Il campione olimpico di Pechino a febbraio compirà 36 anni e nel suo rendimento s'è cominciato a vedere un certo calo: nonostante ciò nel 2013 ha fatto 8° alla Vuelta, 12° al Giro, 9° al Delfinato (con una tappa vinta), 8° a Burgos, 15° al Pais Vasco e 18° alla Tirreno, una regolarità che in molti si sognano anche nei loro anni migliori. Antón invece di anni ne farà 31 a marzo e paga una certa discontinuità di rendimento tra le varie stagioni ma in salita potrebbe comunque fare comodo a molte squadre e non sarebbe così costoso. La Wanty-Groupe Gobert potrebbe decidere di offrire un contratto a uno dei due per le Ardenne e per colmare un bel vuoto nei percorsi difficili.

Il caso di Luis León Sánchez invece è ancora più particolare perché il murciano di Mula ha vissuto un anno molto tormentato con la Belkin: la squadra olandese l'aveva sospeso a inizio stagione per voci di suoi possibili collegamenti sia all'Operación Puerto che a Michele Ferrari ma a maggio era subito stata costretta a reintegrarlo. Sánchez, che compirà 30 anni tra pochi giorni, è riuscito a vincere due corse e aveva un contratto per altri due anni: la Belkin però lo riteneva un corridore scomodo e pur di liberarsene ha rescisso il contratto pagando una bella penale. Di squadre interessate a LLS non ne mancavano ma qui sono sorti due problemi: nonostante la ricca buonuscita ricevuta, Sánchez non ha abbassato molto le proprie richieste e poi ci si è messo il Movimento Per un Ciclismo Credibile che avrebbe sconsigliato il suo ingaggio alle squadre interessate nonostante il corridore non sia mai stato squalificato e fuori da ogni suo regolamento. Movistar, Lampre e Caja Rural ci hanno messo poco a tirarsi indietro.

Volendo giocare, con tutti questi ciclisti liberi ci si potrebbe costruire una squadra di ottimo livello: nonostante i termini per creare una World Tour o una Professional siano ormai scaduti c'è chi ha pensato sul serio ad una cosa simile. In Olanda il sindacato dei corridori, sulla spinta di Bobbie Traksel (a piedi dopo la chiusura della Champion System), sta pensando di allestire una Continental per dare la possibilità ad una dozzina di ciclisti olandesi e belgi di continuare a correre e per dare un ingaggio anche ad alcuni dei membri degli staff delle squadre che hanno chiuso la loro attività: in pole position tutti gli ex Vacansoleil e Crelan, con Kenny Van Hummel come nome più rappresentativo.

Ma nella lista dei senza contratto troviamo tanta altra gente. Se serve un uomo veloce e resistente si può scegliere tra Grega Bole e Allan Davis, se invece il vuoto è in salita allora una chance si potrebbe dare a Kevin Seeldraeyers o Francis De Greef; una bella sfida potrebbe essere quella dell'ennesimo rilancio di Juan José Cobo, reduce da due anni orribili alla Movistar ma pur sempre con una Vuelta nel suo palmarès. Sul fronte gregari c'è quasi l'imbarazzo della scelta: Rollin, Vaitkus o Cooke per lanciare un velocista, Egoi Martínez, Verdugo o Karpets per percorsi più duri. Attenzione però perché tra i liberi ci sono anche dei giovani di buona prospettiva e che ancora possono e devono maturare tanto: alcuni esempi possono essere il neozelandese George Bennett, i baschi Jon Aberasturi e Carlos Barbero o ancora (ma con qualche anno in più) il russo Ivan Rovny, rilanciatosi quest'anno alla Flaminia.

Proprio la Ceramica Flaminia ci porta a vedere la situazione italiana perché la Continental di Roberto Marrone e Riccardo Forconi ha cambiato molto per il 2014: tra i non confermati c'è anche Davide Mucelli, classe 1986, che quest'anno ha stupito tutti vincendo il Giro dell'Appennino, una corsa che anche in tono minore difficilmente mente sulle qualità di un ciclista. Stagione con vittoria (in Francia) anche per Alessandro Malaguti che non è tra i riconfermati dell'Androni così come Ermeti, Chiarini e Reda. Dalla Bardiani sono in uscita Di Corrado e Pasqualon mentre è incerto il futuro per alcuni corridori di Luca Scinto come Alessandro Proni, Francesco Failli e Fabio Taborre; e poi c'è pure Danilo Napolitano che farà 33 anni a gennaio ma che in volata può ancora garantire piazzamenti e magari anche qualche vittoria, sebbene non nelle corse di primissima fascia.

I nomi citati, purtroppo, sono solo una piccola parte di tutti i corridori che non hanno ancora trovato squadra per il 2014 e coloro che riusciranno a salvarsi o che si ricicleranno in quella piccola squadra esotica (magari in Asia) sono in netta minoranza. Al Tour Down Under mancano ancora 102 giorni: per tutti le speranze non sono ancora azzerate.

Sebastiano Cipriani

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