Giro d'Italia 2014: Basso per la terza rosa, Quintana già ingolosito - Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la presentazione
Le dichiarazioni a caldo di coloro i quali potrebbero essere (o saranno sicuramente) protagonisti al Giro d'Italia 2014.
Vincenzo Nibali: «Il percorso è bello, l'ago della bilancia sarà la cronometro lunga in Piemonte. Con un buon margine ottenuto a Barolo si può gestire l'ultima settimana anche se ci saranno tante salite dure. È un Giro più umano anche se la tappa con la lunga costa irlandese può creare problemi. Sarà un Giro più per un corridore completo che per uno specialista».
Stephen Roche: «È un bel percorso ma giusto nel complesso: nelle tappe in Irlanda bisognerà stare attenti a possibili ventagli. Per vincere questo Giro bisogna andare forte cronometro».
Nicolas Roche: «Il percorso è molto complicato, vedo Vincenzo Nibali più favorito rispetto agli altri pretendenti qui presenti. Per me il siciliano può vincere una seconda volta quel bel trofeo».
Nairo Quintana: «Anche se c'è una crono che non è fatta per me, la terza settimana è molto adatta alle mie caratteristiche. Aspettiamo le presentazioni di Tour e Vuelta per valutare con Unzué la presenza, mi piacerebbe vincere il Giro ma sarà Unzué ad avere la parola definitiva».
Ivan Basso: «Difficile dare un giudizio in pochi minuti, è un Giro equilibrato, con tante tappe particolarmente difficili da altri punti di vista rispetto a quello altimetrico. Vincerà l'atleta più completo e attento a livello tattico, bisognerà avere una grande squadra per gestire bene le varie insidie che si presenteranno. Ora è presto per dare una valutazione, i programmi della squadra devono ancora essere stilati, ma penso proprio che nel 2014 il mio focus sarà vincere il terzo Giro d'Italia».
Moreno Moser: «Correre il Giro è senz'altro nei miei piani e se non sarà il prossimo anno sarà l'altro ancora. È una corsa che sogno fin da bambino, quando vedevo Gibo Simoni vincere (per mio zio Francesco ero un po' troppo piccolo). Spero di farlo già l'anno prossimo, vedremo i piani della squadra, ora è presto».
Cadel Evans: «Il Giro mi piace, ho cominciato a correre i GT alla Mapei nel 2002, con la crisi di fame a Passo Coe quand'ero in maglia rosa. Inoltre ho una moglie italiana, famiglia italiana, quindi il Giro ha sempre un gran fascino. Ci sarò praticamente al 100% e spero di prepararmi meglio rispetto al 2013. L'accoppiata Giro-Tour? Non è impossibile, ma più il tempo passa, più diventa difficile. Cosa mi manca nel palmarès? Sicuramente il Giro, tutti si ricordano la mia crisi di Passo Coe, nell'ultima settimana, all'ultimo arrivo in salita...».
Michele Scarponi: «Giro difficile e bello, non esageratamente duro, abbastanza equilibrato con le tappe dure concentrate nella fine. Giro completo, c'è spazio per tutti, diventerà bello per me a maggio».
Filippo Pozzato: «Per la verità non ci sono troppe tappe per me, è un Giro più facile dal punto di vista altimetrico ma le salite son tutte nel finale. Ripeto, per corridori come me c'è poco, due tappe abbastanza carine. È un Giro per scalatori, decisamente. Penso di esserci, è la corsa che più mi piace. Abbiamo chiesto come corridori di diminuire un po' i trasferimenti e in RCS ci hanno ascoltato, un grazie a loro per essere venuti in contro».
